giovedì 29 aprile 2010

stanchezzadidioaddiotrapadovaetorino

Stanchezza di dio popolo, o sano rilassamento dei nervi dovuto a camminamenti ebraici sotto il sole, vorrei raccontare l'ira di dio ma mi tengo tutto per mio, a.

Non vedo l'ora di tornare a Torino. Anche da Padova Torino chiama. I padovani. L'onda anomala verso Torino continua. Una coppia che ho incontrato ieri vuole trasferirsi a Torino il prossimo autunno. Gli ho sconsigliato vivamente San Salvario. Quartiere rovinato dal radical chiccume rampante! Come diceva patrizio, che non ha ancora risposto alla mia mail di tre o quattro giorni fa, San Salvario era bello ed è bell operchè ci sono gli arabi e gli africai. Adesso li stann cacciando, alzando il prezzo delle case e pensando di poter abitare in un quartiere multi popolare, multi minchia, e intanto cacciano la base della multipopolarità, e ci resta sta minchia! Infatti lo stile dei circoli Arci e dei localini minchia e mazza che ci stanno lì, incominciando da quel pezzo di mmerda del tipo dello Sbarco, è uno stile fintamente culturale, che scimmiotta i teatrini e le minchie e mazze all afrancese, perchè ti sottopagano, se l atirnao e a volte fanno i mafiosi e le mmerde come il Sergio dello Sbarco, che si è comportao con me da mafioso di mmerda, devo dire bene invece di quelli del Biberòn, infatti erano così bravi che l'annos corso li hanno fatti chiudere. Ora basta va

lunedì 8 marzo 2010

treni chiusi a chiusi...per Siena con foglio di via

Chiusi è una ridente cittadina tra Toscana Umbria e Lazio, raccoglie le energie di tre regioni, tre confini! Forse anche i pregi e i difetti? Chissà? Di fatto, ieri alla stazione di Chiusi c'era un tazebao per esporre le prime pagine dei giornali locali e non, e in uno di questi c'era scritto che l'Alta Velocità passerà anche da Chiusi e Campitello...Lo leggevo mentre aspettavamo un treno che sarebbe partito alle 16,30 da Chiusi, per Siena, un tragitto di un'ora e un quarto, ma si sa...è domenica e i treni circolano meno, ma tra Siena e Chiusi e in generale tra Siena e Viterbo i treni sono parecchio rari (vedi un diario di questo blog del novembre 2007, giorno 6 o 7 novembre più o meno)tipo che tra Siena e Viterbo, 200 chilometri di distanza anzi 170 o forse anche meno, credo 122, ma non importa la differenza di qualche decina di chilometri, importa che per farli in treno ci vogliono circa 5 ore, mi era capitato un paio di anni fa, e ieri mi è ricapitato, ma stavolta di più: per fare 89 chilometri sei ore e un quarto, cioè 4 ore e mezza di attesa e un'ora e un quarto di viaggio, eh sì, perchè noi, io e Leonardo, siamo arrivati alle 12,35 a Chiusi! E quindi..siamo rimasti...chiusi a Chiusi! Certo, dice quello, magari se arrivavate qualche minuto prima, prendendo un Intercity da Orvieto (io che venivo da Bolsena, lui avrebbe dovuto prenderlo a Roma) che passava da Orvieto alle 11,44...ma io ci ho provato, son partito in autostop da Bolsena alle 10,45/50, e ho trovato anche un giovin signore coi bambini che mi ha fatto salire sulla sua autoimmobile e mi ha portato a Orvieto, ma che ci posso fare se il treno aveva dieci minuti di ritardo? E quindi sono arrivato a Chiusi un minuto dopo la partenza del treno per Siena, e al tipo col baffo della biglietteria ho provato a dirlo, ma lui mi ha detto che adesso le coincidenze non esistono più, quindi...nel frattempo anche Leonardo si avvicina allo sportello e dice un pò animatamente che lui arriva da Fiumicino, gli hanno detto che avrebbe trovato una coincidenza a Siena, e sapere di dover aspettare altre quattro ore gli fa girare le palle, anche perchè arriva da Damasco e ci ha messo meno ore ad arrivare da Damasco a Roma che da Chiusi a Siena! Io a questo punto dico che....non sembra molto corretto...dover pagare il biglietto, a queste condizionI! Infatti io ho un chilometrico che non ho timbrato e non timbrerò fino in fondo. Dopo un pò di imprecazioni terapeutiche ci sediamo nelle panchine della sala d'attesa incorporata alla stazione, cioè il salone d''ingrsso della stazione di Chiusi che fa anche da Sala d'attesa (non ho controllato se c'è un'altra sala d'attesa appartata)

