domenica 4 settembre 2011

notizie e testimonianze preziose da Otranto

ricordate la negoziante che insulta l'artista di strada a Otranto il 1° settembre? in che modo lo insulta? lui fa un ritratto a una ragazza davanti al negozio della negoziante, il negozio si chiama l'Acchiatura, la ragazza gli da 5 euro anzichè le dieci che lui le chiede. La negoziante dice a lui che quel ritratto valeva si e no due euro! "Io ti avrei dato a mala pena due euro!". All'artista di strada viene in mente che quella donna è una aguzzina, infatti...pochi minuti fa arriva la conferma. Quell'artista di strada incontra un giovane uomo che fa il musicista ed è di un paese vicino Otranto. Anni fa faceva maschere di terracotta e le vendeva per strada. Guadagnava 500 euro ogni sera! Poi...parlando parlando, viene fuori che quella negoziante che aveva insultato il ritrattista di strada e che lui aveva pensato che lei doveva essere un'aguzzina....ecco, quella donna aveva voluto comprare al fabbricatore di maschere di terracotta alcune delle sue maschere....comprare? No, gli aveva detto dammene un pò e poi ti pago. Lui dopo due mesi gli aveva chiesto i soldi ma lei gli aveva detto "Non adesso, dopo", e poi,l ovviamente, lo aveva insultato. dicendogli "Siete tutti dei morti di fame!". Al che lui le aveva detto "Ridammi le mie cose", e lei gli aveva detto "Ormai le sto vendendo", e alla fine gli aveva detto metà dei soldi che lui aveva chiesto! Finita lì? No, col cazzo! Lei aveva dato le maschere a un artigiano e si era fatta fare le copie! Fortunatamente (a volte la SIAE serve?) il fabbricatore di maschere di terracotta era registrato alla SIAE ed è ricorso in Tribunale, la cosa si è arenata, cioè lei avrebbe dovuto pagare i danni a lui ma ha pagato solo le spese legali. Otranto non è tutta così, ma il cancro del mercimonio è in agguato dovunque attecchisce! Nel libro Fuoco greco di Bob Kolb, edizioni Bepress, c'è una scena in cui i "neri" sfondano e distruggono gli scaffali di un supermercato ad Atene, durante lo sciopereo generale del 5 maggio 2010. Il mio animo borghesuccio dei miei coglioni era rimasto un pò impressionato da questo gesto, pensando che "va bene l'esproprio proletario, ma perchè la distruzione fine a se stessa", però l'autore del libro diceva che il senso di quel gesto era nel fatto che i supermercati condannano all'alienzione e all'asservimento milioni di persone, sono complici di un sistema devastante, come non dargli ragione? Però tentennavo, ora, dopo aver visto queste scene a Otranto, una vogLia irrefrenabile di fare come Gesù nel Tempio o come i "neri" nei supermercati di Atene, andiamo fratelli, da Londra a Otranto, riprendiamoci le nostre vite e il piacere quasi orgasmico del fuoco greco!

p.s. che fine ha fatto il costruttore di maschere e le sue maschere? i vigili lo hanno cacciato dalla strada, forse anche perchè il fratello dell'aguzzina è un assessore?

tra Otranto e Londra ancora una volta

nel post precedente si parlava di un negoziante che aveva picchiato due venditori ambulanti a Otranto il 1° settembre, sul posto arrivano i carabinieri chiamati dalle urla della gente vicina, si saprà poi che uno dei ragazzi riporta due punti di sutura, si saprà anche che il picchiatore è un negoziante di Otranto recidivo, che l'anno prima ha aggredito tre "punkabbestia" che vendevano oggettini per strada, ma i tre punk gli avevano reso pan per focaccia, bastonandolo a loro volta, e lui aveva "combinato un bordello" sbattendo delle catene sulle vetrine dei negozi, insomma un furioso, l'anno prima ancora aveva colpito con una pedata il banchetto di una cinese che vendeva oggetti. Ora, a parte il pezzo di mmerda mafioso e furioso, ma questo è conosciuto e riconosciuto, gestisce un negozio che vende "murrina", non della catena La murrina, non credo, ma perchè questo silenzio? (assenso). L'indomani sul giornale non so se se ne è parlato. In ogni caso, la stagione sta finendo e un anno fa, la tristezza latita e spunta ogni tanto e fa capolino. Per ritornare sugli artisti di strada e su Londra: l'arte e la vita di strada fanno paura perchè non sono contrllabili, non per altro! E in un sistema che deve controllare, sorvegliare, punire, reprimere...qualcosa e qualcuno che non si sottopongono nè sottomettono al controllo e lo espongono e lo rivendicano sono pericolosi, da eliminare, escludere, buon feste finite a sticchiu duci !

