lunedì 31 dicembre 2007

andare oltre barcellona

Andare oltre




Recupero di sette euro sotto la metropolitana fermata Clot, linea rossa. Ma energia me ne rimane poca, per scrivere intendo. Sta sera rimango alla Casa Occupata Las Brujas, decisamente piu’ borghese rispetto a La Jungla, ma anche qui non ci scherziamo con le merde: dei cani: sparse qui e li’, anchje nella stanza dove dormiro’ sta notte. Vor diri ca ie’ un pustu di mmerda? Non credo.

La vena nun parti compa’, troppo concentrato sul passato, congelato, nchiummatu.

Pomeriggio mentre tentavo di fare ritratti sulla rambla incontro con Laura, argentina che passava con la sorella, le ho proposto un ritratto, ma al “no” non ho lasciato cadere la cosa e ho chiesto qualcosa tipo se conoscevano case occupate: consgili, indicazioni e…numero di telefono (il suo a me): lo spunto e’ stato il fatto che le ho detto che probabilmente fra qualche giorno faro’ un monologo su Marco Camenisch, allora lei mi ha chiesto di avvisarla e mi ha dato il numero. Ho provato a chimarla poco fa per dirle se vuole che faccio una prova in sua presenza per vedere se ci capisce qualcosa. Non mi ha risposto.

In compenso ho provato a chimare per l’ennesima volta R., il ragazzo di Roma che avevo incontrato sulla nave e che abita da qualche anno a Barcellona. Mi sa che non ci posso fare affidamento per niente: ne’ una doccia (ma ieri ho priovveduto alla buona lavandomi la testa e le ascelle e mi sintiva un papa!), ne’ uno shampoo, ne’ na casa occupata, nhe’ una prova di teatro. Mi sa che e’ parecchio impicciato, come mi ha detto lui stesso e mi aveva fatto capire gia`dalla telefonada di ieri, si debe trovare un lavoro e a quanto pare e’ ospite Della sua ex ragazza e non mi pare molto a suo agio (l’altro ieri mi aveva detto che non c’era problema per farmi fare una doccia a casa Della sue ragazza ma in seconda battuta ieri mattina dopo averglielo chiesto lei ha detto che no)

Infine ho ricevuto la mail da Daniel eche si trova in Galizia e mi scrive che ha trovato due copie di un suo libro: non ho capito se e`stato tradotto in spagnolo o se e’ scritto in italiano, fatto sta che mi propone di farne fotocopie e venderle per Strada. Pero lui e’ in Galizia! Comunque mi chelde quanto tempo rimango ancora a Barcellona. E’ sempre un maestro nell’arte del fallimento. Ci ha un amore spagnolo, oltretutto, macari mi fa pucciare il biscotto anche a me! (no scherzo! Questa battuta e’ rivolta a Flavio che capirebbe, visto che conoce Daniele, ma in verita´non c’entra una minchia, mi e’ venuta cosi’ e va bene: a proposito: ma Flavio alla fine che minchia ha combinato per queste feste? E’ rimasto inchiommato a Milano o e’ scappato da qualche parte in montagna?)

Ora mi Fermo, mi preparo ad andare a dormire nella merda, cioe’, con la merda: certo che il soggiorno a Barcellona sta metiendo alla prova duramente quello che rimane del mio istinto e del mio spirito Borghese.

Ora riprovo a chiamare Laura, che per altro da quanto ho capito abita da sola in una casa in montagna. Da quello che ho capito qui chiamano montagna la collina limitrofa alla citta’ di Barcellona.

Ieri ser aho incontrato un ragazzo venezuelano mentre uscivo da La jungla, anche lui usciva da li’, lo avevo visto dentro la casa infatti prima di uscire. Mi ha detto che un suo amico dal Venezuela si scrive con Camenisch e che questo finesettimana mi portera’ una copia della revista Libertario (o Il Libertario) dove c’e’ pubblicato qualcosa (una lettera?) di o su o a Camenisch.

