sabato 1 gennaio 2011

miseria che sa di arcano nel capodanno ad Algeri

non posso più sopportare questa miseria che sa di arcano. Questa nausea che mi accompagna, che mi bagna
questa miseria che dice tutto e non dice nulla
questa scomparsa di mare aperto
un vuoto dell'anima come il deserto?
e un pieno del cuore
un pieno opprimente, latente
un pieno non pienezza
un'assurdità vivente
una miseria sincopata
un colpo al cuore
di chi non muore

In questo niente al quale sopravviviamo
in questo niente che ci sopravvive
in questo niente fatto di cristallo e poesia
in questo niente che va via
di estremità e confidenze perse
emerse, riemerse

di questi silenzi precristiani
preumani?
di questi volti arcani

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