sabato 25 aprile 2009

Niente lieto fine

niente lieto fine compare, neanche dio ti pensa e ti vuole, e tu continui a coltivare speranze nel vuoto, nel nero, nel silenzio della notte scura
e ferita
scura e oscurata

Sarà il tempo...
ma domani....

venerdì 24 aprile 2009

ecco la lista dei miei ritratti in vendita e delle storie illustrate,

Ciao,

ecco la lista dei tuoi annunci pubblicati e attivi sul sito
www.subito.it. Per consultarli, clicca sul link. In alcuni programmi
di posta elettronica e' necessario copiare il link e incollarlo nella
barra degli indirizzi del tuo browser.

Donna aldonza e bellupedi
http://www.subito.it/vi/5562184.htm
Pubblicato il 2009-04-24 14:07:22

Io, te e il mio gelato a sestri levante
http://www.subito.it/vi/5320232.htm
Pubblicato il 2009-04-07 18:58:03

Donne in libreria a firenze
http://www.subito.it/vi/5317195.htm
Pubblicato il 2009-04-07 16:21:08

Profilo di donna a firenze
http://www.subito.it/vi/5317123.htm
Pubblicato il 2009-04-07 16:18:29

Occhi di bosco
http://www.subito.it/vi/5317030.htm
Pubblicato il 2009-04-07 16:14:46

Genovantica
http://www.subito.it/vi/5316587.htm
Pubblicato il 2009-04-07 15:52:09

Donna e uomo seduti a rimini
http://www.subito.it/vi/5316435.htm
Pubblicato il 2009-04-07 15:42:40

Donna in libreria
http://www.subito.it/vi/5316002.htm
Pubblicato il 2009-04-07 15:09:09

La leggenda di colapesce illustrata
http://www.subito.it/vi/5315893.htm
Pubblicato il 2009-04-07 14:51:57

Donna con libro e cane
http://www.subito.it/vi/5314831.htm
Pubblicato il 2009-04-07 13:40:54

In volo
http://www.subito.it/vi/4866791.htm
Pubblicato il 2009-04-07 14:40:05

Donna di roma in attesa
http://www.subito.it/vi/5314806.htm
Pubblicato il 2009-04-07 13:40:05

Giovani donne di Spoleto
http://www.subito.it/vi/5314778.htm

mercoledì 15 aprile 2009

Dans toutes les provinces françaises

Dans toutes les provinces françaises, on se sent écrasé par la manque de vie, de rytme, d'enfants, d'avenir. C'est la mort complete, veillé par le charme ancestral d'églises isoléé dont les clochers résignés, avec une vague et vétuste coquetterie, semblent vous inviter a partir, à ne pas demeurer, melancoliques, sur le seuil de leur definitive absence. Ni l'indécision de mes pas, ni l'amok impeteux ne se sont jamais fait ressentir aussi vivement que dans mes balades sur les sentiers de France. Il me semblait fuir l'odeur de la mort, l'odeur de renfermé d'une stabilité finale.

( Emile Cioran, De la France,1941, Editions de l'Herne)

il fuoco di eraclito

Il fuoco verrà
giudicherà ogni cosa
e la comprenderà

(Eraclito)

incubo e rivolta nel cuore della gente

Le français est plus que tout autre le dépossédé, le miserable. Sa haine de l'etranger se fond avec sa haine de soi même comme étranger
(comité invisible, L'insurrection qui vient, la fabrique editions, p. 20)

incubo e rivolta

incubo e rivolta
talvolta
quando vedo che non mi é arrivata nessuna mail
nelle ultime due ore!

