Di due giorni fa é la notizia che i vigili di Milano hanno multato un ragazzo rumeno di 19 anni multato perché, pur avendo l'autorizzazione per fare la statua vivente o mimo che dir si voglia, si trovava di qualche metro spostato rispetto al metro quadrato assegnatogli e perché aveva iniziato non so quanti minuti prima (si tratta di decine di minuti credo, non più di una mezz'oretta o al massimo un'ora) la sua performance. A parte che, guarda caso, quando ero passato da Milano circa un mese fa, avevo avuto modo e piacere di fare un'offerta allo stesso mimo, anche se aveva tentato di baciare scherzoasamente la mia fidanzata (mi imbarazza sempre un po' usare questa parola) e mio fratello e mia sorella, da buoni siciliani d'hoc, si erano affrettati a recuperare la ragazza prigioniera delle bracccia del ReImperatore. A parte questo dato personale, cerco di fare qualche riflessione sull'arte di strada in generale partendo da questo caso particolare. Poco fa su Repubblica.it ho letto che Dario Fo, per solidarietà pagherà la multa del giovane mimo;poi ho anche visto il video in cui una signora e altra gente se la prendono con i vigili dicendo che é una vergogna multare un mimo. E la cosa fa piacere, per certi versi. Poi pero' fai anche una lettura più critica. E ti accorgi che la signora dice "Va bene fare la multa ai venditori ambulanti clandestini, perché vendono, ma al mimo, che non fa niente...". Poi c'é l'altro tipo con una copia di Libero sotto il braccio, citato nell'articolo de la Repubblica, "va bene che dovete fare il vostro lavoro, ma accanirvi con un poveraccio". Si noti come non fotte niente a nessuno della dignità della persona e della sua attività di artista di strada ("un poveraccio...", "non fa niente"...manco fosse una bambola buttata li'!)
poi c'é la chicca, il commento chicca, e cioé "in tutte le città civili non succedono cose del genere", senza sapere o facendo finta di sapere che é un andazzo parecchio diffuso da qualche anno a questa parte nella Vecchia e Bagascia Italia ma anche nel Vecchio continente, per fare solo un esempio, per il carnevale di Venezia un tipo che vendeva artigianato é stato multato in modo parecchio salato e cioé 5000 euro, e, per finire, dato che la signora e altri di Milano invocavano l'esempio della civile Barcellona, si vadano a informare e vadano a provare cosa succede a chi fa musica di strada, anche se é autorizzato, e sgarra di dieci minuti, come ha fatto il nostro mimo, si prende 200 euro di multa e il sequestro del violino che per essere restitutito l'artista deve pagare 150 euro, si chiama Ley civil quella che regola questo traffico, io parlo perché ci sono stato a Barcellona e, fortunatamente, sonos tato solo cacciato due volte perché era Natale, e fortunatamente dopo le feste sono ripartito, perché, nonostante tutto, ed é triste dirlo, ancora in Italia si sta bene, a livello di arte di strada, anche se molte città si stanno adeguando al modello europeo, o meglio, barcellonese!
domenica 12 aprile 2009
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