Leonardo compra La Nazione, mi da il giornale perchè lui all'inizio legge solo l'inserto sportivo. Io mi faccio catturare lo sguardo dalla notizia in prima pagina del tipo in bicicletta che a Siena ha "danneggiato" alcune macchine e poi è stato acciuffato dalla polizia ed è scappato ma era ubriaco ed è caduto e i poliziotti gli hanno dato il caffè per farlo riprendere e lui è scoppiato a piangere per los conforto e si è preso comunque resistenza a pubblico ufficiale, stato di ubriachezza e rifiuto di sottomettersi all'esame etilometrico...

Poi all'interno, sempre cronaca di Siena, c'è una foto di una festa locale organizzata dall'Avis, sempre vicino Siena, e c'è Prodi insieme a un altro tipo nella foto, ma non c'è scritto che quello lì è Prodi....Ontologia professionale: sottozero! Mi ricordo del corso di giornalismo frequentato a Roma dieci o undici o docici anni prima e di quando ci dicevano che in Italia può capitare di vedere intervistato qualcuno durante un telegiornale e non spuntare la didascali con il nome dell'intervistato, ho verificato, è capitato! Almeno una volta...

Cerco di affogare un pò di frustrazione e di rabbia per le quattro ore di attesa che ci...aspettano, a Chiusi, quando andiamo verso la porta per uscire dalla stazione c'è scritto PORTA CHIUSA, e allora io faccio la battuta e usiamo un'altra porta per uscire...quella più vicina all'edicola...

Io sono un poeta, andrei a scrivere in un internet point, se non ci fosse Leo, mi andrei a drogare di scrittura e forse mi intristirei, perchè nont roverei nessuna mail nella mia cassetta di posta elettronica, di domenica poi! Invece Leo mi propone la scelta radicale: "Facciamo autostop?"

E ci incamminiamo, come in un film di non so chi, comunque ambientato negli anni '70, dove ci sono due che vanno verso un'uscita della città per fare autostop, solo che io più o meno ho il "costume" giusto, chitarra e zaino in spalla, Leo ha il troller che trent'anni fa forse non c'era, perchè si partiva più decisi verso l'uscitta della città per fare autostop e meno decisi col biglietto strapagato come ha fatto Leo, e poi ritrovarsi bloccati quattro ore...(Leo ha pagato anche un pezzo di Intercity che non ha neanche preso, tra Roma e Chiusi)

All'uscita della città, direzione Montepulciano, meno male che il sole ci accarezza e riscalda, se no sarebbe uno strazio...anche climatico, io comincio ad aggrapparmi al telefonino anche per confortarmi dello strazio che ci attende, non si ferma neanche Dio e dopo mezz'ora o anche un'ora torniamo in città, non abbiamo fatto più di un chilometro di strada a piedi, a un tipo di un distributore di benzina chiediamo un passaggio, lui ci dice che abita lì e io dico che aspettiamo un treno che partirà fra tre ore, lui dice che Chiusi è una colonia, "una colonia di chi?", chiedo, e lui dice "del PD"...e io dico che forse non bisognerebbe votare per nessuno, e lui dice che bisognerebbe votare per chi cura gli interessi collettivi ma non più nessuno...e se ne va verso il suo telefonino!