Malato
megalomane
maildipendente

appendicite di posta elettronica
dio bono di cristo santo
esperanto

incubo e rivolta
sentiero della svolta
cristo intraprendente
nel cuore della gente

domenica 12 aprile 2009

multato il mimo a Milano

Di due giorni fa é la notizia che i vigili di Milano hanno multato un ragazzo rumeno di 19 anni multato perché, pur avendo l'autorizzazione per fare la statua vivente o mimo che dir si voglia, si trovava di qualche metro spostato rispetto al metro quadrato assegnatogli e perché aveva iniziato non so quanti minuti prima (si tratta di decine di minuti credo, non più di una mezz'oretta o al massimo un'ora) la sua performance. A parte che, guarda caso, quando ero passato da Milano circa un mese fa, avevo avuto modo e piacere di fare un'offerta allo stesso mimo, anche se aveva tentato di baciare scherzoasamente la mia fidanzata (mi imbarazza sempre un po' usare questa parola) e mio fratello e mia sorella, da buoni siciliani d'hoc, si erano affrettati a recuperare la ragazza prigioniera delle bracccia del ReImperatore. A parte questo dato personale, cerco di fare qualche riflessione sull'arte di strada in generale partendo da questo caso particolare. Poco fa su Repubblica.it ho letto che Dario Fo, per solidarietà pagherà la multa del giovane mimo;poi ho anche visto il video in cui una signora e altra gente se la prendono con i vigili dicendo che é una vergogna multare un mimo. E la cosa fa piacere, per certi versi. Poi pero' fai anche una lettura più critica. E ti accorgi che la signora dice "Va bene fare la multa ai venditori ambulanti clandestini, perché vendono, ma al mimo, che non fa niente...". Poi c'é l'altro tipo con una copia di Libero sotto il braccio, citato nell'articolo de la Repubblica, "va bene che dovete fare il vostro lavoro, ma accanirvi con un poveraccio". Si noti come non fotte niente a nessuno della dignità della persona e della sua attività di artista di strada ("un poveraccio...", "non fa niente"...manco fosse una bambola buttata li'!)

poi c'é la chicca, il commento chicca, e cioé "in tutte le città civili non succedono cose del genere", senza sapere o facendo finta di sapere che é un andazzo parecchio diffuso da qualche anno a questa parte nella Vecchia e Bagascia Italia ma anche nel Vecchio continente, per fare solo un esempio, per il carnevale di Venezia un tipo che vendeva artigianato é stato multato in modo parecchio salato e cioé 5000 euro, e, per finire, dato che la signora e altri di Milano invocavano l'esempio della civile Barcellona, si vadano a informare e vadano a provare cosa succede a chi fa musica di strada, anche se é autorizzato, e sgarra di dieci minuti, come ha fatto il nostro mimo, si prende 200 euro di multa e il sequestro del violino che per essere restitutito l'artista deve pagare 150 euro, si chiama Ley civil quella che regola questo traffico, io parlo perché ci sono stato a Barcellona e, fortunatamente, sonos tato solo cacciato due volte perché era Natale, e fortunatamente dopo le feste sono ripartito, perché, nonostante tutto, ed é triste dirlo, ancora in Italia si sta bene, a livello di arte di strada, anche se molte città si stanno adeguando al modello europeo, o meglio, barcellonese!

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L' intervento Il filosofo francese Bernard-Henri Lévy
No global scatenati: a Strasburgo 50 feriti
Teppisti anti Democrazia«La missione»«Se foste riusciti a trasformare il vertice in un disastro, avreste tolto la speranza a georgiani e kosovari, ucciso una seconda volta i bosniaci»Cari no global, così ferite la democrazia Paladini degli ultimi? Agite da privilegiati

Commento e critica del titolo: Gia’ il titolo e il sottotitolo sono significativi di uno scempio giornalistico: giudizi, pregiudizi e moralismo, cose inaudite per un giornale liberale come il Corriere della sera, una caduta di stile, facciamo finta che sia stata una caduta di stile.
A Strasburgo ci sono state tre grandi riunioni, di dignità e importanza disuguali: i capi di Stato e di governo, radunati per celebrare il 60° anniversario del Trattato di Washington, creatore della Nato; i rappresentanti dei giovani, giunti da tutta Europa per incontrare il presidente Obama; infine, nelle piazze, i gruppi di no global che si erano ripromessi di far sì che il vertice Nato si rivelasse, secondo la loro espressione, «un disastro»

Cenni di manicheismo: divisione in tre grandi riunioni, quelle buone, anche se dietro ci sono sfaceli e incongruenze e mafia enormi, e i cattivi, I Noglobal, che genericamente, senza distinzione di sorta, diventano tutti “quelli che volevano trasformare il vertice in un disastro. Quanti e chi sono quelli che hanno fatto questa dichiarazione ? Non saranno mica tutti ?!


