domenica 12 aprile 2009

meno male che Bernanrd Henri Levy c'é anche se non ci capisce un azzo

Ho già scritto sulle differenze tra la stampa italiana (Corriere e Repubblica soprattutto) e quella francese (Liberation et Le monde) circa l'approccio ai fatti dei primi di aprile a Strasburgo. Quello che avevo dimenticato di sottolineare, in quel testo che vorrei mettere in un diario di viaggio o carnet de voyage che dir si voglia, era che, oltre alle parole manicheiste dei giornali italiani (balc blok violenti e cattivi, pacifisti non violenti e buoni e altre scemenze del genere), parole che non si trovano minimamnete nei quotidiani francesei, anche se Liberation era più vicina allo stile italiano di Le monde, che invece mostra più distacco e oggettività concentrandosi meno sui fatti "violenti" e dipingendo uno scenario meno catastrofista e manicheo, ecco, un'altra cosa che avevo sottolineato era che i quotidiani italiani usavano termini generici e che non ti fanno capire manco quale sia la questione generale, cioé un vertice della Nato, i giornali italiani usano il termine Noglobal, molto generico e mediatico, mentre i giornali francesi dicono "anti-OTAN", cioé antiNATO. Ma la chicca la combina il Corriere della sera, pubblicando in prima pagina una invettiva di un filosofo francese, di cui non si trova traccia nei giornali francesi, perché magari non l'hanano cacato di striscio il parere del nostro Bernard Henri Levy, "filosofo francese", che scrive delle cose immonde per attaccare i blac bloc e far dimenticare le questioni importanti, questo non lo dico per difendere il black block, non li conosco e non farei mai probabilmente un'azione simile a quella che fanno loro, non perché condanno, ma perché ho unq formazione diversa, e forse per mancanza di coraggio fisico. Era per dire come la stampa italiana puo' utilizzare una "testimonianza" francese che tratta un problema internazionale in modo lontanissimo da come lo trattano i giornali francesei, é un esempio di strumentalizzazione culturale al ribasso, cioé, invece di dire e dirsi "prendiamo esempio, confrontiamoci con altre possibilità di raccontare i fatti, mi accanisco su un mio punto di vista e utilizzo una testimonianza esterna al mio paese e alla mia cultura per rafforzare quel punto di vista". Certo, questo é possibile anche perché storicamente e culturalmente l'Italia é un paese ultracattolico per certi versi, che si beve facilmente (é un sostrato che resiste, con alti e bassi lungo i decenni) il manicheismo e l'accanimento contro chi commette azioni un po' piu' dirette e decisive, anziché prendersela con chi fa affari opportunisticamente utilizzando parole e simboli che attirano voti e simpatie facili (un esempio per tutti, la conversione di Rifondazione comunista alla nonviolenza movimentista), mentre in Francia i casseurs sono all'ordine del giorno, basti pensare alle 1400 automobili bruciate la notte di san Silvestro del 2008, cioé quattro mesi fa, il 30% in più rispetto all'anno precedente, buona pasqua a Bernard e ai suoi sudditi lettori

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