Sul filo del ritratto

In paese c'è un mercatino locale che si chiama Sbottegando, io penso che potrei approfittarne per fare qualche ritratto e arrotondare le magre risorde economiche...e infatti lo faccio, a un bambino con due genitori giovani e belli, anzi, prima lo faccio ai genitori, comincio con lei, poi faccio il marito che mi sembrava il fratello o un amico tanto sono giovani e belli e poi tento di fare il bimbo che si nasconde e faccio solo un profilo di striscio, mi danno 11 euro e sono contento...poi ne faccio altri due o tre o forse quattro e racimolo quasi 40 euro o forse qualcosa in più, compro un salame, anzi, mezzo salame di Norcia in una delle bancarelle, offro un caffè a Leo prima di partire, lui mi aveva offerto la birra artiginale che avevamo bevuto all'entrata nella strada del mercatino, poi avevo cominciato a fare ritratti...poi chiedo anche informazioni per proporre un concerto o una narrazione per la prossima edizione di Sbottegando, mi fanno parlare con un responsabile che mi da la mail, e poi un'altra responsabile viene a chiamarmi per chiedermi se voglio fare una scritta per terra tipo madonnaro la prossima edizione di settembre...vabè, hai trovato l'ingaggio, mi dice uno dei due ragazzi che producono e vendono birra artigianale...

Il giorno prima avevo visto il depliant Terredisiena, con i percorsi e gli itinerari fiabeschi per andare in bicicletta a Siena, solo che dimenticavano di dire che per arrivare a Siena o ci vai in macchina o in bicicletta! Perchè in treno....si resta Chiusi a Chiusi! Poi penso ai miei compagni di questo ultimo quinquennio, tra cui ce ne sono di senesi, e tra questi senesi, circa 5, pochi giorni fa, hanno subito una violenza giudiziaria chiamata Foglio di via" da Sovicille, frazione del comune di Siena, il loro "crimine" è di aver occupato un podere sfitto di proprietà della provincia, perchè a Siena, anzi, perchè Siena, Trieste, Bologna, Bolzano e Trento sono le città più vivibili d'Italia, secondo un sondaggio di quattro o tre anni fa, però, come dice Ste, uno che a Siena ci vive, dimenticano di dire che sono le più vivibili per chi ha almeno 10 mila euro al mese, per chi non arriva a quel tetto...o si prende la bicicletta e pedala, o rimane chiuso a Chiusi, o si prende il foglio di via! Triste? Vero? Poetico? Forse un pò di tutto, e anche di più, con amore, rabbia e stirru niuru...buone vacanze a chi può, e buona pedalata a chi non può!

venerdì 26 febbraio 2010

iononsonounanarchicoinsurrezionalistaoforsedipiù

Gli anarchici non esistono più, ammesso che siano mai esistiti, perché l’anarchia è una tensione, mai o quasi mai (forse non lo deve essere?) una realtà

Io non sono un anarchico insurrezionalista o forse di più

Dalla neve agli anarchici…l’arte di criminalizzare il nulla, o meglio, l’arte di criminalizzare la poesia o qualcosa del genere

