giovedì 6 gennaio 2011

pomeriggi a marsiglia con sandali in algeria

Cominciamo da qui: da un pomeriggio non bello ma neanche freddo, cioé il tempo era da un solo paio di pantaloni mezzo tempo, anche se io stamattina ero uscito e col pantalone unico pigliava aria e quindi sono rientrato e ho messo il doppio pantalone modello tuta nera da scena teatrale infatti ne avevo comparto due paia a Collegno al mercato del mercato del mercoledi' un po di mesi fa. A questo proposito volevo ringraziare Andrea S. caro amico anzi carissimo che a luglio dell'annos corso mi aveva regalato is uoi sandali da montagna, lo so che vi pare strano ma esistono i sandali di montagna, quelli con le ruote, o meglio, con i tacchi rialzati di gomma dura ca ci po varcari li muntagni, apputno, grazie Andrea se non avessi te sarei un uomo inutile e via citando quella cantante tipo Loredana Berté ma corregetemi perché sbaglio!

Allora oggi, dicevamo...

Pomeriggio da due pantaloni leggeri a Marsiglia. Volevo sottolineare che i sandali di Andrea mi hanno sostenuto in tutto il periodo algerino e in Algeria, a parte l'aspetto climatico temperato e il mare, c'é la Kabylia che é un po' come Enna e le madonie messe insieme, e io sono stato proprio li, in Kabylia, la maggior parte del tempo.

Ecco, ora mi rendo conto che raccontare pochi episodi del pomeriggio marsigliese era una scusa per racontare la Kabylia apartire dai sandali?

E come faccio adesso? continuo con la Kabylia o col pomeriggio marsigliese? sono stanco. Di scrivere, é tutta una fatica che non immaginate, si, é come un orgasmo scrivere, ma a quest'ora, dopo tutti questi passi pensieri che da oggi alle quattro del pomeriggio che sono per le strade di Marsiglia fino alle venti e trenta circa..

Riassumiamo: ci sono tre scene: una un paio di mesi fa davanti un supermercato di Marsiglia tra Notre dame du Mont e la plaine più o meno: un ragazzo chiede l'elemosina davanti il supermercato: escono due tipi, un sessantenne e uno più giovane. Il sessantenne dice subito al ragazzo che fa l'elemosina: "Ah no, c'est pas possible, tu est costaud, tu es plus jeune que moi, je suis a la retraite, tu peux aller travailler". Mi viene da ridere perché il tipo rompe uno schema francese: la politesse. E' più un tipo "milanese". E forse é più che milanese. Infatti si ferma a parlare col tipo, a scambiare quattro chiacchiere. Ieri ho raccontato questa scena a una mia amica di Lyon che abita a Marsiglia. E ha detto che é meglio di chi passa e non dice niente. Almeno c'é stato uno scambio. Anche un'altra sua maica diceva la stessa cosa. E anche io dicevo la stessa cosa.

Torniamo a oggi pomeriggio: poco dopo la mia uscita di casa alle 16h30 circa, mi aggiravo dalle parti del Cour Julien. Una delle anime storiche di Marsiglia. Oggi ricca di locali presque notturni e pomeridiani e comunque un bel posto, anche se rispetto a un po' di anni fa....Ma vediamo el immagini:

due poliziotti-pompieri (si definiscono pompieri ma habbillées come poliziotti) cercano di svegliare due tipi che dormono per terra sotto un muretto e vicino a una banchina. Uno dei due tipi é africano coi rasta. Dorme della bella e ogni tanto bestemmia a occhi chiusi per cacciare il poliziotto pompiere che cerca di svegliarlo per dirgli che non puo' dormire per terra al limite sulla banchina! Io chiedo delucidazione al pompiere lui mi risponde con la classica domanda di rimando: "Vous etez quoi?", "Un semplice citoyen", rispondo io. Dopo un po' mi allontano, é un'altra scena di vita di strada, comunque viva e vitalizzante, rispetto al silenzio e all'indifferenza. Tra le altre cose c'é un tipo che circola attorno ai poliziotti, forse amico dei due, e bestemmia con l'andatura barcollante. Il poliziotto gli dice ogni tanto di stare calmo. Scusate, il pompiere!

Terza scena e ultima del pomeriggio. Un'ora più tardi. Stessa spiaggia, cioé stessa piazza ma più verso Notre dame du mont. Due chitarristi di strada, tutti e due africani più a sud del deserto d'Algeria, canticchiano. Attorno al oro due tipi con una giacca a vento azzurra con scritto Mediation sociale. Uno dei due in giacca a vento é un loro conterraneo subsahariano, canticchiano insieme, poi i giaccaavventati se ne vanno sorridendo. Mi chiedo e e mi dico che solo in Francia, madre dell'assistenzialismo estremo, possono esistere tante figure assistenziali come quelle che ho visto nelle ultime ore. In più da qualche mese c'é la Police de la propreté, cioé la Polizia della pulizia. Mi avvicino per ascoltare gli accordi dei due chitarristi. Dopo un po si avvicna un poliziotto. Mi sembra strano che gli dica qualcosa. Stanno solo canticchiando. Magari li conosce e li vuole salutare, mi dico. Invece il poliziotto dice di smettere di suonare quasi toccando la chitarra, o comunque dice di cantare a bassa voce! Il chitarrista "toccato" reagisce, il poliziotto fa vedere la scritta "polizia" della sua divisa. Io chiedo al poliziotto come mai rompe i coglioni al chitarrista. Il poliziotto mi dice "Fa rumore, disturba", "Ma chi cazzo distruba?", chiedo io, alles ei del pomeriggio! In una piazza enorme. "Qualcuno che abita nelle case con le finestre sulla piazza si potrebbe disturbare"; Intanto arrivano altri poliziotti. Altri tre. Alla fine se ne vanno ma quello che aveva rotto i coglioni cerca di spiegare che dopo le sei del pomeriggio non va bene, il faut faire doucement. Io mi voglio morire. Dopo che i pulotti se ne vanno mi metto ad arpeggiare una delle due chitarre. Chiedo a uno dei due se é di Marsiglia. DIce di no e che é la prima volta che viene ed é arrivato poche ore fa. Poi mi dice che vive a Cannes e li verso la spiaggia cantano e suonano anche con le amplificazioni e non gli dicono niente. Poi loro due cominciano a canticchiare all'africana, cioé poche vocali e canto libero su accordi liberi. Dopo un po' dico che devo andare che ho un appuntamento. Mi dicono di continuare e loro cominciano a cantare sempre più forte ed é bello e sembriamo a San Francisco (perché cantano in inglese invantando sul momento). Alla fine canto anch'io e guardo in direzione dei poliziotti. Se tornano siamo nei guai? ma non tornano, sono lontani. Io dopo un po' me vado che ho un appuntamento. Buonanotte. Questo testo lo vorrei mettere anche sul mio blog sottotorchio.blogspot.com o cuntacunti.blogspot.com.

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