. È a questi ultimi che mi rivolgo e ai quali intendo dire esattamente quanto segue.

Falso e perfido dire « E’ a quest’ultimi che mi rivolgo ». Infatti subito dopo scrive un ‘espressione che non si rivolge a loro : « Se fossero riusciti », scrive, e non « Se foste riusciti ». Assume un tono da amico o Grande fratello non avendone il diritto né la competenza (non sa fare manco una distinzione minima, come abbiamo visto prima), solo per poter catturare l’attenzione di quanti non sanno chi sia lui e quale sia la questione e la posta in gioco, tanto per giocare sporco sull’emotività, il messaggio indiretto é : « Vedete come sono buono, li condanno ma con stile, come fossi un loro compagno » …



Se fossero riusciti, come avevano dunque annunciato, a trasformare questo vertice in «un disastro», avrebbero definitivamente scoraggiato coloro che, per esempio in Afghanistan, sentono la morsa dell' ordine nero dei talebani stringersi di nuovo e hanno, come magra protezione, solo quella di mantenere le forze Nato presenti sul terreno.
Non lascia presagire nessun dubbio sugli aspetti poco chiari e poco rassicuranti della presenza NATO in Afghanistan, dell’aspetto « occupazionale » e strategico della presenza NATO in Afghanistan, non dico che é tutta merda la presenza NATO in Afghanistan e in altre parti del mondo, ma neanche tutto oro, e qui sembra che NATO=oro colato, mi pare quanto meno sospetto.



