giovedì 3 dicembre 2009

sotto attacco, o sottotorchio...in ferrovia, rompendo la magìa del viaggio, ma il viaggio non esiste, esiste la deportazione invisibile, l'ombra del mostro-azienda-trenitali, una volta umana, ancora oggi umana nei suoi pezzi più antichi (i capitreno e i ferrovieri di classe prima del 1980 o addirittura '70), quello di oggi, tra Torino e Genova, era uno di quelli "giovani", che a differenza di quello "vecchio" di due settimane fa, che dopo l'impuntamento ha mollato l'osso e consentito un "dialogo" (15 euro più un euro anzichè i 50 euro ufficiali!), quello di oggi si è impuntato fino in fondo, fin nel fondo del cesso dove è venuto a scovarmi aprendo lui stesso la porta con il suo passepartout dopo una decina di colpi alla porta per vedere se aprivo...Ma anche io mi sono impuntato, e arrivati a Genova, anzichè aspettare la Polfer, mi sono dileguato sotto i suoi occhi, che, almeno in questo non si è impuntato, cioè non mi ha trattenuto fisicamente, si è limitato a un semplice "bravo" ironico, e anche io gli ho detto un "bravo", ma forse pensando a i bravi di don rodrigo? Adrenalima, fuga per la vittoria, magra consolazione, però il "movimento" ha prodotto l'incontro coi due coetanei diretti verso Siena, lui, e lei verso non so dove, forse verso Salerno (il treno andava lì) e il suo fidanzato è di lì anche se abita a Torino. L'altro ieri a Chambery ci hanno perquisito, o quasi, a me e a Florent, in pieno centro, ogni tanto ci ricordiamo cosa succede a milioni di volti e sangue e corpi e menti e storie trattenute, segregate, stuprate nel loro intimo (noi ci siamo sentiti un pò così?), solo per il colore della pelle, la barba lunga, un documento che non c'è, la rivolta può attendere, non c'è spazio per azioni collettive, o sì? Non c'è spazio per azioni individuali, o sì? Dove stiamo andando? Dove ci stiamo fermando? megli pensare all'ospitalità improvvisata e gratuita di Franck e Alix che ci hanno ospitato a Chambery l'altro ieri notte e offerto la cena e la convivialità della Savoia di una volta? Meglio cosa? meglio Dio? Chi è Dio? Cosa? Cosa faremo, cosa saremo, se saremo, lo scopriremo solo vivendo, o sopravvivendo, o forse megli oancora insorgendo, o custodendo l'anisa esplosiva, la tensione mistica verso l'ignoto, l'immenso, l'infinito, il dolce e terrficante nulla eterno, addio mia dolce amica e amante che non c'è e che però si sente aleggaire come nuvola senza catene, a.

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