lunedì 11 maggio 2009

habemus computer portabilem

amici, volevo festeggiare con voi il mio nuovo e fiammante computer personale!
Certo, non è mio, ma come se...

L'amico fragile e coinquilino Johnny (Giovanni da Lecce, architetto imberbe, giovane ma non per questo poco saggio)

mi ha fatto presente, cioè, mi ha fatto questo presente

Visto che io elemosinavo un computer portatile da comprare
mi ha fatto presente che lui ne aveva uno in più per motivi di lavoro

Quindi

Gratis et amore dei, anzi

gratis et amore jhonni

habemus computer portabilem

I primi pensieri vanno al don padre Rabita da Pietraperzia
al quale son tuttora grato

per avermi prestato un portabilem in quel 1999 ineunte
cioè un decennio orsono (si scrive così orsono?)

con il quale completai la stesura del testo
di quello che poi diventò Un pò come Giufà
in veste editoriale e grafica lancillotoeginevraedishon!

E quindi, cari miei piccoli computerini

Detto fatto

però il pensiero va ai più recentni
Fabio e Valentina
e soprattutto Fabio
disponibili incondizionatamente
a a farsi invadere stanza e computer dal sottoscritto
ma fino a un certo punto
il punto del "comprati un PC" del grande Fabio
che ha stimolato fantasia e conto corrente nella tensione
di questo prossimo acquisto
momentaneamente surrogato (si può dire in questo caso?) dal magico Jhonny da Lecce

Eccoci qui
col sonno a medicar ferite
di gioie inaspettate e gradite
degli ultimi giorni milanesi

dopo un pò di birra e un pò di Coca cola
e un pò di kebab in questa Genova così araba e mediterranea
e medioevale (soprattutto per l'odore di piscio di certe viuzze)

eccoci qui a ricordarci della partenza sta mattina da Milano
con Sara e Cinzia che mi accompagnano alla fermata di Primaticcio
e io che scendo le scale della metropolitana e mi chiedo come farò
col borsone carico di lenzuola e asciugamani comprati a Papiniano
e prelevati dali armadi di Cinzia
come farò a passare la boa senza biglietto
perchè il biglietto lo voglio fare
ma tanto "traffico" alla macchinetta
chi me lo fa fare
sarà pigrizia passiva
o pigrizia giocosa e consapevole
soprattutto consapevole dei giochi
multimiliardari del Comune di Milano con ATM complice
giochi di espropriazione e desertificazione a forma di EXPO 2015

ecco che mentre produco questi pensieri pigri
mi vedo da solo
di fronte all'uomo dentro la cabina che parla al telefono
mi vede, non mi vede, chi lo sa

proviamo
passo il borsone con lenzuola e asciugamani Papiniani sotto le barrette
di metallo girevoli
scavalco io con le gambette sopra le barrette

lui è lì,
mi vede, non mi vede
non mi vede!

Me la rido e mi dileguo verso i piani bassi
verso i treni
oltre la cabina

pensando a quanta percentuale di controllo e repressione
abbiamo incorporato negli ultimi anni se non decenni
dall'inizio del Nuovo Ordine Mondiale più o meno
inizio anni '90
un controllo sempre più psicologico
un terrorismo sempre più psicologico
Il poliziotto e la maschera
il libro di Paulo Freire
non l'ho ancora comprato

devo studiare, porco mondo
devo studiare!

Sono maledettamente indietro con lo studio
nonostante la laurea a pieni voti
in materie letterarie

mi mancano basi
ci mancano basi
salvaci, salvati salviamoci
basami
basati basiamoci

devo studiare
dobbiamo studiare

come diceva Ernesto Oliviero dieci anni fa
su quel palco di Piazza Armerina
al Raduno festa Giovani
dopo che io al microfono avevo detto "Boicottate la Nestlè"
scimmiottando Zanotelli
e lui, Ernesto Oliviero
aveva "aggiunto"
va bene il boicottaggio ma soprattutto "Studiate"

Così anche il libraio anarchico di Roma
tre o quattro anni fa
aveva detto che "i giovani non fanno più analisi"
e le librerie di qualità chiudono anche per questo

Sì, amici ragazzi pellegrini (in Terra santa?)

Ebbene è cosi, accuscì, per dirla alla leccese o pseudoleccese o leccitano

lo dicevano anche altri, che ora non mi ricordo chi erano

ma lo diceva il mio maestro Jaccarino
ieri mattina
che si meravigliava e mi invidiava per la mia capacità
e arte di fare ritratti e rompere i coglioni alla gente
per vendergli i ritratti
si meravigliava e mi invidiava e mi diceva
bisogna che tu rifletta su quello che fai
e allora ecco Lo spirituale nell'arte
preso al libraccio ieri mattina
sul naviglio che si avvicina
veramente lo avevo preso di istinto quindici anni fa in una libreria a poco
prezzo
a Milano
quando con mio cugino Peppe Di Gregorio detto Gullit
eravamo arrivati a Milano
in quel settembrino 1994
ccu lu trenu arrivammu manu e manu
ca vasà cchi nni pariva ddu Milanu

ebbi a scrivere di getto in lingua estinta in quel periodo su fogli sparsi e persi

eccolo lì

Lo spirituale nella'arte di quindici anni fa Bompiani
chissà in quale scaffale tra Milano e Pietraperzia si è arenato
E adesso habemus l'edizione SE, raffinata
a metà prezzo al libraccio
nove euro anzichè diciotto

e poi altro ancora

ma ormai è tardi
guarda il tempo

vola via

Nessun commento: