venerdì 11 dicembre 2009

essere sottotorchio, che vuol dire? Mi sento un pò malato, un pò liberato, un pò angosciato, un pò alienato, è tutto un retoricume circonflesso, dimesso, sconnesso, troppi viaggi, troppi treni, troppi biglietti non pagati, troppi vissuti immagazzinati, troppe esplosioni rinviate, troppe retate, troppe minchiate, troppe boiate, troppi anarchici arrestati, troppi incanti maltrattati, sbancati, balati! A.

giovedì 3 dicembre 2009

sotto attacco, o sottotorchio...in ferrovia, rompendo la magìa del viaggio, ma il viaggio non esiste, esiste la deportazione invisibile, l'ombra del mostro-azienda-trenitali, una volta umana, ancora oggi umana nei suoi pezzi più antichi (i capitreno e i ferrovieri di classe prima del 1980 o addirittura '70), quello di oggi, tra Torino e Genova, era uno di quelli "giovani", che a differenza di quello "vecchio" di due settimane fa, che dopo l'impuntamento ha mollato l'osso e consentito un "dialogo" (15 euro più un euro anzichè i 50 euro ufficiali!), quello di oggi si è impuntato fino in fondo, fin nel fondo del cesso dove è venuto a scovarmi aprendo lui stesso la porta con il suo passepartout dopo una decina di colpi alla porta per vedere se aprivo...Ma anche io mi sono impuntato, e arrivati a Genova, anzichè aspettare la Polfer, mi sono dileguato sotto i suoi occhi, che, almeno in questo non si è impuntato, cioè non mi ha trattenuto fisicamente, si è limitato a un semplice "bravo" ironico, e anche io gli ho detto un "bravo", ma forse pensando a i bravi di don rodrigo? Adrenalima, fuga per la vittoria, magra consolazione, però il "movimento" ha prodotto l'incontro coi due coetanei diretti verso Siena, lui, e lei verso non so dove, forse verso Salerno (il treno andava lì) e il suo fidanzato è di lì anche se abita a Torino. L'altro ieri a Chambery ci hanno perquisito, o quasi, a me e a Florent, in pieno centro, ogni tanto ci ricordiamo cosa succede a milioni di volti e sangue e corpi e menti e storie trattenute, segregate, stuprate nel loro intimo (noi ci siamo sentiti un pò così?), solo per il colore della pelle, la barba lunga, un documento che non c'è, la rivolta può attendere, non c'è spazio per azioni collettive, o sì? Non c'è spazio per azioni individuali, o sì? Dove stiamo andando? Dove ci stiamo fermando? megli pensare all'ospitalità improvvisata e gratuita di Franck e Alix che ci hanno ospitato a Chambery l'altro ieri notte e offerto la cena e la convivialità della Savoia di una volta? Meglio cosa? meglio Dio? Chi è Dio? Cosa? Cosa faremo, cosa saremo, se saremo, lo scopriremo solo vivendo, o sopravvivendo, o forse megli oancora insorgendo, o custodendo l'anisa esplosiva, la tensione mistica verso l'ignoto, l'immenso, l'infinito, il dolce e terrficante nulla eterno, addio mia dolce amica e amante che non c'è e che però si sente aleggaire come nuvola senza catene, a.

sabato 10 ottobre 2009

in treno senza bilgietto tra italia e francia, fine luglio 2009

In treno fra Italia e Francia…senza biglietto

Ho viaggiato lungo queste tratte nel giro di dieci giorni: Genova-Avignon, Avignon-Lyon, Lyon- Chalon sur saone, e poi ritorno a Genova, ho sostato per sei giorni ad Avignon e due giorni e due notti a Chalon, una notte l’ho passata a Ventimiglia per aspettare il treno perché ero arrivato dopo le 22,30 e dopo quell’ora da Ventimiglia non ci sono più treni per Nice(Nizza). Non ho mai pagato il biglietto, un’”imbattibilità” del genere non mi era mai capitata, viaggiando così frequentemente, nel giro di pochi giorni, tra Francia e Italia (ma soprattutto in Francia). La mattina di martedì 28 luglio sono ripartito da Avignon per Genova, ho sbagliato treno, ho preso un treno per Montpellier pensando che passasse da Marsiglia invece no, sono sceso a Nimes e lì ho aspettato il treno per tornare ad Avignon, perché, al contrario di come mi diceva il controllore, e cioè che c’erano parecchi treni per Marsiglia da Nimes, in realtà ce n’era uno alle 13,30, e io ero a Nimes alle 11,30! Ho aspettao il treno delle 12 e qualcosa per Avignon. Durante il viaggio e durante le attese ho scritto gran parte dei diari di quei giorni, impressioni, cose “intriganti” (o che io ho giudicato tali). Eccone alcune

La differenza in fatto di treni (senza biglietto) tra Italia e Francia. Come vivono i francesi il loro rapporto coi treni? E come vivono gli italiani il loro rapporto coi treni italiani? Se non paghi il biglietto in Italia, e lo espliciti, scatta qualcosa che ha dell’assurdo, dell’irrazionale…Attenzione, qua stiamo andando nella psicologia del controllo sociale sottocutaneo, è di pochi giorni fa la notizia che la Francia sta aumentando i controlli satellitari per quanto riguarda le intercettazioni telefoniche e via mail, in quell’articolo pubblicato da Le Figaro, (credo il 28 luglio, il giorno della mia partenza da Avignon), si dice che le intercettazioni di questo tipo, in Francia, sono quindici volte inferiori a quelle che avvengono in Italia! E, en passant, l’Italia è forse l’unico paese europeo dove per connetterti a internet in un luogo pubblico (internet point, internet cafè, biblioteca ecc.), ma anche per telefonare da un phone center, devi mostrare un documento di identità, cioè ti devi fare schedare, questa cosa andava detta perché pertinente alquanto con la questione delle intercettazioni.

Ma torniamo al treno. In Italia c’è pochissima gente che viaggia in treno con una certa frequenza. E’ il peese europeo in cui si comprano più automobili. Il messaggio indiretto dell’italiano medio è: a noi del treno non ce ne fotte una minchia! E’ sporco, sempre in ritardo, non ci possiamo fare niente, ci convertiamo all’automobile privata. Il treno non è una loro causa, non è una causa (né una casa!) degli e per gli italiani! Non li concerne. Non li concerne (ma è un controsenso, una violenza, non può non interessarli, ma siamo sul piano dell’alienazione ) la condizione dei macchinisti, i licenziamenti, gli “agenti unici”, le pressioni per mantenere il silenzio e i licenziamenti per i ferrovieri che “parlano” (e poi scassano i coglioni con la retorica di mafia e antimafia. Questi “trattamenti” da parte delle dirigenze della ferrovia nei confronti dei dipendenti, come li chiamiamo? Mafiosi? Ultramafiosi? O dobbaimo inventare altre parole?).

In Francia, invece, c’è un utilizzo diffuso dei treni. Però costano di più che in Italia. Un di più che, però, rapportato alla qualità ed efficienza dei servizi garantiti, non è poi così male (considerate anche le varie riduzioni, agevolazioni e così via). In Italia è noto a tutti il livello catastrofico di Trenitalia (ma non lo è in modo vissuto quotidianamente sulla propria pelle). La cosa misteriosa sta nel fatto che, se in Italia dici che non paghi il biglietto, ti può capitare di sentirti rimproverato. E la cosa più misteriosa è che ti rimproverano quelli che (quasi tutti potenzialmente, in base al discorso dell’utilizzo privato dell’automobile di cui prima) il treno contribuiscono ad affossarlo e perché non lo utilizzano e perché non sanno e non vogliono sapere nulla (ignoranza colpevole, perché è in gioco una cosa pubblica che riguarda tutti) di ciò che succede nel mondo della ferrovia. Spesso, appunto, quelli che rimproverano, sono i più “rimproverabili”, come se, indirettamente e perversamente dicessero: “Io mi faccio schifo, mi sento deresponsabilizzato, decerebrato, meschino e impotente, privato e deprivato di un mio diritto e dovere pubblico”, però tutto ciò lo scaricano su chi porta a galla questa ferita pubblica, dicendo, per esempio “Io non pago il biglietto in modo consapevole” di ciò che questo può significare a livello di liberazione individuale e collettiva.
In Francia, invece…

Quando dici che non paghi il biglietto del treno ( o rubi un libro) difficilmente trovi qualcuno disposto a rimproverarti, eppure lì i servizi sono più pubblici (più utilizzati), più efficaci….Ci sarebbero più motivi per rimproverarti…Invece no! Pas de question! C’est la democrazie français! Pas de culpabilitè, di sensi di colpa cattolici, oppure sono più….striscianti? Ci sarebbe da fare uno studio serio. Quali sono le caratteristiche psicologiche? Il modo di sentire il “servizio pubblico”? Le conseguenze sulle persone (ci sarebbe da legger Baumann, Voglia di comunità, o anche Dentro la globalizzazione, le conseguenze sulle persone). La questione è che in Francia hai l’impressione che tutto vada bene…che ci sia un velo che è meglio non intaccare…Un velo di bienetre..Poi però è il paese con il maggior numero di antidepressivi venduti, al primo posto in Europa (o nel mondo?), bella la battuta di quel ragazzo francese che ruba libri per combattere la depressione….La questione del treno è significativa: quando uno dice che non paga il treno, ci sarebbe da indagare, da scavare, “perché non paghi il treno se i servizi sono efficienti ecc. ecc.?” La spiegazione sta nel fatto che si vuole lasciare le cose per come stanno…(complicità passiva che Gandhi stesso, pur essendo noviolento, deplorava, e preferiva una reazione violenta a una passività complice dello status quo)

Oui, c’est comme ça, se si scavasse, si scoprirebbero cose interessanti…Si scoprirebbero, per esempio, le conseguenze sulle persone, le “soluzioni” proprie e altrui, pubbliche e private, fino ad arrivare alla RATP, Rete per l’Abolizioni dei Trasporti a Pagamento. E’ un’esperienza circoscritta nella regione dell’Ile de France, la regione che comprende anche Parigi (o tutto il territorio parigino?) Un trasporto gratuito? Non è così semplice, né così banale come il titolo potrebbe far pensar. Infatti il libricino parla di diverse testimonianze e di esperienze volte a spiegare certi meccanismi incatenanti del sistema trasporti pubblici, in cui il pagamento del biglietto si configura sempre di più come un simbolo di oppressione sociale e politica. C’è anche un interessante intervista a un ministro dei trasporti che spiega certi meccanismi nascosti del sistema dei trasporti pubblici. Interessante la testimonianza di un collettivo senza biglietto di Bruxelles, e dei collegamenti e colloqui tra viaggiatori e ferrovieri del Belgio.

