giovedì 27 dicembre 2007

volere volare

Ieri, anzi, quasi sta notte, mi venivano un po' di cose da ricordare, sta mattina ho comprato una seggiola di plastica finto metallo per fare ritratti e cantare da seduto nella metropolitana. Un buon acquisto, anche perche' cominciavo ad avvertire, sta mattina, un leggero (ma non troppo) mal di schiena, forse perche' finoa dora ho cantato sempre accovacciato a in piedi, o perche' il venticello che "passa" sotto la metropolitana e' un po' taglientino o anche perche' alla casa occupata dove dormo non fa freddo ma c'e' una finestra senza "anta" e quindi non si puo' chiudere, va be' non fa freddo, va be' io non dormo vicino la finestra, e separato dalla finestra da due pareti di materiale piu' o meno isolante (cartone, cartone pressato o qualcosa del genere), comunque...

Ieri sera volevo scrivere qualcosa, una storia tragica, e al tempo stesso comica, ora mi berrei una bevanda calda per esempio, sono stato seduto e in piedi circa un'ora sull rambla e il sole non ci batte sulla rambla quindi l'arietta era e d e' fraschina e simmu sempri a puntu e a ccapu, mi si stanno finendo le risorse monetarie, oggi giornata magra, ritratti niente, qualche eruo cantando sta mattina ma subito reinvestito per comprare la seggiola, ma in compenso ho partorito l'idea e la prospettiva di rimamere qui a oltranza, costi quel che costi.

Anche se il mal di schiena un po' "tormenta".

Mi dispiace che non riesco a scrivere quello che vorrei sugli ultimi giorni nella palude, ieri sera ho "inscenato" (da solo) le parole e le scene viste e vissute nella palude e mi piaceva immaginare la descrizione, ma ora mi sa che dovro' rinviare, pressato dai soldi che dovrei guadagnare nelle prossime ore, pressato da cose cosi', pressato dall'idea di dover trovare una casa occupata nelle prossime ore, e poi sono "faticado", cansado", dal freddino dell'aria, dall'attesa, non riesco a scrivere, asta luego, angelo antonio stranger

Scusate, mi sento un po' rinchiuso e ripiegato dentro di me, eppure nelle ore precedenti ho partorito belle aperture, ma per adesso non si riversano nella scrittura.

La cosa che volevo raccontare, ah, ho sentito D., dopo piu' di un mese, son contento.

La cosa che volevo raccontare partirebbe da una descrizione breve dei motivi che mi hanno portato a tornare alla palude.

Uno dei motivi e' stato il matrimonio di A., un mio amico e compagno di infanzia e vicino di casa. Mi immagino di descrivere l'invito di A., e di ironizzare sul fatto che io pensavo lui si fosse gia´sposato e invece...Quando mi ha invitato mi ha...spiazzato, colto impreparato e...incastrato. Un altro motivo e' sato il dentista, e anche li' ci sarebbe qualcosa da dire, anche ironicamente, per esempio il fatto che a nord mi dicono che ci sono lavori da fare e il "mio" dentista (nonche' mezzo parente e amico) mi liquida sempre in quattro e quattrotto, forse anche perche' convinto che non posso pagarlo piu' di tanto e in brevissimi tempi, anche se fino ad ora ho sempre ( o quasi) pagato subito, perche' si e' trattato di cifre quasi irrisorie, comunque.

Forse sto racconto dovrei metterlo in terza persona e su un documento a parte, angelo

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