venerdì 26 febbraio 2010

iononsonounanarchicoinsurrezionalistaoforsedipiù

Gli anarchici non esistono più, ammesso che siano mai esistiti, perché l’anarchia è una tensione, mai o quasi mai (forse non lo deve essere?) una realtà

Io non sono un anarchico insurrezionalista o forse di più

Dalla neve agli anarchici…l’arte di criminalizzare il nulla, o meglio, l’arte di criminalizzare la poesia o qualcosa del genere

Ecco, ci siamo arrivati, o ci stiamo arrivando…stiamo arrivando a un livello che Chiara De Luca, nel suo romanzetto dal sottotitolo La sindrome di Babbo Natale…(il titolo non me lo ricordo) scriveva, e cioè che i telegiornali dicono che la colpa del buco dell’ozono è degli anarcoinsurrezionalisti…Chiariamoci, io non sono un anarchico, o forse sono più anarchico degli anarchici, ma non importa questo, era per dire che…ognuno di noi è persona, prima di tutto, e le etichette, autogestite o affibiate da altri..sono sempre castranti e vilipendiose della dignità personale e umana, e soprattutto dell’individuo….Devo dire una cosa ancora, forse dura o provocatoria, di tutti gli anarcoinsurrezionalisti che ho conosciuto, nessuno mi sembra pericoloso come viene dipinto dai titoli e dagli articoli di certi giornali e telegiornali, anzi, dirò di più, mi sembrano poco efficaci nel comunicare, nell’organizzare le proprie azioni, a volte mentalmente rigidi più di certi persone religiose…e non sto dicendo nulla di nuovo, nel libro Le ideologie del Novecento, di un tipo di Palermo che non mi ricordo il nome, dieci anni fa, avevo letto che l’Anarchia era citata come una delle sei ideologie del Novecento, io allora non conoscevo né l’Anarchia né gli anarchici, e mi sembrò strano che l’Anarchia fosse classificata come ideologia, ma come? Mi dicevo, ma anarchico vuol dire essere libero, non può diventare un’ideologia, poi, mio malgrado, ho scoperto che tutto è ideologia, anche se dici di essere scettico o nichilista e te ne fai una barriera, anche se dici di essere individualista….come scrive Cioran, anche lo scetticismo può diventare una maschera, anches e dici non credo a niente…Cioran scrive anche che i catari, perseguitati dalla Chiesa cattolica, non ci devono far pensare che fossero angeli, agnelli, i catari, magari erano più rigidi e intolleranti dei cattolici, con questo non vuol dire che dobbiamo giustificare i crimini contro le minoranze, ma “dobbiamo alle vittime della storia una pietà senza illusioni” Allora, che vuol dire tutto ciò? Vuol dire che la nostra dignità sta nell’elaborazione, e io, scusate se sembro duro o crudele, ma in molti anarchici che ho conosciuto, perseguitati dalle magistrature, dai giornali, dai partiti - perché gli anarchici non hanno padroni o almeno non hanno chi gli para il culo, e quindi più vulnerabili e attaccabili, ma non per questo sempre e comunque da difendere, perché tante volte sbagliano, nella comunicazione, sbagliano in tante cose e spesso di danno le zappate sui piedi, e allora che vuol dire? Che meritano la repressione che subiscono? Assolutamente no, ma può essere ancora più grave guardarli come sempre innocenti o comunque sempre come martiri che meritano sempre comprensione acritica, e questo lo dico per dire che ora, dopo qualche anno che li frequento, mi sento molto più maturo e più onesto e più in grado di stare vicino a chi subisce repressione, di ogni ordine e grado, soprattutto se è indifeso e politicamente vulnerabile come gli anarchici…

Ma andiamo ai fatti…

Dalla neve di natale alla carnevalata degli attacchi agli anarchici del dopo carnevale…Vabene, intanto leggiamo il contesto…la lotta contro il TAV in Val di Susa, le elezioni regionali alle porte, la campagna per sfrattare Radio Blak out a Torino…Lo sgombero degli spazi occupati di Torino, ultima in ordine La boccia, fine gennaio o primi febbraio 2010…

A dicembre c’è la criminalizzazione della neve, Trenitalia ed RFI, oltre a essere complici delle devastazioni ad Alta Velocità come la TAV in Val di Susa…e le Frecce Rosse e le Fecce del Sud e del Nord (treni di lunga e corta percorrenza), ecco che…si accaniscono contro la neve per giustificare ritardi di tre quattro e cinque ore (21 e 22 dicembre 2009), e per pararsi il culo dicono che non rimborseranno niente perché i ritardi sono dovuti alla sicurezza, molti di noi, i più attenti, sanno che tecnicamente la cosa non si spiega, perché gli scambi sono riscaldati, può capitare che qualche scambio di binario sballa, ma non da giustificare tre o quattro o re con punte di cinque ore di ritardo per centinaia di treni! L’AD Moretti dice che anche negli altri paesi europei c’è il blocco dei treni, anzi noi stiamo andando avanti, ma se qualcuno si informa saprà che a parte il Belgio, in Francia, Germania, Svizzera e altri paesi europei, i treni circolavano…Questo, per criminalizzare la neve…

Adesso passiamo agli anarchici, finisce carnevale, e inizia il carnevale del PM Caselli, quello che lottava contro la mafia, un ex procuratore antimafia di Palermo, e qui viene da pensare a Sciascia che avvertiva, a metà anni ’80, che l’antimafia era essa stessa una mafia, l’Antimafia istituzionale si intende, quella fatta di partiti e di giudici come Caselli, a giudicare da quello che negli ultimi venti anni ha fatto contro soggetti poco efficienti e poco pericolosi come gli anarchici, sbattendone in carcere e in prima pagina (come mostri, ovviamente), alcune decine…

Dov’è l’insurrezione?