Reseau pour l’Abolition des Trasports Payants, Zéro euro, zéro fraude, Trasports fratuits pour toutes et tous, Editions du monede libertaire-Alternative libertaire

lunedì 5 ottobre 2009

Leggo su repubblica di oggi un articolo sulle mode verdi degli americani, e su "nuove direttive", che sfatano alcuni miti del consumo verde. Leggo il punto 3 del decalogo: Comprare un auto a basse emissioni è un buon affare solo al di sopra di un certo chilometraggio. Mezzi pubblici e bicicletta restano molto più verdi, e meno cari. Sono tentao di sentirmi riincoraggiato (non mi viene una parola migliore!), perchè penso che questi consigli rompono la retorica dell'auto verde come soluzione dei problemi. Nel libro Dopo l'automobile di Colin Ward Franco La Cecla, nella prefazione, scriveva che e automobili andrebbero limitate (l'utilizzo privato, la loro circolazione e quindi il loro acquisto), quindi penso che Ward e La Cecla erano ancora più radicali di questo decalogo americano antiretorico. E lo erano trent'anni fa, come Ivan illich e altri erano più radicali di questo decalogo già quarant'anni fa. Leggo di altri miti del consumo verde da sfatare, come quello di "spegnere sempre la luce quando si esce da una stanza", sbagliato se avete nuove lampadine compatte fluorescenti. I pannelli solari sul tetto di casa dipende dagli sgravi fiscali: è più efficace abbassare il termostato di un paio di gradi in inverno e indossare un maglione: mi piace questo controconsiglio, riporta alle abitudini antiche, il punto 7 sfata il mito della frutta e della verdura biologica, dice che non vale sempre la pena spendere di più per i prodotto biologici perchè alcuni tipi di verdura e frutta a bassa intensità di inquinanti non vale: cipolle, avocado, ananas, pomodori. Il punto 8 spiega che i doppi vetri non sempre sono efficaci per la dispersione di calore perchè spesso il calore si disperde dal tetto...I trasporti (punto 4): incidono all'11% delle emissioni, quindi non è garantito che se compro prodotti locali salvo la foresta! Per i rifiuti biodegradabili (punto 2): comprare prodotti biodegradabili per ridurre l'accumulo nelle discariche...meglio ridurre i consumi, perchè comunque il tempo di biodegradabilità è lungo! Che tipo di riflessioni mi vengono da fare? Tante, e poche al tempo stesso. Intanto mi viene da pensare al romanzo di Gioconda Belli, Waslala, in cui uno dei personaggi principali, il giornalista che viene dall'Inghilterra e che si innamora della donna che intraprende il viaggio verso Waslala, dice una cosa interessante il tipo, e cioè che l'Europa occidentale è ormai invasa dai vegetariani integralisti o cose così. A me una volta è capitato che una donna di 40 anni con formazione medio alta mi ha visto buttare un noccilo di oliva nel mare e mi ha detto che stavo inquinando! Questo atteggiamento allucinante, di un bigottismo laicoreligioso disarmante e agghiacciante, mi preoccupa forse più della ragazza di 30 anni con formazione medioalta che anni fa mi disse, guardando una macchia di umidità su un muro di una casa del mio paese, una macchia di umidità che molti adoravano come "il volto di padre Pio", ebbene, quella trentenne mi disse hce "quell'immagine ci chiama!", è diplomata, madre di un bambino e con una formazione media, a livello culturale. Ora, già Ivan illich parlava, anni fa, di perdita di autonomia e di creatività, di nsuove povertà, che si ingenerano quando la dipendenza dal mercato e dalle istituzioni e dagli strumenti teconologici upera un certo limite. In ultima analisi, a proposito di Ivan Illich, anche Jacques Ellul aveva detto cose simili a Illich (Illich considerava Ellul un maestro o qualcosa del genere), per certi versi, sia Ellul che Illich potrebbero sembrare morbidi, eppure è curioso che l'Opera Omnia di Ted Kaczinskj pubblicata in francese, nella quarta di copertina, diceva che Kaczinskj aveva letto e apprezzato sia Illich che Ellul. A., un francese che mi aveva visto quel libro, aveva liquidato Illich, Ellul e Kaczinskj come integralisti. Io voglio ascoltare A., mi sembra uno che ha studiato, che ragiona, si definisce un liberale, alla francese. Io credo che Illich, Ellul, e ancor più Kaczinsky, citato nel libro Genio criminale di Lucarelli (Mondadori), abbiano delle cose da dirci, forse sono integralisti, per certi versi, e anche criminali, nel caso di Kaczinskj, ma non per questo non abbiano da dire cose interessanti, spunti interessanti, certo, è più facile "dimenticarli", e andare avanti per la strada della religione del narcisismo biologicoequosolidale o verde....Un libro un pò retorico uscito in Francia un pò di anni fa, e incriminato anche quello, L'insurrection qui vient, riportava queste parole: "Chi dice che diventare autonomi non significhi imparare a occupare case sfitte, a rubare nei grandi magazzini, ad amarsi follemente, a battersi per la strada...?". E' un pò retorico, lo ammetto, ma mi sembra che sia molto meno retorico del decalogo antiretorico americano, di questi giorni..E soprattutto, non dovremmo dimenticare che l'illegalità spicciola (non pagare il biglietto del treno o rubare un libro) se prima era più diffusa e più tollerata, ma anche sperimentabile, oggi è sempre più criminalizzata in modo profondo, come scrive sempre Illich: la cosa che scandalizza non è che ci siano sempre più poveri e sempre meno ricchi, ma che la povertà non abbia più possibilità di esprimersi, come dimostra, fra gli altri, l'esempio di Marsiglia, città in cui, con la "scusa" della capitale della cultura 2013, sta diventando un laboratorio di repressione e schiacciamento della povertà di strada e di quartiere! Ci dobbiamo preparare a un futuro in cui l'irrazionalità e la falsa rivoluzione saranno imperanti e sempre più deliranti? Alleniamoci allora, riacquistaiamo un pò di autonomia, un pò per gioco, un pò per necessità, un pò per...non perdere tempo, chi può farlo, chi non può e non vuole, si limiti a dire "Io non ho le palle", "Non ho il coraggio", anzichè fare pompierismo gratuito e reprimente travestito da buonsenso fuori luogo!

mercoledì 13 maggio 2009

si certo
qualcosa si perde
nella melma della stanchezzae
strappacuore
anzi della frenesìa
si perde
si perde
si perdono

si perde quello che ieri
mentre facevo un ritratto a due donne sedute attorno a un tavolino

davanti un bar di Genova

alla fine del ritratto quello mi dice
"sei bravo, molto veloce"

QUello viene dal Marocco e vende accendini (briquets)
braccialetti colorati
fazzolettini (mouchoirs)
e cose così

Dico "Te ne faccio uno e te lo regalo"

e lui "No, dimmi quanto costa"

Glie lo faccio.

Baffi neri, occhi neri, capelli neri, pelle scura
cotta e ricotta al sole di Casablanca o giù di lì
(mi dice che è arrivato a Genova da poco tempo, eppure sembra parlare
l'italiano come uno che ci abita da anni in Italia, poi mi dirà
che non sa neanche il francese!)

Alla fine, in cambio
mi prendo un accendino

contento per quel libro

contento per quel libro
ordinato circa una settimana fa
e oggi arrivato e ipescontato
Il mangiatore di pietre di Davide Longo
gentilissima la libraia che mi ha scontato
ulteriorment il libro già in edizione economica Fandango
scontento per il sandalo scucito
e adesso attendo che riaprano i calzolai
ricordando la canzone Diamante di quel truffaldino di zucchero
credo che il titolo fosse Diamante ma non son sicuro
contento per il fatto di esistere
anche se a volte è dura pesante e sofferta l'esistenza
ora vado a leggere un pò del mangiatore di pietre
che dopo Giovanni deve smontare il letto a soppalco

lunedì 11 maggio 2009

habemus computer portabilem

amici, volevo festeggiare con voi il mio nuovo e fiammante computer personale!
Certo, non è mio, ma come se...

L'amico fragile e coinquilino Johnny (Giovanni da Lecce, architetto imberbe, giovane ma non per questo poco saggio)

mi ha fatto presente, cioè, mi ha fatto questo presente

Visto che io elemosinavo un computer portatile da comprare
mi ha fatto presente che lui ne aveva uno in più per motivi di lavoro

Quindi

Gratis et amore dei, anzi

gratis et amore jhonni

habemus computer portabilem

I primi pensieri vanno al don padre Rabita da Pietraperzia
al quale son tuttora grato

per avermi prestato un portabilem in quel 1999 ineunte
cioè un decennio orsono (si scrive così orsono?)

con il quale completai la stesura del testo
di quello che poi diventò Un pò come Giufà
in veste editoriale e grafica lancillotoeginevraedishon!

E quindi, cari miei piccoli computerini

Detto fatto

però il pensiero va ai più recentni
Fabio e Valentina
e soprattutto Fabio
disponibili incondizionatamente
a a farsi invadere stanza e computer dal sottoscritto
ma fino a un certo punto
il punto del "comprati un PC" del grande Fabio
che ha stimolato fantasia e conto corrente nella tensione
di questo prossimo acquisto
momentaneamente surrogato (si può dire in questo caso?) dal magico Jhonny da Lecce

Eccoci qui
col sonno a medicar ferite
di gioie inaspettate e gradite
degli ultimi giorni milanesi

dopo un pò di birra e un pò di Coca cola
e un pò di kebab in questa Genova così araba e mediterranea
e medioevale (soprattutto per l'odore di piscio di certe viuzze)

eccoci qui a ricordarci della partenza sta mattina da Milano
con Sara e Cinzia che mi accompagnano alla fermata di Primaticcio
e io che scendo le scale della metropolitana e mi chiedo come farò
col borsone carico di lenzuola e asciugamani comprati a Papiniano
e prelevati dali armadi di Cinzia
come farò a passare la boa senza biglietto
perchè il biglietto lo voglio fare
ma tanto "traffico" alla macchinetta
chi me lo fa fare
sarà pigrizia passiva
o pigrizia giocosa e consapevole
soprattutto consapevole dei giochi
multimiliardari del Comune di Milano con ATM complice
giochi di espropriazione e desertificazione a forma di EXPO 2015

ecco che mentre produco questi pensieri pigri
mi vedo da solo
di fronte all'uomo dentro la cabina che parla al telefono
mi vede, non mi vede, chi lo sa

proviamo
passo il borsone con lenzuola e asciugamani Papiniani sotto le barrette
di metallo girevoli
scavalco io con le gambette sopra le barrette

lui è lì,
mi vede, non mi vede
non mi vede!

Me la rido e mi dileguo verso i piani bassi
verso i treni
oltre la cabina

pensando a quanta percentuale di controllo e repressione
abbiamo incorporato negli ultimi anni se non decenni
dall'inizio del Nuovo Ordine Mondiale più o meno
inizio anni '90
un controllo sempre più psicologico
un terrorismo sempre più psicologico
Il poliziotto e la maschera
il libro di Paulo Freire
non l'ho ancora comprato

devo studiare, porco mondo
devo studiare!

Sono maledettamente indietro con lo studio
nonostante la laurea a pieni voti
in materie letterarie

mi mancano basi
ci mancano basi
salvaci, salvati salviamoci
basami
basati basiamoci

devo studiare
dobbiamo studiare

come diceva Ernesto Oliviero dieci anni fa
su quel palco di Piazza Armerina
al Raduno festa Giovani
dopo che io al microfono avevo detto "Boicottate la Nestlè"
scimmiottando Zanotelli
e lui, Ernesto Oliviero
aveva "aggiunto"
va bene il boicottaggio ma soprattutto "Studiate"

Così anche il libraio anarchico di Roma
tre o quattro anni fa
aveva detto che "i giovani non fanno più analisi"
e le librerie di qualità chiudono anche per questo

Sì, amici ragazzi pellegrini (in Terra santa?)