Avrebbero fatto perdere fiducia e speranza ai militanti della giovane democrazia georgiana, i quali sanno che solo la prospettiva, ripeto la prospettiva, di un' associazione con la Nato può scongiurare le manovre imperialiste di un Putin che ha già cominciato ad annettersi l' Abkhazia e l' Ossezia e le cui truppe, l' estate scorsa, erano schierate alle porte di Tbilisi. Esprimendosi così, non possono che raggelare il sangue ai nostri amici d' Europa centrale e orientale che, esattamente vent' anni fa, si liberarono del giogo dei predecessori di Putin, e sanno quanto sia fragile questo tipo di vittoria, purtroppo perfettamente reversibile. Anche loro sono consapevoli di poter contare soltanto sulla Nato per tenere a bada un esercito neostaliniano e mafioso, che non ha paura di mandare in rovina e di ridurre in cenere una Cecenia la cui più grande disgrazia era di non rientrare nella zona d' intervento della Nato. Esprimendosi così, non possono che far cadere in una terribile perplessità i cittadini della non meno giovane - e non meno imperfetta - democrazia del Kosovo, che non hanno dimenticato, nemmeno loro, che è grazie alla Nato, e alla Nato soltanto, se hanno visto la sconfitta, dieci anni più tardi, del tristemente celebre Slobodan Milosevic: nazional-comunista emerito, assassino compulsivo e psicopatico, che era stato capace di farli sentire stranieri nel proprio Paese e che solo la Nato, ripeto, costrinse a cedere. Insultano.
Qua siamo al capolavoro di falsità, moralismo e filoamericanismo travestito da alleanzatlantista (leggi : filo NATO). Per non dire della schifosa strumentalizzazione di vari popoli oppressi da vari fattori che per Levy sono tutti da ricondurre all’imperialismo russo, tacendo come spesso avviene I crimini dell’imperialismo statunitense e anche dei ambito NATO, per esempio l’aggressione della Serbia del 1999.
Ma che dico? Uccidono simbolicamente una seconda volta i 200 mila bosniaci che la Francia, l' Inghilterra, tutte le grandi democrazie, le stesse Nazioni Unite, insomma l' intera comunità internazionale hanno consentito per anni venissero uccisi dai cecchini imboscati sulle alture di Sarajevo. Pure in questo caso, soltanto quella Nato screditata, vilipesa, maltrattata dai manifestanti incappucciati è riuscita a dire basta e ad arrestare il bagno di sangue. Non parlo del Presidente Obama, in visita per la prima volta in Europa, anche lui insultato, in un certo senso, dai commando dell' antiliberalismo sfrenato.
Altro capolavoro lessicale e perfido : commando dell’antiliberalismo sfrenato, qui i nicaraguensi e tanti altri popoli sconvolti e dissanguati dai commandos foraggiati dalla CIA e benedetti spesso da Papi e Vaticano, potrebbero dire : « Ma che succede ? Capovolgiamo i termini ? I commandos hanno le armi potenti, sono organizzati, sono alimentati segretamente da governi per opprimere uno o più popoli, qua siamo di fronte a gente che tira pietre e al massimo bottiglie incendiarie costruite sul posto e stracontrollati nei loro luoghi di permanenza, tipo il campeggio dove si trovavano a sette chilometri dal centro di Strasburgo, campeggio iper controllato e dalla polizia per verificare se ci fossero ordigni o armi improprie »
E fosse solo Obama ad essere insultato! Il dramma è che, proferendo stupidi slogan, snaturando un' organizzazione che, per il fatto d' essere fino ad oggi sotto influenza americana, non può considerarsi che maledetta e quasi nazista, essi insultano, attraverso Obama, tutti coloro che, negli Stati Uniti e nel mondo, credono nella sua capacità di instaurare un ordine più giusto. I no global, ancora una volta, non hanno capito nulla.
Ovviamente, sono i Noglobal a non aver capito nulla, perché hanno insultato non solo Obama (Sant’Obama o anche Obama santo subito !), ma hanno proferito stupidi slogan snaturando un’organizzazione che, per il fatto di essere fino ad oggi sotto l’influenza americana, non puo’ considerarsi che maledetta e quasi nazista (ora si che si ragiona !), cosi facendo insultano tutti coloro che, negli Stati Uniti e nel mondo, credono nella sua capacità di instaurare bla bla bla.
Pretendono d' essere i portabandiera degli umili, dei piccoli dannati della terra, mentre si comportano da privilegiati, indifferenti alle sorti del mondo. Dicono di preoccuparsi del diritto, dei diritti dell' uomo, della democrazia, ma quale credito accordar loro, quando li vediamo bloccare il funzionamento di un' alleanza di democrazie interamente votata sia a difendere le democrazie attaccate, sia a promuovere e a rafforzare i valori democratici nelle società in cui tali valori sono fragili o sul nascere? Si ritengono amanti del genere umano ma, stranamente, non hanno mai proferito una parola di rivolta o di compassione per il martirio del Ruanda o del Darfur. Sono ideologi che, pur di fare trionfare le loro idee e i loro pregiudizi, accettano che, oltre ai bosniaci e ai kosovari, periscano le vittime senza numero e senza nome delle guerre dimenticate cui non si possono applicare i loro schemi prefabbricati. Non dico che la Nato sia un' organizzazione perfetta né ideale. Non nego che sicuramente la si debba riformare per renderla ancora più democratica. Ma ricordo le parole di François Mitterrand quando, in piena guerra fredda, osservava che i pacifisti erano a Ovest mentre i missili erano a Est. Parodiandolo appena, mi vien voglia di dire: i teppisti sono nelle piazze, mentre i democratici sono nella Nato.
Il finale é di una banalità e di un semplicismo agghiacciante, che mi fa provare vergogna e disonore per lui e soprattutto per la deriva del Corriere della sera e della sua storia e della sua identità liberale.
(traduzione di Daniela Maggioni) 30.000 25
Levy Bernard Henri