Ecco, ci siamo arrivati, o ci stiamo arrivando…stiamo arrivando a un livello che Chiara De Luca, nel suo romanzetto dal sottotitolo La sindrome di Babbo Natale…(il titolo non me lo ricordo) scriveva, e cioè che i telegiornali dicono che la colpa del buco dell’ozono è degli anarcoinsurrezionalisti…Chiariamoci, io non sono un anarchico, o forse sono più anarchico degli anarchici, ma non importa questo, era per dire che…ognuno di noi è persona, prima di tutto, e le etichette, autogestite o affibiate da altri..sono sempre castranti e vilipendiose della dignità personale e umana, e soprattutto dell’individuo….Devo dire una cosa ancora, forse dura o provocatoria, di tutti gli anarcoinsurrezionalisti che ho conosciuto, nessuno mi sembra pericoloso come viene dipinto dai titoli e dagli articoli di certi giornali e telegiornali, anzi, dirò di più, mi sembrano poco efficaci nel comunicare, nell’organizzare le proprie azioni, a volte mentalmente rigidi più di certi persone religiose…e non sto dicendo nulla di nuovo, nel libro Le ideologie del Novecento, di un tipo di Palermo che non mi ricordo il nome, dieci anni fa, avevo letto che l’Anarchia era citata come una delle sei ideologie del Novecento, io allora non conoscevo né l’Anarchia né gli anarchici, e mi sembrò strano che l’Anarchia fosse classificata come ideologia, ma come? Mi dicevo, ma anarchico vuol dire essere libero, non può diventare un’ideologia, poi, mio malgrado, ho scoperto che tutto è ideologia, anche se dici di essere scettico o nichilista e te ne fai una barriera, anche se dici di essere individualista….come scrive Cioran, anche lo scetticismo può diventare una maschera, anches e dici non credo a niente…Cioran scrive anche che i catari, perseguitati dalla Chiesa cattolica, non ci devono far pensare che fossero angeli, agnelli, i catari, magari erano più rigidi e intolleranti dei cattolici, con questo non vuol dire che dobbiamo giustificare i crimini contro le minoranze, ma “dobbiamo alle vittime della storia una pietà senza illusioni” Allora, che vuol dire tutto ciò? Vuol dire che la nostra dignità sta nell’elaborazione, e io, scusate se sembro duro o crudele, ma in molti anarchici che ho conosciuto, perseguitati dalle magistrature, dai giornali, dai partiti - perché gli anarchici non hanno padroni o almeno non hanno chi gli para il culo, e quindi più vulnerabili e attaccabili, ma non per questo sempre e comunque da difendere, perché tante volte sbagliano, nella comunicazione, sbagliano in tante cose e spesso di danno le zappate sui piedi, e allora che vuol dire? Che meritano la repressione che subiscono? Assolutamente no, ma può essere ancora più grave guardarli come sempre innocenti o comunque sempre come martiri che meritano sempre comprensione acritica, e questo lo dico per dire che ora, dopo qualche anno che li frequento, mi sento molto più maturo e più onesto e più in grado di stare vicino a chi subisce repressione, di ogni ordine e grado, soprattutto se è indifeso e politicamente vulnerabile come gli anarchici…

Ma andiamo ai fatti…

Dalla neve di natale alla carnevalata degli attacchi agli anarchici del dopo carnevale…Vabene, intanto leggiamo il contesto…la lotta contro il TAV in Val di Susa, le elezioni regionali alle porte, la campagna per sfrattare Radio Blak out a Torino…Lo sgombero degli spazi occupati di Torino, ultima in ordine La boccia, fine gennaio o primi febbraio 2010…

A dicembre c’è la criminalizzazione della neve, Trenitalia ed RFI, oltre a essere complici delle devastazioni ad Alta Velocità come la TAV in Val di Susa…e le Frecce Rosse e le Fecce del Sud e del Nord (treni di lunga e corta percorrenza), ecco che…si accaniscono contro la neve per giustificare ritardi di tre quattro e cinque ore (21 e 22 dicembre 2009), e per pararsi il culo dicono che non rimborseranno niente perché i ritardi sono dovuti alla sicurezza, molti di noi, i più attenti, sanno che tecnicamente la cosa non si spiega, perché gli scambi sono riscaldati, può capitare che qualche scambio di binario sballa, ma non da giustificare tre o quattro o re con punte di cinque ore di ritardo per centinaia di treni! L’AD Moretti dice che anche negli altri paesi europei c’è il blocco dei treni, anzi noi stiamo andando avanti, ma se qualcuno si informa saprà che a parte il Belgio, in Francia, Germania, Svizzera e altri paesi europei, i treni circolavano…Questo, per criminalizzare la neve…