Ebbene è cosi, accuscì, per dirla alla leccese o pseudoleccese o leccitano

lo dicevano anche altri, che ora non mi ricordo chi erano

ma lo diceva il mio maestro Jaccarino
ieri mattina
che si meravigliava e mi invidiava per la mia capacità
e arte di fare ritratti e rompere i coglioni alla gente
per vendergli i ritratti
si meravigliava e mi invidiava e mi diceva
bisogna che tu rifletta su quello che fai
e allora ecco Lo spirituale nell'arte
preso al libraccio ieri mattina
sul naviglio che si avvicina
veramente lo avevo preso di istinto quindici anni fa in una libreria a poco
prezzo
a Milano
quando con mio cugino Peppe Di Gregorio detto Gullit
eravamo arrivati a Milano
in quel settembrino 1994
ccu lu trenu arrivammu manu e manu
ca vasà cchi nni pariva ddu Milanu

ebbi a scrivere di getto in lingua estinta in quel periodo su fogli sparsi e persi

eccolo lì

Lo spirituale nella'arte di quindici anni fa Bompiani
chissà in quale scaffale tra Milano e Pietraperzia si è arenato
E adesso habemus l'edizione SE, raffinata
a metà prezzo al libraccio
nove euro anzichè diciotto

e poi altro ancora

ma ormai è tardi
guarda il tempo

vola via

venerdì 8 maggio 2009

aspetto di partire

aspetto di partire
come anima a ciel sereno
pochi soldi accumulati ma comunque buoni
a presto, amore giovane

giovedì 7 maggio 2009

senso di ritardo e improduttività oggi
diciannoveedieci
seno di ritardo e improduttività ma non troppo
più che altro timori irrazionali
di perdite
di arrivi e attesi e non pervenenti
o pervenuti
sonnolenza protoabissale
papale papale

Da segnalare l'acquisto de Il mangiatore di pietre
di davide Longo
in edizione economica Fandango
La scoperta dell'urgenza di
recuperare i libri di Sciascia Il contesto e
La sparizione di Maiorana (e non Martorana!)
e Padre Pio di Luzzati (o Luzzatto?)
basta, bon, òa va
devo telefonare ad A.
verificare che siano arrivati i s.
e sono ancora qui
io sono vivo e sono quiiii
e adesso vengo a preneendertiiii
e sono fidanzato innamoratooo
e vengo a prendertiii
tanto per non scontentare bagliori di Baglioni!

mercoledì 6 maggio 2009

niente lieto fine3

niente lieto fine compare
un nnenti ca mi camulìa
e un porcu ddiu e un porcu di maria

un libru ca m'aspetta e
unu ca m'accumpagna
e il gusto ci guadagna

niente lieto fine compare
Davide longo
Il mangiatore di pietre

lunedì 4 maggio 2009

nè questo nè quello

Nè energia nè porco Ddio!
Nè questo nè quello
nè libri comprati nè album rubati
nè minchi nè mazzi,
nè camere singole piccole viste
nè camere piccole per farci uno studio laboratorio
nè questo nè quello
nè racconti stampati da spedire
alla Laterza
nè telefonate non fatte
o fatte e sfatte
nè minchie nè mazzi
il mare a due passi
tutto bagnato
il sole colorato
nè minchie nè mazzi
nè mail gradite arrivatemi da Patrizia
nè Dio nè Diavolo
nè Cristo nè Dio
nè pace nè guerra
nè ritratti ben pagati nel pomeriggio
nè quelli della mattina
nè curriculum consegnati
nè proposte sconsegnate
nè prospettive rosee
nè piogge possibili
nè minchie nè mazzi
nè cristi nè cazzi
palazzi!

Bagasci! Olè
Libero core
e ddu Leopardi nn'assisti e nn'accumpagna
ca ieri avevo liggiuto un pensiero come un altro
baffardello, baffuluni, ciau ciau!

domenica 3 maggio 2009

ieri a genova palazzo ducale, 30 aprile 2009

Ieri a Genova
palazzo Ducale
appuntamento con M.
abbiamo condiviso con M.
a Toulouse
dieci giorni fa
un'occupazione
di una casa "ideale per una coppi"
come diceva la ragazza della casa occupata accanto
che ci stava aiutando
insieme ad altri della casa occupata accanto
a occupare in due
io ed E.
solo che E. il giorno lavorava
quindi eravamo io e M. ad aspettare la polizia per intimidirci
o altro ancora
Niente
poi arrivò il corvaccio lefevriano
affezionato a Benedetto XVI
che è "plus traditionel" di Jean Paul II

E ci buttò fuori
ma già abbiamo scritto di lui e di altri
insomma

ieri a Genova
Palazzo Ducale
aspettavo M.
all'entrata della Mostra di F. De Andrè
prorogata fino al 23 giugno
come c'è scritto nel manifesto della mostra

Fortunatamente ho sbagliato entrata
c'era scritto Mostra di De Andrè
una freccia diceva di qua
e una di là

io vado di là
cioè verso le scale che salgono verso i piani alti del Ducale

C'è seduta una donna sugli scalini
non ricordo il nome
ma il volto si
pulito
occhi chiari
pelle e capelli chiari
cioè roseo (il volto)
rossastro anche
e capelli castani chiari

le butto lì un "Ti faccio un ritratto"
e lei "sabato mi sposo"
Non ho ancora finito di studiare la parte
cioè il libretto delle istruzioni per la cerimonia nuziale

"Ci metto tre minuti"
dico
"Va bene, se sei così veloce"


Il foglio è un A4 80 mg
di quelli che mi prestava Julie
che ci ha ospitati me ed E.
a Toulouse per tre settimane
lei e Mathilde

del circuito Couch surfing

Julie mi ha salvato il culo
perchè sta sera
appena arrivato a Genova
non avevo soldi neanche per comprare un Fabriano F4 ruvido e neanche un F2 liscio!

Anche se prima di partire da Toulouse
ho fatto la bella parte
di comprare una risma da 500 fogli per Julie

Insomma
la promessa sposa del Ducale mi da dieci euro! (In Francia, soprattutto a Toulouse
te le prendi nel culo dieci euro per un ritratto
ti prendi al massimo 5 euro quando va bene
anche se sono in tre o in quattro, e tanta depressione serpeggiante)

Poi gli propongo una cosa a cui pensavo
da qualche tempo
fare ritratti durante i matrimoni
glielo dico e l'idea le sembra interessante
mi dice che magari mi contatta
anche se i tempi sono stretti

Poi le do anche un pò di ritratti
originali
prima gli faccio le foto con la nuova samsung
appareil photo numerique (macchina fotografica digitale)

lei ci rimane stupita
mi dice "No, no, mi dai tutti questi ritratti originali?"

Lei non sa che ne ho una cinquantina almeno al seguito e non so che farne
perchè accumularli
a che pro
per una mostra che non sarà mai o sarà chissà quando?
Mi ha dato dieci euro, e in ogni caso...

"Per me è promozione", dico

Ci pensavo da tempo
oggi ho prodotto i fogli informativi e promozionali
che allego alla mail
Oggi ho anche incontrato una
le ho proposto di fare il ritratto al suo bambino che dormiva buttato nel passeggino

Lei era un pò distrutta
ma ferma a parlare con un'amica nei carruggi di Genova

Poi le dissi che lei mi era sembrata
potesse essere una di Genova di origine brasiliana
che avevo incontrato un anno prima
e avevo fatto un ritratto alla figlia
e lei mi ha detto "Sono io"

Minchia! Miracolo!

Adesso sono troppo assonnato per continuare
oggi ho mangiato pasta al sugo qui al Grimaldello di Genova
e la pasta
come mi diceva il naturopata di Caltanissetta nel 2001
quando stavo deperendo e la gente mi diceva che stavo deperendo e io non ci credevo
e poi mi convinsi ad andare dal naturopata
lui mi disse che la pasta va mangiata la sera
perchè i carboidrati addormentano
oggi pomeriggio mi sono aggirato per Genova
per stampare e fotocopiare i volantini che allego
ho girato dalla parte sbagliata
cioè lontano dall'Università di Via Balbi
e per trovare una fotocopia a meno di 15 centesimi mi sono fatto il sangue!
Alla fine ce l'ho fatta (a fare la fotocopia, non il sangue!)
e adesso eccocci qui
addormentati dai carboidrati della pasta
come sono lontani i tempi della liberazione! (eppure Pasqua è dietro l'angolo, Pasqua di libbrazzioni!)

Ancilo

niente lieto fine 2

niente lieto fine ragazzi, oggi è domenica, e tagliammu a testa a minica, minica nun c'è, la tagliammu a lu zi pè, lu zi pè iè malatu, la tagliammu a lu surdatu, lu surdatu iè a la guerra, la tagliammu a tutta la terra!

sabato 25 aprile 2009

Niente lieto fine

niente lieto fine compare, neanche dio ti pensa e ti vuole, e tu continui a coltivare speranze nel vuoto, nel nero, nel silenzio della notte scura
e ferita
scura e oscurata

Sarà il tempo...
ma domani....

venerdì 24 aprile 2009

ecco la lista dei miei ritratti in vendita e delle storie illustrate,

Ciao,

ecco la lista dei tuoi annunci pubblicati e attivi sul sito
www.subito.it. Per consultarli, clicca sul link. In alcuni programmi
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Donna aldonza e bellupedi
http://www.subito.it/vi/5562184.htm
Pubblicato il 2009-04-24 14:07:22

Io, te e il mio gelato a sestri levante
http://www.subito.it/vi/5320232.htm
Pubblicato il 2009-04-07 18:58:03

Donne in libreria a firenze
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Pubblicato il 2009-04-07 16:21:08

Profilo di donna a firenze
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Pubblicato il 2009-04-07 16:18:29

Occhi di bosco
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Pubblicato il 2009-04-07 16:14:46

Genovantica
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Pubblicato il 2009-04-07 15:52:09

Donna e uomo seduti a rimini
http://www.subito.it/vi/5316435.htm
Pubblicato il 2009-04-07 15:42:40

Donna in libreria
http://www.subito.it/vi/5316002.htm
Pubblicato il 2009-04-07 15:09:09

La leggenda di colapesce illustrata
http://www.subito.it/vi/5315893.htm
Pubblicato il 2009-04-07 14:51:57

Donna con libro e cane
http://www.subito.it/vi/5314831.htm
Pubblicato il 2009-04-07 13:40:54

In volo
http://www.subito.it/vi/4866791.htm
Pubblicato il 2009-04-07 14:40:05

Donna di roma in attesa
http://www.subito.it/vi/5314806.htm
Pubblicato il 2009-04-07 13:40:05

Giovani donne di Spoleto
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mercoledì 15 aprile 2009

Dans toutes les provinces françaises

Dans toutes les provinces françaises, on se sent écrasé par la manque de vie, de rytme, d'enfants, d'avenir. C'est la mort complete, veillé par le charme ancestral d'églises isoléé dont les clochers résignés, avec une vague et vétuste coquetterie, semblent vous inviter a partir, à ne pas demeurer, melancoliques, sur le seuil de leur definitive absence. Ni l'indécision de mes pas, ni l'amok impeteux ne se sont jamais fait ressentir aussi vivement que dans mes balades sur les sentiers de France. Il me semblait fuir l'odeur de la mort, l'odeur de renfermé d'une stabilité finale.

( Emile Cioran, De la France,1941, Editions de l'Herne)

il fuoco di eraclito

Il fuoco verrà
giudicherà ogni cosa
e la comprenderà

(Eraclito)

incubo e rivolta nel cuore della gente

Le français est plus que tout autre le dépossédé, le miserable. Sa haine de l'etranger se fond avec sa haine de soi même comme étranger
(comité invisible, L'insurrection qui vient, la fabrique editions, p. 20)

incubo e rivolta

incubo e rivolta
talvolta
quando vedo che non mi é arrivata nessuna mail
nelle ultime due ore!