Perdonatemi ancora, ma l’insurrezione di cui tanto si accusano gli anarcoinsurrezionalisti, io non la vedo, né io né altri che sono vicini agli anarchici sensa definirsi anarchici, dove sono le barricate? A Milano, durante le cinque giornate, nel periodo dei fasci siciliani, allora sì, 150 anni fa, c’erano le insurrezioni…ma ora…sparare petardi è un segno di insurrezione armata? E’ questa una delle accuse contro gli anarchici di Torino, di compiere azioni di appoggio alle rivolte nei CIE, e così facendo “ostacolano il normale funzionamento delle strutture dei Centri”, ma se sfondassero i muri, se sparassero contro le guardie dei CIE, come si faceva una volta, allora sarebbe insurrezione armata, ma….oggi non è più tempo, perché non ci tranquillizziamo?, cento anni fa, cinquant’anni fa, quando ancora c’erano le donne nelle piazze, che toglievano le armi ai carabinieri e se li portavano sulle spalle, ma le donne sono state internate nelle case, hanno il diritto di voto ma hanno l’obbligo di lavorare due volte, di drogarsi di Lysoform e di Liolà, di Vim Clorex, di minchi e di mazzi casalinghi e casalonghi, di ammalarsi di rupofobia, mia nonna stava nelle stalle e non si ammalava mai, le nipoti di mia nonna hanno paura della polvere, tecnicamente, rupofobia! Michela Zucca, nel libro Donne delinquenti, scrive che le prime donne accusate di stregoneria venivano accusate non di maleficio, all’inizio le accuse erano di conjuratio, cioè di stare a capo di schiere di contadini incazzati, allora sì che si poteva fare l’insurrezione, si faceva un giorno sì e un giorno no!

Coi petardi, al limite, si festeggia, non si fa l’insurrezione armata.

Due anni di Raid e violenze, sessanta azioni…Sei arresti a Torino: gettarono letame al ristorante Del Cambio…Qualcuno mi dica se questi titoli non sembrano battute o titoli di teatro dell’assurdo, e lo dico con il cuore, ma ci pare reale una cosa del genere? Arrestati per aver gettato letame in un ristorante? Eppure il titolo è significativo e inequivocabile…questa volta ci troviamo di fronte all’evidenza dell’inconsistenza totale delle accuse…

“Speriamo nel conflitto sociale prossimo venturo, il popolo in armi per le strade, ci sarà tanto sangue ahimè”, dice uno degli arrestati. Questa sarebbe istigazione a delinquere? Perché detto dai microfoni di una radio, Radio Blak out? Ecco, si tratta di capirci qualcosa in questo mare di merda che ci seppellisce, lo dico per chi riesce ancora a ragionare, non per l’opinione pubblica che vuole più sicurezza e più disciplina…

“Io non sono contrario agli scontri..prima o poi bruciare una caserma, un carcere, un’università, una prefettura”…Qual è la differenza rispetto a trent’anni fa? Quelli lo facevano, questi lo dicono e non lo fanno, perché i rapporti di forza son cambiati, perché manca la gente, il coraggio, i mezzi? Fatto sta che anche se non lo fanno, dato che lo dicono, “preventivamente” vengono arrestati, come i bombardamenti “preventivi” in Afghanistan? E soprattutto, questi che dicono queste cose non sono pagati dalle nostre tasse, pagano di tasca propria le loro azioni e attivita comunicative (la radio si autofinanzia), non hanno incarichi istituzionali (quindi responsabilità!) come Umberto Bossi che più di una volta ha minacciato di avere trecentomila fucili pronti a partire dalla bergamasca e dal milanese e dal Veneto per andare a prendersi Roma! Ma se già se la sono presa Roma, lui e i suoi compari, Castelli, Calderoli, Maroni, i compagni scuola che non avresti voluto più rivedere e te li ritrovi ministri del tuo paese! Maroni, in particolare, che durante una manifestazione della Lega, fine anni ’80 o giù di lì, morse il polpaccio a uno della Digos, e ora è Ministro degli Interni!

