venerdì 6 aprile 2012

l'emergenza neve di febbraio 2012 ricorda altre emergenze...

a febbraio del 2012, all'inizio del mese, scatta "l'emergenza neve".
Ci sono alcuni treni bloccati nella dorsale adriatica tra Bologna e
Rimini, uno in particolare per sei ore, tutto cio' ricorda il dicembre
del 2009, era il 20 dicembre, una settimana prima era stata inaugurata
la Freccia Rossa, un ferroviere in pensione di Bussoleno, mi spiego'
che i ritardi dovuti alla neve non erano comprensibili, perché gli
"scambi" dei binari sono riscaldati, la vera causa era lo
scombussolamento dovuto all'introduzione delle Frecce Rosse. Io ero su
un treno con 300 minuti di ritardo, senza biglietto, ho scritto un
pezzo di un mio spettacolo Amico treno non ti pago a partire da quel
viaggio. Mi ricordo che Mario Moretti dai giornali diceva "portatevi i
panini e u maglione in più" a chi viaggiva in treno e aggiungeva che
in tutta Europa ci sono treni bloccati. Ovviamente non era vero. A
febbraio del 2012 sono andato in Belgio e sono tornato in treno
passando dalla Svizzera, proprio nei giorni dei treni bloccati in
Italia. Da Basilea Milano con tutta la neve che c'era in Svizzera
solo mezz'ora di ritardo. In Belgio tutto a posto, in Francia pure.

Che cosa succede quando c'é l'emergenza? Sono saltate due date di due
miei spettacoli, uno a Perugia e uno all'Aquila, per motivi oggettivi.
Un metro di neve all'Aquila. A Perugia non c'era neve ma due persone
che dovevano fare la conferenza, ultrasessantenni, dovevano arrivare
dal Piemonte e dalla Liguria, hanno preferito rinviare.
I telegiornali martellano per giorni e giorni con le stesse immagini
di due o tre località "bloccate" dalla neve, un'immagine di un
militare che porta un sacco della spesa a una signora anziana che lo
guarda appoggiata al davanzale della sua finestra, e sembra dire "Ma
questo che cazzo vuole?" Un mio amico fa la battuta: "Ma la signora
che non puo' uscire di casa é anche contenta, cosi' evita di spendere
soldi". Quel mio stesso amico abita a Troina, provincia di Enna, 1000
metri sul livello del mare o quasi, "da novembre a marzo metto le
catene alle ruote dellamia macchina, dov'é l'emergenza?".
Sento per telefono amici in Puglia (Salento), Ventimiglia, Genova,
Sicilia, Firenze, e mi dicono che li non nevica. L'11 febbraio devo
andare a fare uno spettacolo a Pistoia, tentenno ma alla fine parto. A
Firenze c'é il sole, a Pistoia pure, eppure una signora ottantenne di
Milano amica di mia madre che non guarda molta TV e ascolta molta
radio mi dice "non partire non partire, meno venti meno venti (gradi
centigradi previsti per l'indomani in tutta Italia!?" Io parto. Quel
mio stesso amico di Troina, psicopedagogista, critico televisivo, si
preoccupa, anche l'altro mio amico di Firenze si preoccupa, perché a
Bologna nevica di brutto. E' vero, passando col treno vedo che nevica,
ma il treno va avanti bene (Freccia rossa senza biglietto!).

Non partire, non partire, meno venti, meno venti, riecheggia la voce
della signora Angela (l'ottantenne milanese amica di mia madre)

Su la Repubblica, in prima pagina, l'11 febbraio, la Protezione Civile
dice: Non partite!

Perché tutto cio'? tutto questo timor panico? La Protezione Civile
funziona cosi, all'Aquila lo abbiamo visto: più ognuno di noi cede
alla paura e "all'emergenza", più la Protezione Civile e tutta una
serie di altre strutture militari e non solo (ricordate il militare
che porta la spesa alla vecchietta che se ne fotte della spesa e del
militare) acquistano potere (finanziamenti), comando e controllo, cosi
come in Val di Susa e a Napoli per l'emergenza rifiuti...In quegli
stessi giorni di febbraio la Ministra Fornero dichiarava a un talk
show come un altro: "Noi abbiamo preso l'Italia come si prende in mano
un malato", é la stessa logica dell'emergenza, delle comunità per
tossicodipendenti, della psichiatria e in generale della
medicalizzazione (leggi Nemesi medica di Ivan Illich): possiamo farne
quel che vogliamo, é il messaggio indiretto che deriva da quella
premessa!

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