Malato
megalomane
maildipendente

appendicite di posta elettronica
dio bono di cristo santo
esperanto

incubo e rivolta
sentiero della svolta
cristo intraprendente
nel cuore della gente

domenica 12 aprile 2009

multato il mimo a Milano

Di due giorni fa é la notizia che i vigili di Milano hanno multato un ragazzo rumeno di 19 anni multato perché, pur avendo l'autorizzazione per fare la statua vivente o mimo che dir si voglia, si trovava di qualche metro spostato rispetto al metro quadrato assegnatogli e perché aveva iniziato non so quanti minuti prima (si tratta di decine di minuti credo, non più di una mezz'oretta o al massimo un'ora) la sua performance. A parte che, guarda caso, quando ero passato da Milano circa un mese fa, avevo avuto modo e piacere di fare un'offerta allo stesso mimo, anche se aveva tentato di baciare scherzoasamente la mia fidanzata (mi imbarazza sempre un po' usare questa parola) e mio fratello e mia sorella, da buoni siciliani d'hoc, si erano affrettati a recuperare la ragazza prigioniera delle bracccia del ReImperatore. A parte questo dato personale, cerco di fare qualche riflessione sull'arte di strada in generale partendo da questo caso particolare. Poco fa su Repubblica.it ho letto che Dario Fo, per solidarietà pagherà la multa del giovane mimo;poi ho anche visto il video in cui una signora e altra gente se la prendono con i vigili dicendo che é una vergogna multare un mimo. E la cosa fa piacere, per certi versi. Poi pero' fai anche una lettura più critica. E ti accorgi che la signora dice "Va bene fare la multa ai venditori ambulanti clandestini, perché vendono, ma al mimo, che non fa niente...". Poi c'é l'altro tipo con una copia di Libero sotto il braccio, citato nell'articolo de la Repubblica, "va bene che dovete fare il vostro lavoro, ma accanirvi con un poveraccio". Si noti come non fotte niente a nessuno della dignità della persona e della sua attività di artista di strada ("un poveraccio...", "non fa niente"...manco fosse una bambola buttata li'!)

poi c'é la chicca, il commento chicca, e cioé "in tutte le città civili non succedono cose del genere", senza sapere o facendo finta di sapere che é un andazzo parecchio diffuso da qualche anno a questa parte nella Vecchia e Bagascia Italia ma anche nel Vecchio continente, per fare solo un esempio, per il carnevale di Venezia un tipo che vendeva artigianato é stato multato in modo parecchio salato e cioé 5000 euro, e, per finire, dato che la signora e altri di Milano invocavano l'esempio della civile Barcellona, si vadano a informare e vadano a provare cosa succede a chi fa musica di strada, anche se é autorizzato, e sgarra di dieci minuti, come ha fatto il nostro mimo, si prende 200 euro di multa e il sequestro del violino che per essere restitutito l'artista deve pagare 150 euro, si chiama Ley civil quella che regola questo traffico, io parlo perché ci sono stato a Barcellona e, fortunatamente, sonos tato solo cacciato due volte perché era Natale, e fortunatamente dopo le feste sono ripartito, perché, nonostante tutto, ed é triste dirlo, ancora in Italia si sta bene, a livello di arte di strada, anche se molte città si stanno adeguando al modello europeo, o meglio, barcellonese!

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L' intervento Il filosofo francese Bernard-Henri Lévy
No global scatenati: a Strasburgo 50 feriti
Teppisti anti Democrazia«La missione»«Se foste riusciti a trasformare il vertice in un disastro, avreste tolto la speranza a georgiani e kosovari, ucciso una seconda volta i bosniaci»Cari no global, così ferite la democrazia Paladini degli ultimi? Agite da privilegiati

Commento e critica del titolo: Gia’ il titolo e il sottotitolo sono significativi di uno scempio giornalistico: giudizi, pregiudizi e moralismo, cose inaudite per un giornale liberale come il Corriere della sera, una caduta di stile, facciamo finta che sia stata una caduta di stile.
A Strasburgo ci sono state tre grandi riunioni, di dignità e importanza disuguali: i capi di Stato e di governo, radunati per celebrare il 60° anniversario del Trattato di Washington, creatore della Nato; i rappresentanti dei giovani, giunti da tutta Europa per incontrare il presidente Obama; infine, nelle piazze, i gruppi di no global che si erano ripromessi di far sì che il vertice Nato si rivelasse, secondo la loro espressione, «un disastro»

Cenni di manicheismo: divisione in tre grandi riunioni, quelle buone, anche se dietro ci sono sfaceli e incongruenze e mafia enormi, e i cattivi, I Noglobal, che genericamente, senza distinzione di sorta, diventano tutti “quelli che volevano trasformare il vertice in un disastro. Quanti e chi sono quelli che hanno fatto questa dichiarazione ? Non saranno mica tutti ?!


. È a questi ultimi che mi rivolgo e ai quali intendo dire esattamente quanto segue.

Falso e perfido dire « E’ a quest’ultimi che mi rivolgo ». Infatti subito dopo scrive un ‘espressione che non si rivolge a loro : « Se fossero riusciti », scrive, e non « Se foste riusciti ». Assume un tono da amico o Grande fratello non avendone il diritto né la competenza (non sa fare manco una distinzione minima, come abbiamo visto prima), solo per poter catturare l’attenzione di quanti non sanno chi sia lui e quale sia la questione e la posta in gioco, tanto per giocare sporco sull’emotività, il messaggio indiretto é : « Vedete come sono buono, li condanno ma con stile, come fossi un loro compagno » …



Se fossero riusciti, come avevano dunque annunciato, a trasformare questo vertice in «un disastro», avrebbero definitivamente scoraggiato coloro che, per esempio in Afghanistan, sentono la morsa dell' ordine nero dei talebani stringersi di nuovo e hanno, come magra protezione, solo quella di mantenere le forze Nato presenti sul terreno.
Non lascia presagire nessun dubbio sugli aspetti poco chiari e poco rassicuranti della presenza NATO in Afghanistan, dell’aspetto « occupazionale » e strategico della presenza NATO in Afghanistan, non dico che é tutta merda la presenza NATO in Afghanistan e in altre parti del mondo, ma neanche tutto oro, e qui sembra che NATO=oro colato, mi pare quanto meno sospetto.



Avrebbero fatto perdere fiducia e speranza ai militanti della giovane democrazia georgiana, i quali sanno che solo la prospettiva, ripeto la prospettiva, di un' associazione con la Nato può scongiurare le manovre imperialiste di un Putin che ha già cominciato ad annettersi l' Abkhazia e l' Ossezia e le cui truppe, l' estate scorsa, erano schierate alle porte di Tbilisi. Esprimendosi così, non possono che raggelare il sangue ai nostri amici d' Europa centrale e orientale che, esattamente vent' anni fa, si liberarono del giogo dei predecessori di Putin, e sanno quanto sia fragile questo tipo di vittoria, purtroppo perfettamente reversibile. Anche loro sono consapevoli di poter contare soltanto sulla Nato per tenere a bada un esercito neostaliniano e mafioso, che non ha paura di mandare in rovina e di ridurre in cenere una Cecenia la cui più grande disgrazia era di non rientrare nella zona d' intervento della Nato. Esprimendosi così, non possono che far cadere in una terribile perplessità i cittadini della non meno giovane - e non meno imperfetta - democrazia del Kosovo, che non hanno dimenticato, nemmeno loro, che è grazie alla Nato, e alla Nato soltanto, se hanno visto la sconfitta, dieci anni più tardi, del tristemente celebre Slobodan Milosevic: nazional-comunista emerito, assassino compulsivo e psicopatico, che era stato capace di farli sentire stranieri nel proprio Paese e che solo la Nato, ripeto, costrinse a cedere. Insultano.
Qua siamo al capolavoro di falsità, moralismo e filoamericanismo travestito da alleanzatlantista (leggi : filo NATO). Per non dire della schifosa strumentalizzazione di vari popoli oppressi da vari fattori che per Levy sono tutti da ricondurre all’imperialismo russo, tacendo come spesso avviene I crimini dell’imperialismo statunitense e anche dei ambito NATO, per esempio l’aggressione della Serbia del 1999.
Ma che dico? Uccidono simbolicamente una seconda volta i 200 mila bosniaci che la Francia, l' Inghilterra, tutte le grandi democrazie, le stesse Nazioni Unite, insomma l' intera comunità internazionale hanno consentito per anni venissero uccisi dai cecchini imboscati sulle alture di Sarajevo. Pure in questo caso, soltanto quella Nato screditata, vilipesa, maltrattata dai manifestanti incappucciati è riuscita a dire basta e ad arrestare il bagno di sangue. Non parlo del Presidente Obama, in visita per la prima volta in Europa, anche lui insultato, in un certo senso, dai commando dell' antiliberalismo sfrenato.
Altro capolavoro lessicale e perfido : commando dell’antiliberalismo sfrenato, qui i nicaraguensi e tanti altri popoli sconvolti e dissanguati dai commandos foraggiati dalla CIA e benedetti spesso da Papi e Vaticano, potrebbero dire : « Ma che succede ? Capovolgiamo i termini ? I commandos hanno le armi potenti, sono organizzati, sono alimentati segretamente da governi per opprimere uno o più popoli, qua siamo di fronte a gente che tira pietre e al massimo bottiglie incendiarie costruite sul posto e stracontrollati nei loro luoghi di permanenza, tipo il campeggio dove si trovavano a sette chilometri dal centro di Strasburgo, campeggio iper controllato e dalla polizia per verificare se ci fossero ordigni o armi improprie »
E fosse solo Obama ad essere insultato! Il dramma è che, proferendo stupidi slogan, snaturando un' organizzazione che, per il fatto d' essere fino ad oggi sotto influenza americana, non può considerarsi che maledetta e quasi nazista, essi insultano, attraverso Obama, tutti coloro che, negli Stati Uniti e nel mondo, credono nella sua capacità di instaurare un ordine più giusto. I no global, ancora una volta, non hanno capito nulla.
Ovviamente, sono i Noglobal a non aver capito nulla, perché hanno insultato non solo Obama (Sant’Obama o anche Obama santo subito !), ma hanno proferito stupidi slogan snaturando un’organizzazione che, per il fatto di essere fino ad oggi sotto l’influenza americana, non puo’ considerarsi che maledetta e quasi nazista (ora si che si ragiona !), cosi facendo insultano tutti coloro che, negli Stati Uniti e nel mondo, credono nella sua capacità di instaurare bla bla bla.
Pretendono d' essere i portabandiera degli umili, dei piccoli dannati della terra, mentre si comportano da privilegiati, indifferenti alle sorti del mondo. Dicono di preoccuparsi del diritto, dei diritti dell' uomo, della democrazia, ma quale credito accordar loro, quando li vediamo bloccare il funzionamento di un' alleanza di democrazie interamente votata sia a difendere le democrazie attaccate, sia a promuovere e a rafforzare i valori democratici nelle società in cui tali valori sono fragili o sul nascere? Si ritengono amanti del genere umano ma, stranamente, non hanno mai proferito una parola di rivolta o di compassione per il martirio del Ruanda o del Darfur. Sono ideologi che, pur di fare trionfare le loro idee e i loro pregiudizi, accettano che, oltre ai bosniaci e ai kosovari, periscano le vittime senza numero e senza nome delle guerre dimenticate cui non si possono applicare i loro schemi prefabbricati. Non dico che la Nato sia un' organizzazione perfetta né ideale. Non nego che sicuramente la si debba riformare per renderla ancora più democratica. Ma ricordo le parole di François Mitterrand quando, in piena guerra fredda, osservava che i pacifisti erano a Ovest mentre i missili erano a Est. Parodiandolo appena, mi vien voglia di dire: i teppisti sono nelle piazze, mentre i democratici sono nella Nato.
Il finale é di una banalità e di un semplicismo agghiacciante, che mi fa provare vergogna e disonore per lui e soprattutto per la deriva del Corriere della sera e della sua storia e della sua identità liberale.
(traduzione di Daniela Maggioni) 30.000 25
Levy Bernard Henri