Adesso passiamo agli anarchici, finisce carnevale, e inizia il carnevale del PM Caselli, quello che lottava contro la mafia, un ex procuratore antimafia di Palermo, e qui viene da pensare a Sciascia che avvertiva, a metà anni ’80, che l’antimafia era essa stessa una mafia, l’Antimafia istituzionale si intende, quella fatta di partiti e di giudici come Caselli, a giudicare da quello che negli ultimi venti anni ha fatto contro soggetti poco efficienti e poco pericolosi come gli anarchici, sbattendone in carcere e in prima pagina (come mostri, ovviamente), alcune decine…

Dov’è l’insurrezione?

Perdonatemi ancora, ma l’insurrezione di cui tanto si accusano gli anarcoinsurrezionalisti, io non la vedo, né io né altri che sono vicini agli anarchici sensa definirsi anarchici, dove sono le barricate? A Milano, durante le cinque giornate, nel periodo dei fasci siciliani, allora sì, 150 anni fa, c’erano le insurrezioni…ma ora…sparare petardi è un segno di insurrezione armata? E’ questa una delle accuse contro gli anarchici di Torino, di compiere azioni di appoggio alle rivolte nei CIE, e così facendo “ostacolano il normale funzionamento delle strutture dei Centri”, ma se sfondassero i muri, se sparassero contro le guardie dei CIE, come si faceva una volta, allora sarebbe insurrezione armata, ma….oggi non è più tempo, perché non ci tranquillizziamo?, cento anni fa, cinquant’anni fa, quando ancora c’erano le donne nelle piazze, che toglievano le armi ai carabinieri e se li portavano sulle spalle, ma le donne sono state internate nelle case, hanno il diritto di voto ma hanno l’obbligo di lavorare due volte, di drogarsi di Lysoform e di Liolà, di Vim Clorex, di minchi e di mazzi casalinghi e casalonghi, di ammalarsi di rupofobia, mia nonna stava nelle stalle e non si ammalava mai, le nipoti di mia nonna hanno paura della polvere, tecnicamente, rupofobia! Michela Zucca, nel libro Donne delinquenti, scrive che le prime donne accusate di stregoneria venivano accusate non di maleficio, all’inizio le accuse erano di conjuratio, cioè di stare a capo di schiere di contadini incazzati, allora sì che si poteva fare l’insurrezione, si faceva un giorno sì e un giorno no!

Coi petardi, al limite, si festeggia, non si fa l’insurrezione armata.

Due anni di Raid e violenze, sessanta azioni…Sei arresti a Torino: gettarono letame al ristorante Del Cambio…Qualcuno mi dica se questi titoli non sembrano battute o titoli di teatro dell’assurdo, e lo dico con il cuore, ma ci pare reale una cosa del genere? Arrestati per aver gettato letame in un ristorante? Eppure il titolo è significativo e inequivocabile…questa volta ci troviamo di fronte all’evidenza dell’inconsistenza totale delle accuse…

“Speriamo nel conflitto sociale prossimo venturo, il popolo in armi per le strade, ci sarà tanto sangue ahimè”, dice uno degli arrestati. Questa sarebbe istigazione a delinquere? Perché detto dai microfoni di una radio, Radio Blak out? Ecco, si tratta di capirci qualcosa in questo mare di merda che ci seppellisce, lo dico per chi riesce ancora a ragionare, non per l’opinione pubblica che vuole più sicurezza e più disciplina…