Ecco, le perquisizioni di ieri a Torino, e gli arresti, fanno vibrare qualcosa, devono far vibrare qualcosa…ma devono anche portarci a scoprire i nervi scoperti…e quali sono? Per esempio che siamo in una società in cui è proibito parlare liberamente, cioè dire cose che non si possono più fare, almeno uno le dice, si sfoga, no, devi prenderti gli psicofarmaci e star zitto (in Italia si vendono 65 milioni di flaconi psicofarmaci all’anno), perché una delle cause più gravi di squilibrio è la repressione del sentimento della vendetta, come scrive Cioran, la vengeance est un besoin, le plus profond qui existe, et qu’il faut pas l’etouffer, si on l’etouffe, on s’expose a des troubles graves, plus q’un desequilibre, peut etre tout desequilibre, provient d’un vengeance qu’ona trop longtemps etouffé: sachons exploser, n’importe quel malaise est plus grave qu’une rage qu’on a trop longtemps teasurisé

A me è capitato di essere preso per maleducato e accusato da una donna perché avevo bestemmiato, per sfogarmi di un ritardo di un treno, e non eravamo in una Chiesa, ma in un ufficio pubblico delle ferrovie italiane, e lei era un’impiegata delle ferrovie!

Poi c’è da dire quello che dice l’avvocato Pelazza….del disegno politico-giudiziario del dopo Muro di Berlino, i nemici esterni e interni…ecco, per me molte delle azioni degli anarchici sono poco efficaci, poco comunicative, poco elaborate, e allora perché li arrestano? Scusate, ma non credo che li arrestano perché sono pericolosi intellettualmente e politicamente, e nemmeno dal punto di vista di azioni mirate….”I reati sono modesti e attengono alla libertà di espressione, sancita dalla Costituzione”, dice l’avvocato Novaro, che li difende…

Nella pagina della Stampa in cui leggo la notizia (La stampa del 24 febbraio 2010) c’è la foto di uno schieramento di poliziotti in assetto antisommossa, come se dovessero affrontare centinaia di persone armate, dall’altra parte ci sono sì e no cinquanta persone di età media trent’anni, sparpagliati e forse nessuno di loro, o solo uno o due, hanno in mano un bastone o qualcosa del genere…

Sulla destra di quella foto, per chi guarda, ci sono piccole foto, in ordine: la scritta in alto, in rosso, dice Gli assalti:
21 marzo 2009, Ristorante del Cambio, cinque anarchici gettano letame sul tappeto e sugli arredi. Slogan: “Oggi non mangiate”. Tema, la lotta contro i CIE.

2 giugno 2008: attacco a uno dei responsabili della Croce Rossa di Torino. In venti circondano la sua villa nella cintura torinese: insulti, slogan e minacce. La molla del raid? La morte, per cause naturali, di un ospite del CIE. Potevano benissimo scrivere protesta, manifestazione di dissenso sotto casa di uno dei responsabili ecc. ecc., invece hanno preferito dire “attacco” e “raid”.

8 novembre 2009: scontri con i leghisti del gazebo in una piazza di Torino. “Attacchi ai gazebo della Lega Nord in pieno cento a Torino”. E poi incursioni ai danni della CGIL, che aveva manifestato solidarietà ai militi della Croce Rossa, la cui sede era stata occupata, una notte, da una ventina di anarchici.

Permettetemi di mettermi nei panni di un militante di trent’anni fa, abituato a girare con la pistola in tasca…cosa direbbe lui, oggi, di questi fatti..:Sono giochi da ragazzi, quasi sempre espressioni di dissenso doverose e più o meno efficaci, ma sono giochi da ragazzi, se ci stanno arrestando perché stiamo giocando, come diceva una voce di Radio Blak out questa mattina, se un anarchico fomenta le rivolte dei prigionieri di un carcere….non è una cosa che fa notizia, e che dovrebbe organizzare tornei di scacchi un anarchico? Da che mondo è mondo? ( e qui mi veniva da ridere ascoltando le parole della voce di Radio Blak out)

E poi il servizio Cisti, telefonate alla radio per comunicare la presenza di posti di blocco…e dov’è il reato? E qui ancora la voce di stamattina faceva una battuta: “ e non vi sembra un servizio di pubblica utilità? Così chi è veloce rallenta, sapendo dei posti di blocco, chi sta bevendo alcool lascia il volante al compagno che non beve o smette di bere…”


Ecco, Sembra retorico insistere sulla tragicità o accanimento repressivo, e anche sull’effetto martiriio possibile in questi casi, sarebbe interessante non alimentare spirali di questo tipo, andare oltre e anche fare autocritica, perché a volte, non elaborando bene certi passaggi, o utilizzando linguaggi (nella scrittura soprattutto, e non è per dire reprimiamoci, ma comunichiamo meglio, e se lo vogliamo fare, lavoriamo meglio sulla comunicazione e sull’elaborazione dei nostri vssuti) “ a circuito chiuso”, non si esce dal circuito chiuso e si rischia di alimentare l’isolamento che è una delle concause dell’accanimento repressivo, perché il discorso che gli assassini della complessità fanno (sbirri, giudici, giornalisti, affaristi) è speculare a quello che noi facciamo nei circuiti chiusi, solo che noi non ci guadagniamo niente, loro sì, oltre che soldi, prestigio e riconoscimenti….