meno male che Bernanrd Henri Levy c'é anche se non ci capisce un azzo

Ho già scritto sulle differenze tra la stampa italiana (Corriere e Repubblica soprattutto) e quella francese (Liberation et Le monde) circa l'approccio ai fatti dei primi di aprile a Strasburgo. Quello che avevo dimenticato di sottolineare, in quel testo che vorrei mettere in un diario di viaggio o carnet de voyage che dir si voglia, era che, oltre alle parole manicheiste dei giornali italiani (balc blok violenti e cattivi, pacifisti non violenti e buoni e altre scemenze del genere), parole che non si trovano minimamnete nei quotidiani francesei, anche se Liberation era più vicina allo stile italiano di Le monde, che invece mostra più distacco e oggettività concentrandosi meno sui fatti "violenti" e dipingendo uno scenario meno catastrofista e manicheo, ecco, un'altra cosa che avevo sottolineato era che i quotidiani italiani usavano termini generici e che non ti fanno capire manco quale sia la questione generale, cioé un vertice della Nato, i giornali italiani usano il termine Noglobal, molto generico e mediatico, mentre i giornali francesi dicono "anti-OTAN", cioé antiNATO. Ma la chicca la combina il Corriere della sera, pubblicando in prima pagina una invettiva di un filosofo francese, di cui non si trova traccia nei giornali francesi, perché magari non l'hanano cacato di striscio il parere del nostro Bernard Henri Levy, "filosofo francese", che scrive delle cose immonde per attaccare i blac bloc e far dimenticare le questioni importanti, questo non lo dico per difendere il black block, non li conosco e non farei mai probabilmente un'azione simile a quella che fanno loro, non perché condanno, ma perché ho unq formazione diversa, e forse per mancanza di coraggio fisico. Era per dire come la stampa italiana puo' utilizzare una "testimonianza" francese che tratta un problema internazionale in modo lontanissimo da come lo trattano i giornali francesei, é un esempio di strumentalizzazione culturale al ribasso, cioé, invece di dire e dirsi "prendiamo esempio, confrontiamoci con altre possibilità di raccontare i fatti, mi accanisco su un mio punto di vista e utilizzo una testimonianza esterna al mio paese e alla mia cultura per rafforzare quel punto di vista". Certo, questo é possibile anche perché storicamente e culturalmente l'Italia é un paese ultracattolico per certi versi, che si beve facilmente (é un sostrato che resiste, con alti e bassi lungo i decenni) il manicheismo e l'accanimento contro chi commette azioni un po' piu' dirette e decisive, anziché prendersela con chi fa affari opportunisticamente utilizzando parole e simboli che attirano voti e simpatie facili (un esempio per tutti, la conversione di Rifondazione comunista alla nonviolenza movimentista), mentre in Francia i casseurs sono all'ordine del giorno, basti pensare alle 1400 automobili bruciate la notte di san Silvestro del 2008, cioé quattro mesi fa, il 30% in più rispetto all'anno precedente, buona pasqua a Bernard e ai suoi sudditi lettori

sabato 11 aprile 2009

é capace che dio c'é

é capace che dio c'é
se ci sono questi fondali di tristezza
di malinconia
di abbattimento che non é morte
di languore che non é torpore
di veglia vagheggiante
di veglia quasi come un sonno
di sogni pericolanti
di dio e dei santi
meno male che dio c'é
e che domani é pasqua
e che io sono io
e che io sono vivo

silenzio di tomba

silenzio di tomba compare
siamo sempre a livello
di cafard!

l'inferno é ognuno di noi

L'inferno é ognuno di noi
caro compare di sventura chiamata vita
in questa francia lenta e sedentaria
in questa Toulouse dallo sguardo pireneico
in questo vuoto che avanza
nel meriggio prepasquale
e dio ci vuole male

l'inferno rimane dentro
nella noia
nel cafard
tra una pagina di Cioran
e una di Sciascia

Le cafard é l'ennui psychologique ou visceral
come scrive Cioran all'inizio del libro
De la France
scritto nel 1941
tu si sceccu nnummaru unu

L'inferno avanza
in ognuno di noi
senza confini
senza bambini
senza ddei corvini

e musiche e musichette e voci
concilianti
ricoprenti

e nulla più

In un paese e in una città
dove se fai un ritratto
ti danno uno sfratto
e vai a fare in culo
come un canguro

domenica 29 marzo 2009

nella merda della storia viaggiando in treno lento e sedentario

ieri sul treno
tre leghisti ancor peggiori dei leghisti
travestiti da sinistri
o anche quattro
si lamentavano
e invocavano aiuto
percheè tre uomini chiedevano aiuto
era uno scandalo
a loro dire
che nostra coscienza sporca
dovesse confrontarsi tre volte in un ora
con la miseria delle altre sponde
tutti e tre miseri
col bigliettino
chiedevan lemosina disperata
e soprattutto una insegnante
che aveva letto anche don Milani

diceva convinta "Io mi disturbo"
scoprendo il suo lato orrendo e banale
Il male è banale diceva Hanna Arendt

Era una signora di sinistra
madre e maestra
compita e compunta
cosa da infilarle
dentro una punta
per farle sentire
cosa si prova
ad andare in giro
con l'anima nera
senza una lira
come una candela
e a sentir dire
da chi si fa bello
"I forni crematori sono un modello"
Perchè cari miei signori
ci si scandalizzi oppur si è assuefatti
è la civiltà che ha fatto i misfatti
la civiltà occidentale cristiana
tecnologica e sedentaria

più ci fermiano e più ci arrocchiamo
e poi silenziosamente esplodiamo
e allor cosa fare?
Buttare nel mare
secoli e secoli di falso progredire?
Aspettare rispettare
colpire il ventre
nel vasto mare
ma la mia rabbia
non si arresta
è rabbia antica
rabbia maestra
ed è la maestra che legge don Milani
e anche Illich
per farne due cani
usati e tenuti dietro al guinzaglio
come per dire
vedi ce l'ho anch'io
li porto dietro come cani
per far vedere che son belli e son bella
ma se mi chiedi di elaborare
leggere il tempo
scardinare il falso
rispondo subito "cambiamo discorso"
questo è tempo di volare basso
però ti dico "Devi votare"
senza violenza partecipare
e se violenza in silenzio fò io
son l'insegnante, leggo il Corriere
son liberale, tu non sei dio

sabato 28 marzo 2009

sarebbe bello raccontare ancora ma chi mme sente

Allora al terzo ragazzo la signora sbotta..."Ma com'è possibile? tre in mezz'ora, non pagano il biglietto e chiedono soldi", al che io o E. diciamo "ma dov'è il problema?", "Il problema è che mi disturbano", E. dice che magari basta dire no, non è che "non ci si dorme la notte per una cosa del genere", allora la cosa degenera, io cerco di dire che i problemi veri sono i cessi sporchi o senz'acqua o con le porte che non si chiudono, i ritardi, insomma, Trenitalia, umana e catastrofica, allora lei dice che io sono qualunquista, prima avevo accennato, dato che lei diceva che lei insegnvava ai suoi alunni e si autocelebrava come insegnante, aveo chiesto se aveva letto Lettera a un professoressa, di don Lorenzo Milani, lei aveva detto si, e quando avevo accennato al fatto che don Lorenzo Milani diceva che il voto e lo sciopero sono due armi democratiche ma il voto ogni cinque anni dato passivamente solo per dovere rituale è una pisciatella, lei si era stupita, "Io conoscevo don Milani come insegnante", cioè a compartimenti stagni, il nazismo da lì parte, dallo staccare i pezzi di una persona umana e farne compartimenti stagni, infatti, quando io parlai del fatto che don Lorenzo Milani aveva detto e fatto cose in difesa degli obiettori di coscienza, lei prima aveva cercato di cambiare discorso indirettamente, saltando al "ormai il militare non esite più", al che gli avevo detto che ora esiste il mercenariato travestito da militare, elei aveva cercato di dire che i militari sono volontari, sono liberi di scegliere, insomma, anche E. aveva fatto notare che sta minchia che sono liberi di scegliere, e quando io avevo fatto l'esempio di quando ero obiettore di coscienza e per andare in Kosovo mi dovevo pagare anche il viaggio e i militari prendevano 5 mila euro al mese piu' spese, sol perchè avevo detto che l'obiettore di coscienza andava senza armi e in stile evangelico, la santa donna aveva approfittato per prendersi gioco della situazione dicendo che se vai a fare l'evangelico non devi prendere soldi da nessuno, insomma, buone cose per i neuroni e per la sensibilità già provata da ore e ore di treno, al che una signora bionda veneta (dall'accento, ma dalla faccia rumana) aveva detto che lei faceva volontariato e non dava soldi a quelli che passavano sui treni, e io avevo detto che il volontariato che faceva la accecava rispetto al suo prossimo, e avevo citato Ivan Illich, allora la santa insegnante aveva detto che aveva dubbi sul fatto che Ivan Illich aveva detto cose del genere (effettivamente in Italia è uscito solo l'anno scorso il libro Il pervertimento del cristianesimo, dove Illich spiega queste e altre cose), e aveva aggiunto che lei aveva letto Descolarizzare la societa', di Ivan Illich....Allora le avevo detto che lei legge i libri chiusa dentro la sua bolla, può permettersi di rimanere cieca agli appelli e alle testimonianze sovversive di Illich e don Milani...Al che mi ero un pò allontanato, piuù avanti mi ero fermato a leggere la repubblica prestatami da un mio coetaneo impiegato di Trenitalia o RFI, un giovane macchinista, che non sapeva neanche che nera stato dello sciopero di dieci giorni prima per solidarietà a De Angelis, sciopero rievocato...Allora mi ero sentito in untreno che viaggiava fuori dal mondo, fuori dalla realtaà....Soprattutto quando avevo visto passare sempre lo stesso ragazzo di prima e un uomo sulla sessantina con la barba bianca si sera lamentato che lui era il terzo che passava, e un'altra signora si era lamentata che i controllori non fanno il loro lavoro (che dovrebbe essere quello di fare anche i poliziotti!)

Insomma...Un bel viaggio, tutto sommato..Animato, italiano, umano! (con picchi o punte o sprazzi di disumanità)

In Francia non le sentiresti mai certe cose, ma però magari le pensano, e le dicono in termini e linguaggio più sottile...Come scriveva Cioran...En frequentant les françaises on apprend a etre malheureux gentiment


Però la situazione è tragica, ma anche complessa, alcune riflessioni vengono al ....pettina, per esempio: la situazione è dilagante, ti puoi mettere a dare batoste intellettuali e fisiche a tutta questa gente? Sarebbe da fare cos', ma io non hole palle per farlo, e non son sicuro che le batoste bastino....Poi per tutta questa gente, che ti prende per don Chiscotte o ti fa arrestare e si chiude a riccio ancora di più, però la soddisfazione di dirle pezzi di mmerda leghisti e xenofobi potremmo anche prendercela, o non basterebbe neanche quella...Io non so che fare, non ho sicurezze, non ho certezze, al di là di quello che vedo e dico e leggo e prouncio e scrivo...Siamo nel tunnel, qualche volta pensiamo di esserne fuori o che si possa uscirne, per almeno un po' di tempo, per respirare, e poi...Il resto è silenzio!

xenofobia pura in trnitali ma non da parte dei controllori ma dei viaggiatori

Sarebe bello raccontare gli incontri e i discors interesanti fatti lungo la tratta Nizza Ventimiglia l'altro ieri mattina, e anche tra Ventimiglia a Genova, a parte che i controllori non sono apssati, e questo va bene, i controllori sono umani, e si sono rotti i coglioni di rompersi i coglioni con le falsita' e i soprusi dei vertici di Trenitalia, qualcuno ancora prova a sostenere la sceneggiata, impuntandosi se non hai il biglietto e imponendoti di pagare 50 euro in piu' o di scendere, ma sono pochi, molti di piu' sono in Francia, ma li sono disumani, nel senso che, a differenza degli italiani, dove, occorre ricordare, ci sono piu' situazioni visibilmente catastrofiche sui treni (ma anche in Francia, se si guarda dietro il velo dell'ipocrisia e della faccita la catastrofe incombe eccome), ecco, i controllori non sono un problema, almeno in questo caso, perche', come diceva il quarantenne napoletano che gode a viaggiare senza biglietto e a "incontrarsi" col controllore per spiegare le sue ragioni (in Francia non puo' avvenire, perche' sono disumani, come dicevamo prima), ecco, quello che è successo su quei treni l'altro giorno, è molto incoraggiante, la testimonianza del napoletano quarantenne professionista (non e' un barbone o uno squatter o un viaggiatore fricchettone come me, è molto incoraggiante, poi pero'...Poi pero'....Si arriva in Italy....E i controllori non passano, se non hai il biglietto tutto a posto, se passa (come ieri mattina da Piacenza a Bologna) e' indulgente, pago il biglietto col minimo e ufficioso sovrapprezzo di cinque euro, e non il massimo e ufficiale cinquanta euro, e io pago, perche' apprezzo l'umanita', ma la disumanita' è in agguato, e non sotto forma di controllori, anzi, c'è chi invoca il controllore per disumanizzare ancora di piuù la già disumana condizione di deportati quotidiani paganti e figli di una civiltà che porta i segni sempre piu' evidenti di quello che è in nuce: rovina e macello, catastrofe del cuore e del cervello, si veda un piccolo librettino di Enzo Bianchi a questo proposito che volevo prendere alla libreria Karma di zanchetta di Lucca e magari lo prenderò prossimamente, il sottottitolo e': la rovina non è nell'etnia, ma nella nostra stessa civiltà, o qualcosa del genere...