tra Otranto e Londra criminalizziamo l'indolenza?

Otranto, 1° settembre 2011: un negoziante picchia un venditore ambulante! Una negoziante insulta un artista di strada, cosa c'è dietro tutto questo? A Otranto c'è un'aria di accoglienza e solidarietà per artisti di strada (non troppi ma presenti) e venditori ambulanti (non ce ne sono troppi, almeno a fine agosto, soprattutto se paragonati alle decine di negozi e negoziati che intasano le vie del centro storico). Ma a volte succedono cose....che lasciano trapelare crepe, mosche bianche o uno strisciante sentimento che pochi sfacciati e "violenti" si incaricano di esprimere?

Io, ingenuo e poetico, voglio credere che sia vera la prima ipotesi, quella delle mosche bianche. Perché ho incontrato persone aperte e gioviali e accoglienti verso l'arte di strada anche quella più estemporanea. Però la sera del 1° settembre un negoziante "palestrato" picchia un ragazzo argentino che vende artigianato in una piazzetta. Vorrei andare al sodo per evitare di impantanarmi in piccole e striminzite ipotesi. Mi aiuta nell'analisi un articolo di Vincenzo Ruggiero, professore di Sociologia Midd-lesex University di Londra. Sul giornale il manifesto, p. 15, sotto il titolo La criminalizzazione dell'indolenza, Vincenzo Ruggiero parte dai disordini di Londra di inizio agosto per fare un'analisi che riguarda la vita di strada e anche quella dell'arte di strada e anche, in questo caso, visto che ci siamo, di Otranto. A un certo punto dell'articolo Ruggiero cita Lefebvre, il quale dice che "le strade cittadine hanno sempre posseduto una funzione "informativa, simbolica e ludica". Allo stesso tempo, sono sempre state luoghi del disordine. Lo spazio urbano pubblico consente ai gruppi di costituirsi, prendere forma, apparire sulla scena e appropriarsi di luogo e tempo. "I graffiti, in questo senso, sono una risposta al 'consumo pilotato', mentre le strade, dice Lefebvre, sono diventate corridoi per la circolazione delle merci, spazi nei quali le persone sono tollerate soltanto se si limitano a passarsi accanto, a sfiorarsi, senza però mai interagire".

Come non pensare a Otranto e alle stradine strette in cui circolano merci e le persone sono tollerate solo se si limitano a passarsi accanto? Otranto come Siena, Firenze ecc. ecc.

Devo dire che a Otranto ho incontrato veramente persone molto accoglienti nei confronti della mia arte di strada e cioè ritratti estemporanei in movimento, cioè che non ho un posto fisso con cavalletto e cc. ma mi muovo e fermo la gente e propongo un ritratto. Ho incontrato donne e uomini che hanno riconosciuto il mio lavoro e addirittura commissionato ritratti su appuntamento, non mi era capitato in nessuna altra città, e il passaparola positivo è stata una cosa bellissima, nel giro di pochissimi giorni.

E l'aspetto inquietante? che una negoziante, dopo che ho fatto un ritratto a una ragazza davanti il suo negozio, mi dice che la ragazza mi ha pagato troppo il ritratto (5 euro! le avevo chiesto dieci euro), mi dice quasi che sono un ladro, lei, la negoziante, che sottopaga le sue dipendenti e vende prodotti comprati al di sotto del loro valore e magari prodotti di finto artigianato come diceva Marco, che si indignava per il fatto che sia vietata la vendita dei prodotti di artigianato magari veri, per strada o con bancarelle, mentre non è vietato vendere prodotti di merda di finto artigianato. Consideriamo che chi vende per strada spesso non sottopaga perché è da solo e magari li fa lui i prodotti e sono garantiti originali!