“Io non sono contrario agli scontri..prima o poi bruciare una caserma, un carcere, un’università, una prefettura”…Qual è la differenza rispetto a trent’anni fa? Quelli lo facevano, questi lo dicono e non lo fanno, perché i rapporti di forza son cambiati, perché manca la gente, il coraggio, i mezzi? Fatto sta che anche se non lo fanno, dato che lo dicono, “preventivamente” vengono arrestati, come i bombardamenti “preventivi” in Afghanistan? E soprattutto, questi che dicono queste cose non sono pagati dalle nostre tasse, pagano di tasca propria le loro azioni e attivita comunicative (la radio si autofinanzia), non hanno incarichi istituzionali (quindi responsabilità!) come Umberto Bossi che più di una volta ha minacciato di avere trecentomila fucili pronti a partire dalla bergamasca e dal milanese e dal Veneto per andare a prendersi Roma! Ma se già se la sono presa Roma, lui e i suoi compari, Castelli, Calderoli, Maroni, i compagni scuola che non avresti voluto più rivedere e te li ritrovi ministri del tuo paese! Maroni, in particolare, che durante una manifestazione della Lega, fine anni ’80 o giù di lì, morse il polpaccio a uno della Digos, e ora è Ministro degli Interni!

Ecco, le perquisizioni di ieri a Torino, e gli arresti, fanno vibrare qualcosa, devono far vibrare qualcosa…ma devono anche portarci a scoprire i nervi scoperti…e quali sono? Per esempio che siamo in una società in cui è proibito parlare liberamente, cioè dire cose che non si possono più fare, almeno uno le dice, si sfoga, no, devi prenderti gli psicofarmaci e star zitto (in Italia si vendono 65 milioni di flaconi psicofarmaci all’anno), perché una delle cause più gravi di squilibrio è la repressione del sentimento della vendetta, come scrive Cioran, la vengeance est un besoin, le plus profond qui existe, et qu’il faut pas l’etouffer, si on l’etouffe, on s’expose a des troubles graves, plus q’un desequilibre, peut etre tout desequilibre, provient d’un vengeance qu’ona trop longtemps etouffé: sachons exploser, n’importe quel malaise est plus grave qu’une rage qu’on a trop longtemps teasurisé

A me è capitato di essere preso per maleducato e accusato da una donna perché avevo bestemmiato, per sfogarmi di un ritardo di un treno, e non eravamo in una Chiesa, ma in un ufficio pubblico delle ferrovie italiane, e lei era un’impiegata delle ferrovie!

Poi c’è da dire quello che dice l’avvocato Pelazza….del disegno politico-giudiziario del dopo Muro di Berlino, i nemici esterni e interni…ecco, per me molte delle azioni degli anarchici sono poco efficaci, poco comunicative, poco elaborate, e allora perché li arrestano? Scusate, ma non credo che li arrestano perché sono pericolosi intellettualmente e politicamente, e nemmeno dal punto di vista di azioni mirate….”I reati sono modesti e attengono alla libertà di espressione, sancita dalla Costituzione”, dice l’avvocato Novaro, che li difende…

Nella pagina della Stampa in cui leggo la notizia (La stampa del 24 febbraio 2010) c’è la foto di uno schieramento di poliziotti in assetto antisommossa, come se dovessero affrontare centinaia di persone armate, dall’altra parte ci sono sì e no cinquanta persone di età media trent’anni, sparpagliati e forse nessuno di loro, o solo uno o due, hanno in mano un bastone o qualcosa del genere…

Sulla destra di quella foto, per chi guarda, ci sono piccole foto, in ordine: la scritta in alto, in rosso, dice Gli assalti:
21 marzo 2009, Ristorante del Cambio, cinque anarchici gettano letame sul tappeto e sugli arredi. Slogan: “Oggi non mangiate”. Tema, la lotta contro i CIE.

2 giugno 2008: attacco a uno dei responsabili della Croce Rossa di Torino. In venti circondano la sua villa nella cintura torinese: insulti, slogan e minacce. La molla del raid? La morte, per cause naturali, di un ospite del CIE. Potevano benissimo scrivere protesta, manifestazione di dissenso sotto casa di uno dei responsabili ecc. ecc., invece hanno preferito dire “attacco” e “raid”.