Allora stavamo dicendo ieri mattina...Pur essendo agghiacciante la sensazione di trovarsi lì ad assistere inemr, bisogna raccontare ed elaborare..

Prima una signora "distinta", insegnate, sessantenne, in pensione, di Salerno, che va a trovare i propri figli a Forli' dove lavorano nella ricerca e nell'Universita' a 1200 euro al mese (non importano questi dettagli ma sono venuti fuori dal discorso e in seguito potrebbero tornare utili), la signora guarda me ed E., una studentessa di genova, ci guarda incuriosita mentre parliamo di Roberto Saviano e di quello che il procuratore Antimafia Ingroia ha detto di lui, e cioè che Saviano rischia di diventare un "professionista dell'antimafia", espressione cara a Sciascia che metteva in guardia da un fenomeno ormai dilagato alla grande da don Ciotti a Saviano passando per Lumia e per tanti altri...Io dicevo alla ragazza che ero d'accordo con Ingroia e che la situazione è parecchio degenerata, io lo dicevo già due anni fa, e mi meraviglio che alcuni miei amici lucidi abbiano letto pezzi dello stravenduto Gomorra e non accettino o non avvertano questo rischio...Io che l'ho visto stampato e venduto gia' in Francia, Portogallo e Spagna, il libro di Saviano, Gomorra, posso testimonaire, ma questo non c'entra, se un libro è bello (e magari il libro è bello, anche se adesso è uscito fuori un giornalista di un giornale di Napoli che denuncia Saviano per plagio)va bene che venda, anche se E. diceva che è un sintomo di mercificazione, come "pizza e mandolino", è un immagine a cui non avevo pensato, ma effettivamente Gomorra può essere visto cosi: "pizza e mandolino in salsa antimafiosa". Ma guardat il seguito: la signora fa l'interessata ai nostri discorsi, e butta un occhio a noi e un occhio al suo Corriere della sera, poi subdolamente si intrufola e comincia ad attaccare con la solfa del voto, e che se non voti non partecipi e lasci fare agli altri, parla con E., io vorrei evitare di immischiarmi, fiuto i luoghi comuni beceri e schifosamente borghesi (con tutto il rispetto per la cultura borghese) ma a un certo punto non resisto, dopo che lei cerca di fare una specie di ramanzina a E. anche se E. si difende, lei incalza, poi si passa a parlare di nucleare, E. studia chimica e ne sa qualcosa, la signora è sempre su posizioni perbeniste e repressive, quando dice che bisogna impegnarsi ma non con la violenza, le faccio notare che una settimana fa la polizia a Roma ha caricato gli studenti alla Sapienza perchè stavano iniziando un corteo non autorizzato, la signora dice che bisogna fare la rivoluzione culturale, e che comunque il corteo, se non è autorizzato, va punito, anche con le manganellate, stessa cosa dice dei lavavetri arrestati per legge a Firenze, che lei è, se non d'accordo, quasi...Ma ecco l'esempio pratico, passano due ragazzi che lasciano i bigliettini e chiedono soldi, il terzo....Continua nel prossimo post

giovedì 12 marzo 2009

razzismo antirazzista a venezia

Eccoci qui! Un cameriere che si improvvisa agente della security di un ristorantelungo la Riva di Venezia, il cuore della Bestia turistica! Mentre fai un ritratto a una coppia e loro neanche ti vedono perche' sei parecchio distante, lui si avvicina e ti chiede se hai chiesto ilpermesso, tu non fai in tempo a dire che fai semre cosi e non c'e' problema che lui ti dice che "potrebbero disturbarsi", tu cerchi di dire che neanche ti vedono da quanto sei lontano e lui ti dice che "Non si puo'", allora tu gli dici che poteva dirtelo direttamente senza tanti giri di parole, e lui, al culmine della falsita' e gentilezza pelosa, ti dice "Io ti voglio insegnare a trattare con la gente", allroa tu, stanco di troppe maniere false francesi e non solo, gli dici che prima dovrebbe imparare lui, allora li ti insulta e tu lo insulti e te ne vai...Era di carnagione scura, di un sud est del mondo come un altro, guerra tra poveri, vabe', ma guarda come li allenano bene questi schiavi! Anche a fare gli agenti della security alla francese! Ma, come dice Cioran, frequentant les francaises on apprend a etre malheureux gentiment, cioe' depressi gentilmente, dolcemente, ma i francesi hanno stile almeno, quando ti chiedono "E' per il tuo bene o pour votre surtè", te lo dicono con un suonoi di voce che riesce a nascondere la perfidia o la falsita', chi piu' chi meno, ma questo era troppo caricaturale e dissonante, per fare i francesi bisogna esserlo (e in generale per fare gli occidentali), perche' se vieni da un sud del mondo e vuoi imitare il nordico del mondo, sei fotuto due volte, anzi, tre, e ti prendi anche i vaffanculo daal'artista di strada frustrato e consapevole, fallito e insurrezionale, e' inutile dire che dopo trenta metri mi son fermato in un altro ristorante, stessa scena, ma sta volta e' venuto il patron, imprevedibilmente lo stesso di quello di prima....La mafia, i boss, il turismo, Venezia, la Laguna...Cchi du cugliuna!

mercoledì 11 marzo 2009

cabine telefoniche e difensori civici fanatici paraleghisti

Ieri sera ero a Venezia e come al solito mi scontravo con le cabine telefoniche che non accettano temporaneamente monete e sbattevo, come si conviene a uno che non ha un telefonino e vive praticamente per strada, nel senso ampio del termine, cioe' che vive e cerca di valorizzare attivamente i servizi pubblici, come le cabine telefoniche, mi era successa una cosa del genere a Bologna, un vecchio una volta e una volta un giovane che passava in macchina, che mi rimproverassero perche' sbattevo la cornetta sulla cabina malfunzionante, lungi da me volermi giustificare, secondo me e' sbagliato sbattere la cornetta e danneggiare il telefono ulteriormente, o provare a farlo (quasi sempre e' uno sfogo che non danneggia piu' di quanto non sia gia'), allora un giovane di belle speranza che passava con la sua morosa mi segnale che non e' giusto, mi dice qualcosa per rompere la serenita' del mio sfogo, insomma, per rompere i coglioni e per fare il poliziotto non pagato! Io rispondoa tono, dicendo che lui probabilmente ha un telefonino e non usa mai o quasi mai le cabine, che se lo facesse almeno una volta al giorno o anche una volta a settimana, e sapesse che in Italia tre cabine su cinque sono malfunzionanti e a volte ti si bevono i soldi senza colpo ferir, allora non farebbe il figo difensore dei beni pubblici, a un certo punto se ne e' uscito con tono minaccioso con la storia del "Tu non vieni a rompere le cabine telefoniche a casa mia (o nella mia citta')", io, sinceramente, ho risposto con un certo tono, di incazzatura se non di sfida, perche' gia' mi ero fatto centinaia di metri lungo le calli di Venezia perche' la prima cabina che avevo trovato aveva l'entrata delle monete bloccata e ora le due che avevo trovato, una non accettava momentaneamente monete, e un'altra era silenziosa (poi ho scoperto che forse dipendeva dal telefonino del destinatario questo, comunque...tant'è!)

Allora ci siamo messi ad alzare la voce e lui ha concluso, mentre io mi giravo per andarmene, dicendo "Cammina va", e io le ho detto la stessa cosa, lui ha detto "Testa di cazzo" e io, senza girarmi, gli ho rispedito indietro il "Testa di cazzo", al che ha provato a provocarmi dicendomi "Vieni a dirmelo da vicino" e cose cosi, modello duello ottocentesco e cose cosi...

Poi ne ho aprlato con D., la mia amica che abita a Venezia e che mi sta ospitando, e lei mi ha detto che qui a Venezia sono incazzati con i turisti e con le politiche che avvantaggiano i turisti e hanno sviluppato una sindrome del Panda, e cioe' la sensazione di essere in via di estinzione, i veneziani, e che i forestieri li fanno sentire ancor piu' minacciati, pero', come insegna il libro di Etienne della Boetie, La servitu' volontaria, questi gradassi con la sindrome del Panda, se la prendono sempre con chi fa esplodere le questioni, non con chi innesca la miccia (le politiche turistiche...) e neanche tanto esplodere, in ogni caso D. mi ha detto che per carnevale c'era un carro di veneziani travestiti da Indiani d'America, per dirne una a proposito della sindrome del Panda, e io le ho fatto notare che il Sindaco di Venezia (Cacciari), insieme a Cofferati (sindaco di Bologna) e a Chiamparino (sindaco di Torino), vogliono costituire la cordata dei sindaci del Nord, anche se El Pais, in un articolo di dieci giorni fa circa, parlava di sinistra estinta in Italia e citava proprio i casi di Cofferati e Chiamparino come esempi di sindaci di sinistra non troppo velatamente leghisti...Forse in Italia non si puo' dire ad alta voce, gli anarchici lo dicono, si, nfatti agli anarchici li arrestano (anche o soprattuttoper questo?), vedi i 19 indagati per 270 bis di Firenze, tutti anarchici, tutti senza peli sulla lingua...ne' sulla carta....Venezia ti aspetta, con i suoi fili di seta (e di telefono che non funziona), per avvolgerti nella sua maschera ( o trappola?) di serenita' (la serenissima) e di mistero, ora pro nobis!

martedì 10 marzo 2009

Minchia come mi manca Cioran!

Non sapevo di poter arrivare ad avere una crisi di astinenza da Cioran, da Lacrime e santi, domani devo andarmelo a procurare per subito, se no sono...lacrime. E santi!

potevo chiedere solo un quarto d'ora

Mi sto rosicando un po' i coglioni per il fatto che ho chiesto mezz'ora e potevo chiederne solo un quarto (d'ora!) che mi e' costato un'ira di Dio, cioe'...tre euro! Siamo a venezia! D'altronde oggi ho guadagnato circa quaranta euro di ritratti per le strade della...Laguna...E quindi...Non li incassavo da quasi una settimana, l'ultima volta venerdi scorso, ma sui treni, tra Pisa e Bologna...