meno male che Bernanrd Henri Levy c'é anche se non ci capisce un azzo

Ho già scritto sulle differenze tra la stampa italiana (Corriere e Repubblica soprattutto) e quella francese (Liberation et Le monde) circa l'approccio ai fatti dei primi di aprile a Strasburgo. Quello che avevo dimenticato di sottolineare, in quel testo che vorrei mettere in un diario di viaggio o carnet de voyage che dir si voglia, era che, oltre alle parole manicheiste dei giornali italiani (balc blok violenti e cattivi, pacifisti non violenti e buoni e altre scemenze del genere), parole che non si trovano minimamnete nei quotidiani francesei, anche se Liberation era più vicina allo stile italiano di Le monde, che invece mostra più distacco e oggettività concentrandosi meno sui fatti "violenti" e dipingendo uno scenario meno catastrofista e manicheo, ecco, un'altra cosa che avevo sottolineato era che i quotidiani italiani usavano termini generici e che non ti fanno capire manco quale sia la questione generale, cioé un vertice della Nato, i giornali italiani usano il termine Noglobal, molto generico e mediatico, mentre i giornali francesi dicono "anti-OTAN", cioé antiNATO. Ma la chicca la combina il Corriere della sera, pubblicando in prima pagina una invettiva di un filosofo francese, di cui non si trova traccia nei giornali francesi, perché magari non l'hanano cacato di striscio il parere del nostro Bernard Henri Levy, "filosofo francese", che scrive delle cose immonde per attaccare i blac bloc e far dimenticare le questioni importanti, questo non lo dico per difendere il black block, non li conosco e non farei mai probabilmente un'azione simile a quella che fanno loro, non perché condanno, ma perché ho unq formazione diversa, e forse per mancanza di coraggio fisico. Era per dire come la stampa italiana puo' utilizzare una "testimonianza" francese che tratta un problema internazionale in modo lontanissimo da come lo trattano i giornali francesei, é un esempio di strumentalizzazione culturale al ribasso, cioé, invece di dire e dirsi "prendiamo esempio, confrontiamoci con altre possibilità di raccontare i fatti, mi accanisco su un mio punto di vista e utilizzo una testimonianza esterna al mio paese e alla mia cultura per rafforzare quel punto di vista". Certo, questo é possibile anche perché storicamente e culturalmente l'Italia é un paese ultracattolico per certi versi, che si beve facilmente (é un sostrato che resiste, con alti e bassi lungo i decenni) il manicheismo e l'accanimento contro chi commette azioni un po' piu' dirette e decisive, anziché prendersela con chi fa affari opportunisticamente utilizzando parole e simboli che attirano voti e simpatie facili (un esempio per tutti, la conversione di Rifondazione comunista alla nonviolenza movimentista), mentre in Francia i casseurs sono all'ordine del giorno, basti pensare alle 1400 automobili bruciate la notte di san Silvestro del 2008, cioé quattro mesi fa, il 30% in più rispetto all'anno precedente, buona pasqua a Bernard e ai suoi sudditi lettori

sabato 11 aprile 2009

é capace che dio c'é

é capace che dio c'é
se ci sono questi fondali di tristezza
di malinconia
di abbattimento che non é morte
di languore che non é torpore
di veglia vagheggiante
di veglia quasi come un sonno
di sogni pericolanti
di dio e dei santi
meno male che dio c'é
e che domani é pasqua
e che io sono io
e che io sono vivo

silenzio di tomba

silenzio di tomba compare
siamo sempre a livello
di cafard!

l'inferno é ognuno di noi

L'inferno é ognuno di noi
caro compare di sventura chiamata vita
in questa francia lenta e sedentaria
in questa Toulouse dallo sguardo pireneico
in questo vuoto che avanza
nel meriggio prepasquale
e dio ci vuole male

l'inferno rimane dentro
nella noia
nel cafard
tra una pagina di Cioran
e una di Sciascia

Le cafard é l'ennui psychologique ou visceral
come scrive Cioran all'inizio del libro
De la France
scritto nel 1941
tu si sceccu nnummaru unu

L'inferno avanza
in ognuno di noi
senza confini
senza bambini
senza ddei corvini

e musiche e musichette e voci
concilianti
ricoprenti

e nulla più

In un paese e in una città
dove se fai un ritratto
ti danno uno sfratto
e vai a fare in culo
come un canguro