8 novembre 2009: scontri con i leghisti del gazebo in una piazza di Torino. “Attacchi ai gazebo della Lega Nord in pieno cento a Torino”. E poi incursioni ai danni della CGIL, che aveva manifestato solidarietà ai militi della Croce Rossa, la cui sede era stata occupata, una notte, da una ventina di anarchici.

Permettetemi di mettermi nei panni di un militante di trent’anni fa, abituato a girare con la pistola in tasca…cosa direbbe lui, oggi, di questi fatti..:Sono giochi da ragazzi, quasi sempre espressioni di dissenso doverose e più o meno efficaci, ma sono giochi da ragazzi, se ci stanno arrestando perché stiamo giocando, come diceva una voce di Radio Blak out questa mattina, se un anarchico fomenta le rivolte dei prigionieri di un carcere….non è una cosa che fa notizia, e che dovrebbe organizzare tornei di scacchi un anarchico? Da che mondo è mondo? ( e qui mi veniva da ridere ascoltando le parole della voce di Radio Blak out)

E poi il servizio Cisti, telefonate alla radio per comunicare la presenza di posti di blocco…e dov’è il reato? E qui ancora la voce di stamattina faceva una battuta: “ e non vi sembra un servizio di pubblica utilità? Così chi è veloce rallenta, sapendo dei posti di blocco, chi sta bevendo alcool lascia il volante al compagno che non beve o smette di bere…”


Ecco, Sembra retorico insistere sulla tragicità o accanimento repressivo, e anche sull’effetto martiriio possibile in questi casi, sarebbe interessante non alimentare spirali di questo tipo, andare oltre e anche fare autocritica, perché a volte, non elaborando bene certi passaggi, o utilizzando linguaggi (nella scrittura soprattutto, e non è per dire reprimiamoci, ma comunichiamo meglio, e se lo vogliamo fare, lavoriamo meglio sulla comunicazione e sull’elaborazione dei nostri vssuti) “ a circuito chiuso”, non si esce dal circuito chiuso e si rischia di alimentare l’isolamento che è una delle concause dell’accanimento repressivo, perché il discorso che gli assassini della complessità fanno (sbirri, giudici, giornalisti, affaristi) è speculare a quello che noi facciamo nei circuiti chiusi, solo che noi non ci guadagniamo niente, loro sì, oltre che soldi, prestigio e riconoscimenti….

martedì 5 gennaio 2010

ieri ho perso quel cazzo di documento...

Ieri ho perso quel cazzo di Dio di documento in quel computer di mmerda dell’Internet point di Collegno che è una fezza nera quel cristo di dio di computer di mmerda! A.

E cche minchia di documento era, che me la prendo così tanto a cuore???

Un documento di mmerda, ecco cos'era!

E quindi...dovresti fottertene, o no?

Nooooo, porco Ddio d'amore! Appunto perchè era di mmerda non me ne posso fottere...

e cche minchia c'era in quella mmerda? Una perla?

Sì, la perla dei suoi occhi di mmerda!ù

Ahh, ora capiscio, c'era una fimmina di mmizzu!

Sìììììììì, e una fimmina quagliuliusa, scucchiuliusa, sticchiuniusa, fusa, tanti per dire...

Ma come? In che sesno Totò?

Nel sensoc he non voglio dire pirchì sugnu troppu abbiliatu ppi ssu minchia di documentu di mmerda pirsu nni ssu Internet point di mmerda ccu ll'africanu di mmerda, no pirchì iè africanu ma pirchì teni n'Internet point di mmerda del genere...
Orcu ddiu!

e a sordi cumu simmu?

Iè nenti, a vanedda ca spunta, in alto mare, in alto porco ddio d'amore...
Minchai ma bestemmi ca iè na bellezza, e cu ti mparà Farinelli? O Fari nenti????

Talè, va curcati và, ca ddiu d'amore si nni jì

Vinni un monacu di dda banna, vinni a futtiri a me nanna, la futtì la strafuttì la jittà nterra e si nni jì! Ancilo! A.