Quindi, la rinascita della citta' italiana...ricomincia da venezia...Ho molte incrostazioni per scrivere cose interessanti, incrostazioni che vengono dal "fare" (qualsiasi atto lusinga la iena che e' in noi),

ecco! Per capirsi...bisognerebbe leggere Leopardi, che ieri finalmente ho trovato un passo su Leopardi, nella prefazione del libro di Leopardi ..."sui costumi degli italiani" (lo avevo fottuto in un libreria di Firenze a giugno e lasciato all'OAsi WWF di Borgo Taro a settembre), il passo dove lui contrappone all'utilita' il modello del flaneur, del perdigiorno cioe', e in questo si rivela potentemente antiprogresso e antimoderno, comunque c'erano anche indicazioni su libri che parlano del pensiero storico e politico di Leopardi, mi sento molto provinciale e penoso a parlare in questi termini di libri e di pensatori come lui..:Comunque, anche su una copia (dossier speciale) della Rivista anarchica "A" ho trovato una testimonianza di cui avevo sentito parlare ma che non avevo mai letto testualmente, ed e' il passo in cui fabrizio De Andre' dice che una volta aveva votato per un suo amico della Democrazia Cristiana, in Sardegna, pur essendo, lui, De Andre', anarchico, o definensosi tale, adesso mi sa che concluderei perche' mancano circa cinque minuti, in verita' son tanti, ma non ho piu' niente di buono e di grosso da dire, c'è ancora troppo incrostamento nella mia testa, troppi ritratti, "troppi" soldi incassati, troppo inquinamento dentro, troppo "fare", troppa "droga" (l'azione, in se', e' piu' pericolosa di ogni droga?, come direbbero certi mistici, ma questo non giustifica o motiva la pigrizia, si tratta di consapevolezza metafisica, i mistici sono sempre molto attivi, al contrario di come si possa pensare o immaginare fraintendendo!), salutibis, angelo

venerdì 6 marzo 2009

Lacrime e santi

Lacrime e santi di Cioran
comprato sta mattina
in una citta' vicina
L'Angelo ferito
di Guido Ceronetti
rubato questa sera
in una citta' un po' nera

giovedì 5 marzo 2009

oscurita' incendiate

oscurita' incendiate
si inoltrano
nell'anima del nulla

lunedì 2 marzo 2009

tecniche di base

Volevo scrivere direttamente sul blog ma a volte fa i capricci, quindi la scrivo come lettera e poi la metto nel blog. Pisa, Pisa...Intanto, dopo cinque mesi di assenza dal suolo italico, devo dire che mi aspettav una temperatura piu' rigida e piu' dura, soprattutto a giudicare dalle notizie xche mi arrivavano in Spagna nelle ultime settimane: "Neve e freddo boia in Italia e iN Sicilia", devo dire che potevo anche evitare di infilarmi il doppio pantalone sull'aereo Ryan air prima di scendere, che a Pisa, a parte un po' di umidita' post pioggia e qualche pozzangherina quasi invisibile...col doppio pantalone mi sudavano le palle! Per essere chiari! Poi che dire? Il manifesto dei Democratici di sinistra o Sinistra democratica con la scritta Amici di Saviamo o qualcosa del genere, mi sorprende e non mi sorprende, dopo averlo visto spopolare nelle librerie e in qualche rivista letteraria (biblioteca di Siviglia) in Francia, Portogallo e Spagna, era prevedibile che spuntava un partitello dedicato a Roberto Saviano, un uomo che si sta facendo i miliardi appoggiato da apparati fortemente paramafiosi (grosse case editrici, partiti e cose del genere) dando un immagine di bassa soglia di un paese e di una parte di un paese soprattutto, basterebbe dire, come scrive Franco LA Cecla nel libro Mente locale, che la mfia, la miseria nera e la grande emigrazione dal sud sono iniziate con l'Unita' d'Italia, ma questo non venderebbe molto, disturberebbe molto, e, soprattutto, disturberebbe i festeggiamenti per l'Unita' d'Italia che si stannopreprando a Torinoper il 2011...

Poi le cabine telefoniche...Mie dolci alleate, era da tempo che non facevoil balletto del "Temporaneamente fuori servizio", ieri sera appena giunto a Pisa ho telefonato ada cluni amigos sicilianos, ma a un certopunto il "Temporaneamente fuori servizio" scattato nella mia cabina telefonica ha interrotto la paralt, le altre due cabine, una non ammetteva monete, e l'altra una cosa del genere...pero' vuoi mettere l'emozione di telefonre con le monete, che in Francia non e' piu' possibile, e in Spagna si ma devi mettere almeno 45 centesimi, seper telefonare a un telefonino almeno 1,50 euro, e poi se non ti risponde i soldi non ti ritornano indietro! (mi e' capitato, mi e' capitato!...)

Il viaggio di ritorno comincia, a livello letterario, com'era iniziato quello di andata, in quel lontano 20 settembre del 2008, allora avevo con me due o tre libri, di cui uno era di Gioconda Belli, Il paese sotto la pelle, adesso...all'aeroporto di Vlencia, prima di partire, becco l'uultimo di Gioconda Belli, El infinito en la palma della mano, diciotto euro, prendi uno paghi zero, molto facile all'aeroporto di Valencia, la libreria e' molto aperta, i libri (alcuni) sono vicini alla porta di ingresso, la prima volta che l'ho visto ci ho pensato, poi sono andato a fare una passeggiata alla caffetteria, il tempo di prendere (uno e paghi zero) un boccadillo che costava 6 euro, e quello e' come quel libro di stampaalternativa dal titolo Ruba questo libro, , in questo caso "ruba questo boccadillo", e, subito prima dell'imbarco, "ooop", il libro di Gioconda Belli non c'eè piu' (ricordando il "Cucu', cucù, Nicola non c'e' più, l'abbiamo preso noi e non ve lo diamo più", che dalla curca interista di San Siro cantavano in quell'Inter-Fiorentina del giugno 1989, una delle tre partite viste a San Siro in tutta la mia vita, dal vivo, cioe' dagli spalti).

Insomma, un ritorno alla grande, con un buon bottino, da non dimenticare la copia di El Pais e la coca coletta racioppati sempre con la stessa tecnica, d'altronde El PAis, anche se la mattina prima avevo comprato Publico,( il giornale di sinistra spagnolo lo avevo comprato ad Alicante), non si poteva evitare, perche' c'era una testimonianza e un'intervista al poeta rivoluzionario nicaraguense Ernesto CArdenal, con le sue parole dure e pure sull'attuale presidente del Nicaragua, Ortega credo si chiami, che Cardenal definisce fascista, una fascismo familiare (gestito dalla famiglia di Ortega) e governativo, da notare che erqano compagni di rivoluzione Cardenal e Ortega, e anche che sia Gioconda Belli che Cardenal e molti altri sostengono piu' o meno quello che sostiene Cardenal, il quale in PAraguay era andato a dire a Ortega, durante un discorso pubblico, che lui, Ortega, era un "ladron", e per questo fu multato o oqualcosa del genere, e poi c'eè il passo della testimonianza dove Cardenal parla di quel fatidico 4 marzo del 1983, della visita di Woytila a MAnagua e delle parole dure e crudeli e merdose di Woytila, comunque...

Rubare fa bene, rubare rivitalizza, riaccende le adrenaline spente e sopite...Come sul treno da Murcia ad Alicante, tre o quattro giorni fa, con Clara abbiamo pagato una parte del biglietto, io mi stavo annoiando sul treno, si, Clara mi ha fatto un bel ritratto a matita, di profilo, ci ha messo quasi un'ora, ma io non mi potevo muovere e mi sentivo quasi di impazzire, dopo mesi che non viaggiavo in treo che in Spagna e in Portogallo funzionano (e costano meno) gli aubus, e quando, due fermate prima di arrivare ada Laicante, stava per arrivare il controllore, ecco che ci siamo dileguati, e l'adrenalina, la vita, si e' messa in circolo, siamo scesi dal treno, ma poi io ho detto a Clara che potevamo risalire da un altro lato, vedendo che el revisor era dall'altro, pero' il mulo e' tornato, e ci ha chiesto conto e ragione, Clara forse stava riuscendo a convincerlo della nostra buona fede, ma quando lui ha detto "Dovete pagare 45 euro in piu'" non ho potuto resistere: ho detto solo "Allora scendiamo alla prossima", e quello per lui e' stato una ffronto, ed e' andato a chiamare la polizia, ma noi ad Alicante siamo sgattaiolati, la Polizia e' arrivata con luima noi ci siamo dileguati in mezzo al fiume di passeggerei e viaggiatori che come noi scendevano dal treno, e allora ole', viva la fuga e la parafuga! A

sabato 28 febbraio 2009

prendere il volo

prendere il volo
nel porco dio di un assolo

venerdì 27 febbraio 2009

formaggio de murcia

Ho mangiato troppo formaggio de Murcia,ecco perche' mi sento un po' appesantito,unpo' intontito,unpo' in, un po' aut...E' che poi dovrei fare piu' movimento, tipo andare in bicicletta,mala bicicletta l'ho lasciata (o dejata, che ormai mi viene spontaneo ablar castillano!) a Marsiglia,e chi vuole se la piglia...Poi mi piacerebbe cantare e tocar la chitarra, ma la chitarra l'ho lasciata a Siviglia, e poi em la ripiglia...E allora aspetto, o rispetto, o connetto,o...

Cacaretto!

giovedì 26 febbraio 2009

libri e punti sensibili

allora, c'e' tutto un groviglio sgrovigliante che mi venga un Almirante! Da dove parto? Dal teatro dei sensibili di Guido ceronetti, Ceronetti lo avevo visto dodici anni fa dal vivo al Festivalletteratura di Mantova, e dopo dodici anni ho scoperto che era un amico di Cioran, dovevo andare in Francia e scrivere un monologo in francese su Cioran per trovare Ceronetti citato da Cioran nel suo libro (o capitolo di un libro di Cioran?) dal titolo Esercizi di ammirazione, lo stesso autore, in Spagna e' conosciuto per il libro Exercicios negativos, che l'altro ieri avevamo preso in prestito alla biblioteca di Granada, comunque....andiamo avanti cercando di non eprdere il filo....Pensavo di andare a trovare Ceronetti, mi sa che dovro' farlo davvero, perche' trovare un modo di contattarlo su internet e' quasi impossibile, anche digitando Teatro dei sensibili, trovate si informazioni sulla sua compagnia teatrale che porta questo nome, ma di striscio, perche' soprattutto trovate informazioni sul suo ultimo libro e soprattutto sul libro pubblicato nel 2004 dal titolo, appunto, Il teatro dei sensibili, il suo ultimo libro invece, presentato anche a Chetempo che fa l'8 febbraio (trovate anche il video su internet della puntata del programma di Fazio), si intitola "L'Angelo ferito", che mi si attaglia proprio allap erfezione in questo momento, tra le altre cose, ferito dalla bella principessa sticchionosa bagasciella polacca, ma comunque, queste sono cose personali e lasciamo perdere, parliamo di libri, eh certo, perche' e' tutto un fiorire di libri, a parte che ho spedito il mio curriculum e i miei mnologhi a un paio di festival rintracciati tramite i link collegati al teatrod dei sensibili, poi altri libri quindi...Parole in cammino, testi e appunti sulle dimensioni del viaggiare di Sabino Chiala', monaco di bose (Ed. Qiqajon), trovate sempre attraverso Gido Ceronetti, che ha pubblicato semrpe per questa casa editrice Siamo fragili, spariamo poesie, mia madre conosce bene la fraternita' di Bose e c'e' anche andata, magari se mi trova uno di questi libri le dico grazie, poi ci sarebbe l'immancabile Il teatro dei sensibili, di Guido Ceronetti, e, immancabilmente, L'angelo ferito, un libro di ballate da cantastorie che Ceronetti, una l'ho letta su internet ed e' bella, e' dedicata a Eluana Englaro, poi, ma questo non c'entra piu' di tanto, ma visto che siamo in tema di libri ce lo facciamo "centrare", a Cadiz ho comprato a 60 centesimi un libro di Graham Greena, El final de l'aventura, stampato in argentina, e' il primo libro di Graham Greene che inizio a leggere, in spagnolo! Anzi, in castigliano, se lo sa mio padre! (che ha una biblioteca di Graham Greene e ancora non sono riuscito a leggere neanche uno di Greene in italiano ma si sa, le vie del signore, sono finite!)

mercoledì 25 febbraio 2009

Murcia

A Murcia il Marocco e' a due passi, anzi, di piu': e' gia' qui, con negozi e linguaggi e musiche e colori e scritte arabe...

A Murcia mi hanno preso per arabo parlandomi in Francese..

A Murcia puo' rinascere un fiore

A Murcia pane sole e amore

A Murcia ci stiamo dentro

anche se tira il vento

A Murcia mi piace il mare

A Murcia prima o poi mi sparo
anzi, le sparo

alla troia dai capelli rossi

alla bagascia dai capelli mossi

alla cristadiddio che tu non conosci

a Murcia mi piace il mare

a Murcia mi piace giocare

a Murcia aspetto la Clara

a Murcia mi sento solo

Ma forse e' ancora e sempre un volo

A Murcia ritratto ben pagato

anche se a posteriori

come i professori

A Murcia mi vien da cagare

e di andare ad affondare

in quel porco di Dio di alto mare

a Murcia ci sei ancora tu

Non dovevamo vederci piu'?

venerdì 20 febbraio 2009

cadix

Per chi avesse in mente il testo "inbiciclettaversoilsud" (rintracciabile su internet digitando "inbiciclettaversoilsud" o "angelo maddalena" o "sottotorchio")potrebbe pensare che stiamo arrivando al culmine del viaggio ipotizzato inj quel testo, anche se, se avesse seguito le tappe, si potrebbe chiedere, come mai per arrivare in Marocco abbiamo fatto un giro...al contrario, cioe', anziche' andare dall'Italia al Marocco e poi in Svizzera per "incontrare" Marco Camenisch, siamo andati prima in Svizzera (a fine novembre!) e poi (a fine febbraio!) verso il Marocco! MA, come dicono i saggi, le vie del Signore (e della Signora!) sono infinite, o, meglio ancora, indefinite...

Il diario degli ultimi giorni parlerebbe di stanchezza, emotiva, sentimentale, psicolavorativa...ma anche di tante altre cose, sicuramente, a livello di piccole insurrezioni quotidiane, parleremmo e racconteremmo della appropriazione (o sottrazione o esproprio proletario o furto consapevole e insurrezionale!)di ben cinque album da disegno di carta piu' o meno pregiata, carta da disegno, che ci servono per continuare a fare il nostro lavoro di descrizione e autofinanziamento attraverso i ritratti..Ieri e' stato molto bello farlo nel grande centro commerciale di una citta' del sud della Spagna, dopo aver pranzato e fatto ritratti e scritto poesie semiserie e fatto beller risate con L., alla quale avevo fatto un ritratto che mi aveva pagato 7 euro in uno dei primi giorni di pioggia del mio soggiorno nella citta' del sud della Spagna (chiamiamola Seviglia questa citta'), allora, lei riapriva il negozio dove lavora allae cinque, erano ancora le quattro, io avevo gia' fatto un colpetto la mattina, prendendo due confezioni da dieci e da sei fogli, cosa da poco, ma pensavo di tornare nel pomeriggio con la borsa grande, quella che Emilia aveva trovato una settimana fa insieme a una valigia e a un'altra borsa porta computer, tutto nuovo di pacca, fornito dal Comune di questa citta' per qualche convegno e buttati vicino a un bidone della spazzatura da qualche partecipante al convegno o chi per esso, insomma, avevo con me, ieri pomeriggio, solo una sacca di stoffa piccola, e avevo detto a L. di andare a robare al centro commerciale, lei mi aveva detto "Io no, se vuoi lo fai tu, io ti faccio compagnia", e io avevo detto "Si", ma non pensavo che sarebbe andata cosi liscia, infatti avevo preso due albume e li avevo messo nella sacca, un terzo album da 50 fogli A3 180 mg. lo avevo preso per andarlo a pagare, andando verso la cassa del piano di sotto, quello dove ci sono anche le porte per uscire, ecco che avevo preso la via dell'uscita, ma prima di uscire avevo visto che c'era una donna della seguridad vicino la porta, dietro una specie di cabina, poteva essere innocua come tanti altri e altre come lei, messi li per fare da spauracchio psicologico (in Spagna ce ne sono tanti in molti negozi), pero', per non rischiare, ho preferito fare dietrofront e andare verso l'altra uscita che utilizzo quasi sempre, a volte c'e' qualcuno della seguridad ma comunque innocuo, questa volta nada, nessun segno di seguridad, L. mi ha detto, prima di uscire, di mettere l'album grande sotto la mia giacchinacamicia blu velluto metallizzato comprata a due euro al mercato di MArsiglia, alla plaine, allora io ho fatto come diceva lei, perche' tenere in vista l'album era troppo sfacciato, a L. veniva da ridere, siamo usciti indenni dal Centro ed e' stato come un orgasmo interiore, anzi, cinque orgasmi interiori, spirituali! Anche Emilia mi ha detto che ha fattoo una cosa del genere in un negozio a MAdrid qualche giorno fa, per lei era la prima volta, si e' chiesta se lo avesse fatto per imitarmi, perche' sono una "cleptomana" o perche' mi piace fare le cose proibite"? Fatto sta che gia' in Francia, Liberation, un mese fa o forse piu', titolava in prima pagina con la notizia delle azioni di esproprio proletario degli ultimi mesi in alcuni supermercati della Francia, ma segnalava comitati, circoli, organizzazioni sospette, che incatenano e soffocano le idnividualita' sciolte, fantasiose e propulsive, cosa che non succede in Spagna, anche in Spagna qualche giorno fa c'era un titolo di furti di lenticchie e cose del genere di gente comune in supermercati spagnoli, la polizia brancola nel buio, dichiarava il capo della polizia spagnola che e' difficile prendere questi ladrones perche' sono silenziosi, non rivendicano, non sono violenti, chiari segni di sbandamento di fronte alle individualita' sciolte e selvagge, chiari segni di sbandamento di fronte alle risposte diffuse e fantasiose alla crisis dei miei coglioni, merry crisis end happy new fear a todo el mundo, giovani incapaci e ricongiunti all'anima della merda del mondo

lunedì 26 gennaio 2009

libri di filosofia e altre storie

L'altro ieri alla fera da ladra, a Lisbona, abbiamo comprato otto libri! Valore euro: 10! con 5 euro abbiamo conquistato milleo due mila anni di storia della filosofia, di Nicola Abbagnano, ovviamente tradotti in portoghese, cosi impariamo la lingua, oltre che la filosofia! I volumi di Abbagnano, nella traduzione portoghese, sarebbero 14, noi ne abbiamo presi cinque, a un euro a testa! In un'altra bancarella c'erano altriu volumetti, ma a quattro euro a testa. Ci abbiamo lasciato perdere, anche se a me sarebbe piaciuto prenderne almeno uno, che non aveo trovato nella prima bancarelle, e cioe' il I, dalle origini (i presocratici) alla scuola peripatetica di Aristotile. Per quanto riguarda gli incontri strani, ho ritrovato una mia cugina di Palermo a Lisbona, che ci abita da piu' di un anno, cioe' dall'ultima volta che ci eravamo visti, circa due anni fa a Pietraperzia, lei si chiama Simona ed e' molto sanguigna e affettuosa. Per quanto riguarda i libri che ho "dimenticato" in Italia, mi paicerebbe ritrovare: Rassegnazione e' complicita', il caso Marco Camenisch. Padre Pio: Santo impostore, Kaos edizioni, e di Danilo Dolci il recente Racconti siciliani (Sellerio), e poi un libro di cui mi parlava Franco D., della Newton compton, che parla di figure politiche minori e dimenticate e quindi di Tonino Micciche', nostro compaesano ammazzato da una guardia giurata nel quartiere Falchera di Torino, nel 1975, poi sempre Franco mi consigliava Diario di scuola di Pennac ma quello si trova facilmente dovunque e poi....buonanotte, sono contento per i 1300 uomini e donne evasi dal carcere di Lampedusa, anche se lo chiamano CPT pe rnasconder el'illegalita' e la ferocita' della struttura e della repressione che vi vige. E poi buonanotte, di altri libri ne parleremo in seguito.

mercoledì 21 gennaio 2009

cheidiamo risarcimento ai Savoia o bruciamo macchine a Torino?

Tipo due settimane fa leggevo sull'ultima pagina di Le monde un servizio interessante: praticamente un consigliere del comune di Gaeta ha fatto approvare una delibera per far risarcire la cittadinanza di Gaeta per i danni subiti in occasione dell'Unita' d'Italia, i Savoia devono dare al Comune di Gaeta tipo 250 mila euro, ma quasi quasi nni facimmu quattru carculi e ccia dumannammu na para di mila d'euru a testa ai Savoia! A mmi mi pari na minchiata! E penso alle madri di plaza de majo che hanno rifiutato i soldi dei generali militari per risarcire i figli ammazzati e torturati e infossati: la vita e la dignita' di un popolo non si comprano, anzi, sono gia' stati mercificati soprattutto e in grande stile negli ultimi cento o duecento anni, quindi si potrebbe evitare di aggiungere infossamenti ad infossamenti, ecco, nell'articolo di Le monde, alla fine, si diceva che forse era un modo per farsi pubblicita' questa, da parte del Comune di Gaeta, in previsione del 2011, che ci saranno i festeggiamenti per il 150 anno dell'Unita' d'Italia, quindi a Torino grandi feste! Ma anche a Gaeta grande festa, dove aspettano 500 000 turisti per spiegargli la questione di Garibaldi malascadinziatu, siamo alle solite, facciamo gli alternativi per prendere soldi e farci pubblicita', comunque, qualcuno dice che preferisce andare a bruciare macchine a Torino, nel 2011, e come dargli torto? (macchine in senso metaforico, anche gli autobus dei turisti che arriveranno bruciamo bene, dicono i ragazzi delle lande francesi, dove nella notte di Capodanno, in tutta la Francia, sono andate in fumo 1400 voitures, il 30% in piu' rispetto all'anno scorso, per non parlare della Grecia, ma questa e' un'altra storia, la storia diun'insurrezione che viene, e che va! )

sabato 17 gennaio 2009

senzasoldi

ritrovarsi senza soldi
e sentirsi nemici di se stessi

nudi

perduti

eppurliberati

leggeri

quasi in volo

senza aereo

quasi in estasi

oziosi

pensosi

pericolosi

perche´i soldi su a bumma
atomica nni i manu di l'omu

nni u cori di l'omu

e nun scatta

venerdì 9 gennaio 2009

aujourd'hui j'ai essaié, j'ai entendu, j'ai vu

Comment c'est possible declarer de ne pas supporter une persone qui on vois rarement et de ne vouloir pas la voir, seulement pour le fait qu'il est trop vrai, trop sincere, et, au contraire, axcepter et subir, et supporte, chaque jour, une oppression qu'on appelle travail et qui nous envole presque tous notre temps de vie?


Aujourd'hui j'ai entendu dire a un homme tout a fait moderé, en parlant du Lodge Park, un hotel de Megeve, il disai ça comme si tout le monde le savait, "Au Lodge Park ils traitent les travailleurs comme les chiens!"

Aujourd'hui j'ai essayé de casser la vitre d'une cabine telephonique, je lui ai lancé dessus un pot d'alluminium de la poubelle, j'ai lancé tres fort, mais le pot a frappé un poit entre le deux portes de vitre, une partie d'alluminium, et donc la vitre elle ne s'est pas cassé!

Giovanni Bosco