Domani chiedero’ a Sandra, la ragazza palermitana se e’ desposta ad escoltare il monologo per vedere cosa ne pensa, se va bene cosi’ per gli spagnofoni (chi parla spagnolo e non italiano) o se possiamo tradurre qualche parola o periodo. Ricordo che anni a fa a Ibla Buskers un gruppo di ragazzi cileni federo uno spettacolo teatrale in spagnolo, c’era anche una buona e bella parte di gestualita’ e linguaggio del Corpo, ma era un racconto e tutti lo capimmo, comico e politico (parlava di una vicenda di un prete cileno pedofilo credo)

Angelo



Matteo Maria Bonanno, o meglio….Marcello Maria Bonanno, o meglio, Alfredo Maria Bonanno…Stammatina appena sbigliatu mi addunavu di un librettu Nauru ccu lu titulu in inglisi, ma non vidiva lo nnomi dell’autore, poi alla prima pagina vitti lu titolo, cioe’ o nome dell’autore: Alfredo Maria Bonanno, il titolo era Destroy the work destroy the economy, credo, La distruzione del lavoro, e dell’economia. Avevo letto la versione italiana ma il titolo era solo La distruzione del lavoro. Sapevo che Bonanno era molto tradotto all’estero ma mi ha comunque surpriso aviri truvatu lu nnomi di Bonanno nni la copertina di ddu libru in inblese ncapu u bancuni di na cucina di la casa occupata La Brujas di Barcellona, dove ieri sera ho dormito e cenato e statu bene (comunque la merda l’ho tolta, era anche secca e meno problemática e fitusa di chiddu ca pinsava io).

Stammatina sono uscito cuntentu d’aviri dormito senza finestra aperta e ccu sulu na cuperta aiu statu bene di temperatura nel corpo e nello spirito. Nniscivo di ncasa ccu na bella bionda finlandese oppure, si’ finlandese, pirchi’ l’altra bionda ie’ danese, di la danimarca, comunque nun ci capisciu tantu beni ccu tutti sti provenienzi e sti biunnizzi. Invece mi FICI una bella chiarchiariata con una bella ungheresa ccu na facci e du ucchi fini e splindenti e virdigni e sarvaggigni, mi aveva pristato la chiave ppi aprire la porta di la casa pirchi’ io vuliva nnesciri ppi ghiri a fari na passijata.

Stammatina nniscivu di ncasa ca iera bella assulicchiata l’aria e io firriava ppi gghiri a la metro a cantari e a fair colazione.

Ie pinsava, mentir ca cantava e prima e ddoppu. Pinsava ca ppi fare lo monologo su Marco Camenisch o altre cosi di cantari, da ora in poi aie ffari la proposta di quarocsa di pratico, di fari possibilmente nni quarchi stazioni di treni, bloccari quarchi trenu, cci pinsava specialmente perche’ nunca vinnu sordi ppa cca madora e pinsannu ca mi piacissi iri a Perugia e a Genova e nni antri citta’ mi piacissi ca ci issi anchi senza sordi, ma proponiendo in cambio “compagnia” durante il viaggio, sui tren, compagnia e condivisione del viaggio, con l’azione, con la documentazione, con la collaborazione, e ppi mia la collaborazione e’ nun pagari lu biglittu e diri a cu cci spetta lu motivu, e denunciari li nfamita’ di la TAV e di li soprusi di Trenitalia contru li puvireddi (vedi lu mio racconto del viaggio tra Firenze e Siena dell’8 novembre di quest’anno documentato nel post del blog sottotorchio.blogspot.com), comunque…
Ora nni parlero’ anche qui a Barcillona ca la lotta contro la TAV nei paesei baschi e’ sentita.