Rimandandovi alla lettura dell'articolo di Vincenzo Ruggiero bella sua completezza, vi auguro una buona settmbrata libera e bella, con malinconia preautunnale e yoyo mundi!

sabato 3 settembre 2011

La criminalizzazione dell'indolenza tra Otranto e Londra

Salve, amici e amiche, qui Otranto, basso Salento, o pazzo Salento! Ultime notizie dalla trincea, le automobili e i loro dipendenti continuano a fare stragi nelle strade tanto che i giornali locali ormai sono al limite: bollettino di guerra autoimmobilistica o....no? Il Quotidiano di Lecce continua a riportare notizie di sparatorie e cannonate sotto forma di "macchinate incidentale", ebbene sì, siamo in guerra da almeno un secolo e l'industria dell'automobile è in prima linea, in primo piano, causa prima, non lo dimentichiamo anche se a volte ci vogliono far sembrare che la guerra sia solo quella in Afghanistan, dove comunque si muore ancora, si muore anche di sindrome da guerra in Iraq come ci racconta il reportage de la Repubblica di due giorni fa o forse ieri?

Non è guerra, è un processo ineluttabile ma arrestabile, basta scoprirlo, come fa quel pittore di Otranto, che mentre dipinge nel cortile adiacente al castello Aragonese, espone un cartello con scritte alcune cose tipo che dal 2001 al 2009 si sono sfracellate 58 mila vita per le strade con e dentro e fuori e a casus a delle armi improprie chiamate automobili che ci immobilizzano sempre più anche se sono utili ingannevoli e necessarie e micidiali!

La strada, la strada...A Otranto si lavora bene per strada, c'è accoglienza, rispetto per gli artisti di strada, ma...però...mhhhh, però...

Quando? chi? fino a quando? Si lavora bene sì, però...l'accoglienza, quella accoglienza e solidarietà di cui parlava un professore di Ginevra per difendere le Notti dalla Taranta dalla "accusa" di evasionismo...ecco, quel professore prezzolato voleva farci ingoiare la pillola, e cioè che le Notti della Taranta sono un rito di accoglienza e solidarietà e non solo evasionismo, e comunque, concludeva il prezzolato dalle pagine del Quotidiano di Lecce una settimana fa circa, per chi non ci piacciono le Notti della Taranta si può accomodare nelle tante sagre e tante discoteche, come per dire che la Notte della Taranta è più nobile e di spessore delle velatamente disprezzate" sagre e discoteche! Il prezzolato voleva convincerci che vale la pena farsi una tarantata perché è sempre meglio che...io lo mando a fare in culo il prezzolato, perché una volta sono andato a Torre Paduli a Santu Roccu ed era una bolgia, preferisco le feste di paese di Santo Rocco del mio paese, almeno non ci sono migliaia di persone a cui non importa niente e che fanno altro che drogarsi di alcool e di balli e di sballi vari! Però io direi una cosa l prezzolato di Ginevra: gli farei prendere un treno da Nardò a Lecce (40 chilometri) che ti fanno scendere a Carmiano per prendere un autobus sostitutivo e poi ti fanno riaccendere a Novoli per prendere un treno fino a Lecce! La miseria è a portata di mano nel Salento, ma ci sono sussulti di rivolta, dai braccianti di Nardò alle rivolte dei richiedenti asilo di Bari, ma di questa vera solidarietà e accoglienza negata e denunciata il professore di Ginevra non ne parla, confermando indirettamente che le Notti della Taranta sono droga pura, alienazione, non solo evasione, perché se anche un decimo degli "sballerini" che arrivano nel Salento si occupassero e spenderebbero una parola o un gesto per le rivolte in Puglia degli ultimi giorni, forse sarebbe un po' più vero e avrebbe più senso parlare di solidarietà e accoglienza e cose del genere.

a Otranto

A Otranto gatti morti e minchie piene, scatene, cioè catene! A.