Comunque…

Sta sera a La Jungla anu arrivato li carusi di Pescara, sapivanu di lu me viaggiu ccu la bicicletta e lu trenu, e di li reportage, e di lu monologo, dumani li passo a prendere a La Brujas e mi li portu a fari la prova di lu monologu ppi li spagnoli.

Oj pensavo con rabbia e rancore a la storia ccu dda bagascia di C. D. assessore all’agricoltura Della provincia di Enna e all’energia ca mi purto’ via, a la mia situazione di senza sordi e senza energia ca mi statu truvannua d affrontari cca’ a Barcellona, …..cci pinsava oggi mentir sbannuliava vicinu a la Plaza Glories ppi circari na casa occupata e nni truvavu una chiusa e una aperta ma chidda aperta iera “gestita” di na pucu di sud americani o mafiusiddi spagnuli ccu la televisión addumata ccu un telefilm di mafia spagnola e menú mali ca c’era lu film ca cci dissi “volvo” cioe’ tornu ddoppu e mi nni ivu.

Ora aiu pirsu vinti minuti di timpu ppi Camiri ca lu cd di Matilde Polito nni un computer nun ci iva, cioe’ nun c’era lu litturi ppi leggiri lu cd. E mi ncazzu anchi ppi sta pirdita di timpu, considirannu ca oi aiu guadagnatu picca anche ppi circari li casi occupati di li ma cugliuna. Vulissi signaliari un racconto breve di un ragazzo del carcere di Bologna che racconto perquisizione umiliante e distruzione di documenti nelle celle sta mattina al carcere di Bologna, La Dozza, mmaliditta burghisia, F. C. e C. D. (l’assissuri di rifondazioni comunista di la provincia di Enna), P. C. e so muglieri , arrividerci, Angiluzzu

Questo e' un tentativo di diario di questi giorni a Barcellona. Un pezzo non si e' salvato, ma credo di poterlo recuperare perche' potrebbe essere nel computer del tipo dell'Internet point che si chiama Connecta e la "C" ha la forma di cornetta del telefono e la "a" finale la forma della @, pe ccapissi.

Ora lo sto aspettando che sta facendo un'operazione di invio de dinero per la Venezuela o per la Colombia. Lui propriamnte e' venezuelano e all'inizio mi sembrav un po' invadente e insolente ma poi mi sono ricreduto. Io da un paio di nott ho una casa occupata, cioe' una stanzetta piccolina con un lettino piccolino munito di sacco a pelo (fornito dlla casa) in Avenida Vallcarca. L'lato giorno prima di arrivarci avevo fatto una prova del monologo per tre ragzze spagnole disponibili, una e' quella che avevo incontrato alla rambla qualche giorno fa e di cui ho gia' scritto in queste righe. Dopo la prova, a La Cas des Brujas, l'altro ieri, lei e le altre due ragazze mi hanno indiato la CAsa occupata Cas mas deu, vicino la fermata della Linea verde Canyelles, ma io ho fatto tappa a Vallcarca, dove sapevo che c'erano tante case occpate che me lo aveva detto Ruggero e anche altre due ragazze incontrate l'altro giorno dalle parti i Glories, la piazza e la parada della metropolitana lungo la linea rossa, comunque avevo fatto tappa li' e avevo fatto bene: trovato data per il monologo in Avenida VAlccarca, all?Ateneo Popular, e la casa in Avenida Vallcarca 100, con tre o quattro ragazze francesi, un italiano pseudoelfico e altra gente argentina e svedesi (comunque c'e`un po`di gente di passaggio per questi giorni di vacanza)

E ora mi fermerei qui, vado a mangiare e poi a lavorare sotto il metro toccando la guitarra che oggi e' una giornata fortunata che la gente e' contenta che e' l'ultimo dell'anno e oggi ci sarebbe anche il presidio sotto ilc arcere di Barcellona devo chiedere a qualcuno de las brujas e de La Jungla, comunque ora devo andare, devo anche stampare qualche paginetta, a presto, angelo

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